Una cagna, che doveva partorire, chiese ad un'altra di lasciarle deporre i piccoli nella sua tana, e l'ebbe facilmente; poi, quando l'altra richiese il posto, lei la supplicò, e a forza di preghiere, riuscì a ottenere una breve dilazione, sino a che le fosse stato possibile portare via i cagnolini una volta irrobustiti.
Scaduto anche questo termine, l'altra cagna si mise a pretendere con più insistenza la sua cuccia.
- Se potrai essere alla pari di me e della mia banda,
disse,
- lascerò il posto.
Morale della favola
Le parole carezzevoli del disonesto contengono insidie.