Una bertuccia, vedendo nello specchio la sua immagine, diede un colpetto all'orso col piede:
- Guarda,
gli disse,
- mio caro compare!
Che muso è mai quello là?
Che smorfie e che salti!
Io m'impiccherei dal dispiacere, se solo un pochino gli assomigliassi.
Eppure, riconoscilo, ci sono fra le mie comari cinque o sei smorfiose a quel modo: posso persino dirtene i nomi.
- Perché affaticarsi a nominare le comari?
Non è forse meglio, comare, voltarti a guardare te stessa?
Le rispose l'orso.
Ma il consiglio dell'orso cadde nel vuoto.
Esempi simili ve ne sono molti nel mondo.
Nessuno ama riconoscersi nella satira.
L'ho visto anche ieri: ah ... che Klimyc sia disonesto tutti lo sanno.
Ma quando si parla a Klimyc di concussioni, egli furtivamente col capo fa cenno a Petr.