Quando il principe di Smolensk l, impiegando l'astuzia contro la tracotanza, tese la rete ai nuovi Vandali, abbandonando Mosca agli invasori per la loro rovina, tutti gli abitanti, grandi e piccoli. senza perdere tempo, si riunirono e uscirono dalle mura di Mosca come uno sciame d'api esce dall'arnia.
Una cornacchia osservava tutto quel trambusto dal tetto di una casa, tranquilla, pulendosi il becco.
- E tu, comare, non ti metti in viaggio?
Le grida una gallina da un carro.
- Dicono che l'invasione deve essere
imminente.
- E chi se ne importa?
Le risponde l'uccello indovino.
- Io resto qui senza timore.
Che le vostre sorelle facciano come vogliono...
Non c'è l'abitudine né di arrostire né di bollire le cornacchie, per cui coi nuovi ospiti io potrò intendermi e forse mi capiterà anche di passarmela bene con qualche pezzetto di formaggio, o un ossicino o qualcos'altro...
Addio, amica dalla bella cresta, e buon viaggio!
La cornacchia restò veramente là.
Ma invece dei vantaggi sperati, quando gli invasori finirono per essere costretti alla fame dal principe di Smolensk, la cornacchia ebbe la sorte di
finire bollita in pentola.
Allo stesso modo l'uomo spesso nei suoi calcoli è cieco e stolto...
Ti sembra di andare verso la fortuna, ma al tirar delle somme di fatto sei caduto, come la cornacchia, nel peggio.