È un guaio quando il calzolaio comincia a far focacce e il pasticciere a fabbricare scarpe!
Non ne uscirà niente di buono e, lo si è notato centinaia di volte, è sempre il più incapace e il più ostinato che desidera applicarsi al mestiere altrui.
Piuttosto che ascoltare i saggi consigli delle persone oneste e competenti, egli è pronto a mandare in rovina ogni cosa e a diventare
oggetto di derisione.
A un luccio dai denti aguzzi venne in mente di mettersi a fare il mestiere del gatto. Non so se fu il diavolo a pungerlo.
Anche se voli in alto resti sempre attaccato ad un filo... d'invidia o se gli fosse venuta a noia la sua mensa sempre imbandita di pesce.
Il fatto è che pensò di chiedere al gatto di prenderlo con sé nella caccia ai topi su nel granaio.
- Ma tu conosci bene questo mestiere?
Gli chiese il gatto Vaska.
- Guarda, amico, di non farti canzonare. Non per niente si dice che ogni opera loda il suo maestro.
- Eh, via, compare, non è poi difficile: dei topi!
Io ho acchiappato anche dei pesci acerini!
- Allora, al momento buono, andremo!
Andarono nel granaio e si misero in agguato.
Il gatto si divertì, si saziò e poi andò a ritrovare il suo compagno.
Il luccio, ahimè, mezzo morto, giaceva boccheggiante perché i topi gli avevano morsicato la coda...
Vedendo allora che il suo compagno non era adatto per quel mestiere, il
gatto lo ributtò nello stagno più morto che vivo.
- Ben ti sta!
E questo ti serva di lezione, luccio: in futuro mostrati più saggio e non voler andare a caccia di topi.