Passione

Aforismi

La puzzola e lo spirito malvagio

Ai confini del paese degli Indiani viveva una volta uno spirito molto, molto maligno.
Si chiamava Lungo Artiglio perché aveva degli artigli lunghissimi e taglienti, color rosso acceso, con i quali poteva uccidere chiunque, uomini e animali.
D'aspetto somigliava a un orso ed aveva anche la forza dell'orso.
L'unica cosa che Lungo Artiglio non sapeva fare era nuotare. Proprio non ci riusciva.
Per questo, quando gli uomini e gli animali lo vedevano da lontano, subito correvano a gettarsi in acqua e così si salvavano.
Insomma, tutti avevano una gran paura di lui.
Tutti, ad eccezione della puzzola.
Un giorno i due si incontrarono.
La puzzola se ne stava seduta su un tronco d'albero, fuori della sua tana, e fumava tranquillamente la pipa.
Lungo Artiglio si avvicinò con aria minacciosa.

- Ehi, tu!

Gridò.

- Non hai paura di me?

Non ebbe nessuna risposta.
La puzzola continuò a fumare la pipa.

- Scappa, se non vuoi che ti uccida!

Gridò ancor più forte lo spirito maligno, agitando lunghissimi artigli rossi, taglienti come coltelli.
La puzzola si tolse la pipa di bocca, arricciò il naso e disse:

- Vattene tu, piuttosto.
Sto osservando l'erba che cresce ed ho bisogno di calma.


Lungo Artiglio, sbalordito, rimase per un momento senza parole, poi strillò con quanta voce aveva (e ne aveva tantissima):

- Che cosa sento mai?
Che cosa hai detto, brutto vermiciattolo?
Ti ridurrò in pezzi e con la tua pelliccia farò un paio di morbidi mocassini!
Ti mangerò come una susina matura!
Tu devi aver paura di me, una terribile paura, come tutti!


- Io?

Ridacchiò la puzzola.

- Neanche per sogno.

- Come è possibile?
Ti distruggerò!
Nessuno può resistermi: guarda!


Lungo Artiglio dette una grande zampata a una pietra e la mandò in frantumi.

- Tutto qui?

Ridacchiò la puzzola, intanto che riempiva la pipa.

- Bene, se proprio vuoi ridurmi in pezzi, puoi provarci.
Quali sono le regole del duello?


- Ti spedirò nelle Praterie Senza Fine con quattro soli colpi.

Si vantò Lungo Artiglio.

- D'accordo, comincia pure.
Poi toccherà a me.


- Non vivrai abbastanza per farlo!

- Vedremo.

La puzzola ripose la pipa, saltò giù dal tronco e aspettò.
Non dovette aspettare a lungo.
Lungo Artiglio allungò una zampa e la colpì così forte da farla sprofondare nel terreno fino alle ginocchia.
Poi, prima che si riavesse, le assestò altri due colpi.
Ora solo la testa della puzzola sporgeva ancora dal terreno.
Bang!
Un altro colpo e la puzzola scomparve del tutto.
Ma era ancora viva e vegeta.

- Aspetta che esca,

gridò da sottoterra allo spirito maligno

- e ti ripagherò con gli interessi.

- Che cosa puoi farmi di male?

Sghignazzò Lungo Artiglio.
Ma, a dire il vero, era un pò preoccupato perché, dopo tutti quei colpi tremendi, la bestiola non era morta.
Da sottoterra la puzzola parlò di nuovo.

- Ascoltami bene: io non colpirò, non ti sfiorerò neanche con un dito.
Mi basterà girarti intorno per quattro volte per ucciderti.
Così non farai più del male a nessuno.


- Figurarsi!

disse Lungo Artiglio con una gran risata.

- ci vuole altro, per uno comeme!
E per dimostrarti che non mi fai paura, neanche un po', ora schiaccierò un bel sonnellino.


Si sdraiò per terra e chiuse gli occhi, appisolandosi davvero.
Pian piano la puzzola uscì fuori dalla sua prigione di terra, prese la pipa, la riempì con una polverina scura, invece che con il solito tabacco e la accese, mormorando delle parole magiche.
Poi fece un giro intorno a Lungo Artiglio e gli gridò in un orecchio:

- Hai paura di me?

- Neanche un po'.

- rispose Lungo Artiglio, insonnolito.
Ancora per due volte la puzzola gli girò intorno facendo la stessa domanda e ottenendo la stessa risposta.
Al quarto giro, una nuvola di fumo si alzò dalla pipa.
Quel fumo pesante, scuro, con un odore tremendo, riempì la bocca, il naso e i polmoni dello spirito maligno che, tossendo a più non posso, cercò di fuggire.
Ma il fumo lo soffocava.
Fece due o tre salti, urlò:

- Mi hai ucciso!

E cadde a terra, morto stecchito.
La puzzola si rallegrò molto della sua vittoria.
Spense la pipa, tagliò gli artigli rossi e taglienti di Lungo Artiglio e ne fece una collana, per ricordo.
La collana era davvero molto bella e la puzzola avrebbe voluto mostrarla ai suoi vicini, uomini e animali, ma, ovunque andasse, tutti scappavano a gambe levate perché le era rimasto addosso il terribile odore che aveva ucciso lo spirito maligno.

Da allora, tutte le puzzole si portano dietroquel terribile odore.
Non hanno amici, è vero, ma non hanno neanche nemici.