- Non ho mai letto un libro così empio.
Disse il lettore buttandolo sul pavimento.
- Non c'è bisogno di farmi del male,
disse il libro,
- ti daranno di meno quando mi rivenderai, e non mi sono scritto da me.
- Questo è vero.
Disse il lettore.
- Io ce l'ho con l'autore.
- Ah, bene,
disse il libro,
- non c'era bisogno che tu comprassi le sue tirate.
- Questo è vero.
Disse il lettore.
- Ma credevo che fosse uno scrittore tanto allegro.
- A me pare che lo sia.
Disse il libro.
- Devi esser fatto diversamente da me.
Disse il lettore.
- Lascia che ti racconti una favola.
Disse il libro.
- Due uomini fecero naufragio su un'isola deserta; uno di essi finse d'essere a casa sua, l'altro ammise...
- Oh, conosco le vostre favole.
Disse il lettore.
- Morirono tutti e due.
- Proprio così.
Disse il libro.
- Senza dubbio.
E anche tutti gli altri.
- Questo è vero.
Disse il lettore.
- Andiamo un pò più avanti, per questa volta.
E quando furono tutti morti?
- Furono nelle mani di Dio, proprio come prima.
Disse il libro.
- Non c'è gran che da vantarsi, a quanto dici.
Esclamò il lettore.
- Chi è empio, adesso?
Disse il libro.
E il lettore lo gettò sul fuoco.
Il vile si prosterna davanti alle verghe, e aborre il ferreo volto divino.