Il leone, Re della foresta, era gravemente ammalato.
Data la sua avanzata età egli non aveva più le forze per uscire dalla sua caverna e procurarsi il cibo necessario per la guarigione. Per questo fu costretto a ricorrere all’aiuto di una volpe da sempre sua grande amica.
Chiamandola al proprio capezzale, il leone le disse:
- Mia cara compagna, esiste una sola medicina per il mio male.
Si tratta di un brodo fatto con le corna di un cervo.
Devi procurarmelo subito!
Commossa per quella richiesta, la volpe si mise subito all’opera e, scovato l’animale tanto desiderato dal grande malato, cercò, con un inganno, di convincerlo a seguirlo, dicendogli:
- Mi manda il leone con l’incarico di portarti da lui prima che tiri l’ultimo respiro.
Andando per eliminazione ha deciso che tu sei il più adatto fra tutti gli animali per essere il suo successore al trono dopo la sua morte!
Il cervo, lusingato da questa insperata proposta, accettò subito e seguì la volpe fino alla caverna del leone, ma non fece neppure in tempo a varcare la soglia che si sentì aggredire dal feroce animale.
Fortunatamente riuscì a divincolarsi e a fuggire.
Il leone, deluso e arrabbiatissimo, scongiurò ancora la sua amica di ritentare la prova usando la sua proverbiale furbizia.
Questa, dopo lunghe ricerche, riuscì a trovare il cervo nel suo nascondiglio, ma, appena si presentò davanti a lui, dovette sentirsi le sue irate proteste.
- Ascoltami, si scusò la volpe, ti sei spaventato per niente.
Il morente voleva solo darti la sua benedizione.
Torna da lui prima che cambi idea!
Il cervo, anche questa volta, affascinato dall’idea di diventare Re, si ripresentò al leone.
Ma questi, afferratolo, gli rubò le sue bellissime corna per farvi un bel brodo caldo, lasciandolo poi libero di scappare.
Morale della favola
Spesso l'ambizione turba la mente umana e oscura la visione dei pericoli