In una certa città abitava un medico che vendeva vernice gialla.
Questa era di così singolare virtù che chi ne veniva ricoperto da capo a piedi era liberato dai pericoli della vita, e dalla schiavitù del peccato, e dalla paura della morte per sempre.
Così diceva il medico nella sua pubblicità; e così dicevano tutti i cittadini; e nel cuore degli uomini non c'era nulla di più urgente del farsi verniciare, e di nulla prendevan tanto diletto come nel veder gli altri farsi verniciare.
C'era, nella stessa città, un giovane di buonissima famiglia, ma di vita un pò disordinata, che era giunto all'età virile e non voleva sentir parlare di vernice:
- Basterà pensarci domani.
Diceva; e quando veniva il domani, rimandava ancora.
Così avrebbe potuto continuare fino alla sua morte; soltanto, aveva un amico, pressappoco della sua età e di abitudini molto simili alle sue; e questo giovane passeggiando sulla pubblica strada senza nemmeno un puntino di vernice sul corpo, fu investito all'improvviso da un carro-cisterna e morì nella primavera della sua nudità.
Questo fatto scosse fino in fondo all'anima l'altro; sì ch'io non vidi mai uomo tanto desideroso d'essere verniciato; e quella stessa sera, alla presenza di tutta la famiglia, con musiche adatte, e piangendo forte, ricevette tre mani complete di vernice, e un ritocco per giunta.
Il medico (che fu anche lui commosso fino alle lacrime), protestò di non aver mai fatto la cosa tanto completamente.
Un paio di mesi dopo, il giovane fu portato su una barella in casa del medico.
- Che cosa vuol dire?
Gridò non appena s'aprì la porta.
- Dovevo esser liberato da tutti i pericoli della vita, e sono stato investito dallo stesso carro-cisterna e ho una gamba rotta.
- Davvero!
Disse il medico.
- Questa è cosa assai triste.
Ma vedo che debbo spiegarvi l'effetto della mia vernice.
Un osso rotto è una cosa ben da poco, anche nel peggiore dei casi; e appartiene a una sorta d'accidenti alla quale la mia vernice non è assolutamente applicabile.
Il peccato, mio giovane amico, il peccato è la sola calamità che un saggio dovrebbe temere; è contro il peccato che vi ho difeso; e quando v'accadrà d'essere tentato, mi saprete dire come funziona la mia vernice.
- Oh!
Disse il giovane.
- Non avevo inteso a questa maniera, e resto parecchio deluso.
Ma non dubito che tutto sia per il meglio; e intanto, vi sarò obbligato se mi vorrete curare la gamba.
- Questo non è affar mio,
disse il medico,
- ma se i portatori vi condurranno qui all'angolo, dal chirurgo, son certo che vi darà sollievo.
Circa tre anni dopo, il giovane entrò correndo nella casa del medico, in preda a gran turbamento.
- Che cosa vuol dir questo?
Gridò.
- Dovevo esser libero dalla schiavitù del peccato; e ho commesso or ora un falso, un incendio doloso e un assassinio.
- Davvero!
Disse il medico.
- Questa è cosa molto seria.
Spogliatevi subito.
E non appena il giovane si fu tolte le vesti, lo esaminò da capo a piedi.
- No,
esclamò con grande sollievo,
- non c'è nemmeno una scrostatura.
Rallegratevi, mio giovane amico, la vostra vernice è come nuova.
- Buon Dio!
esclamò il giovane,
- e a che cosa può servire?
- Allora,
disse il medico,
- m'accorgo che debbo spiegarvi di che natura è l'effetto della mia vernice.
Non previene esattamente il peccato; invece, ne attenua le penose conseguenze.
Non è tanto per questo mondo quanto per il venturo; non è contro la vita; in breve, è contro la morte che v'ho provveduto.
E quando morrete, me ne direte delle belle della mia vernice.
- Oh!
esclamò il giovane,
- non è così che avevo capito, e sono piuttosto deluso.
Ma non c'è dubbio che tutto sia per il meglio: e, intanto, vi sarò obbligato se vorrete aiutarmi a guarire il male che ho fatto a persone innocenti.
- Questo non è affar mio,
disse il medico,
- ma se andrete qui all'angolo, all'ufficio di polizia, son certo che vi sentirete sollevato nel costituirvi.
Sei settimane dopo il medico fu chiamato alla prigione della città:
- Che cosa vuol dir questo?
Gridò il giovane.
- Son qui letteralmente incrostato con la vostra vernice; e mi son rotto una gamba e ho commesso tutti i delitti possibili, e domani sarò impiccato; e intanto, ho addosso una tal paura che non trovo le parole per descriverla.
- Davvero.
Disse il medico.
- Questa è proprio stupefacente.
Sì, sì; ma forse, se non vi foste fatto verniciare, avreste ancor più paura.