Un mercante povero si mise in viaggio e diede tutta la sua mercanzia di ferro in custodia a un mercante ricco.
Quando tornò, si recò dal mercante ricco e gli chiese la restituzione delle sue ferramenta.
Il mercante aveva venduto tutto e, per cavarsela in qualche modo, disse:
- Al tuo ferro è accaduta una disgrazia.
- Che cosa?
- Io l'avevo riposto nel granaio.
Là dentro c'è un esercito di topi che l'hanno tutto rosicchiato.
Li ho visti io stesso rosicchiarlo.
Se non credi, vieni a vedere.
Il mercante povero non si mise a discutere e disse:
- A che serve andare a guardare?
Io ci credo.
So benissimo che i topi rosicchiano il ferro.
Addio!
E il mercante povero se ne andò.
Per strada vide un bambino che giocava: era figlio del mercante ricco.
Il mercante povero lo accarezzò, lo prese in braccio e se lo portò a casa.
Il giorno dopo il mercante ricco incontrò quello povero e gli raccontò la sua disgrazia, di avere cioè perduto il figlioletto, e gli chiese se non l'avesse visto o non ne avesse sentito parlare.
Il mercante povero gli risponde:
- E come!
Ieri, proprio mentre uscivo di casa tua, ho visto un falco che è sceso a volo sul tuo bambino, l'ha ghermito e l'ha portato via.
Il mercante ricco andò in collera e ribatté:
- Vergognati di prendermi in giro.
E forse possibile che un falco porti via un bambino?
- Non ti prendo in giro, no.
Che c'è da meravigliarsi che un falco porti via un bambino, se i topi hanno mangiato cento chili di ferro?
Tutto può accadere.
Allora il mercante ricco comprese e disse:
- I topi non hanno mangiato il tuo ferro: io l'ho venduto, ma te lo ripagherò il doppio.
- Se è così, anche il falco non ha portato via tuo figlio, e io te lo renderò.