Quando ero bambino, mi mandarono nel bosco per funghi.
Raggiunsi il bosco, raccolsi i funghi e mi preparai a far ritorno a casa.
All'improvviso si fece buio, cominciò a piovere e a tuonare.
Mi spaventai e mi rannicchiai sotto una grande quercia. Balenò un lampo così vivido che mi fece male agli occhi, e li serrai.
Qualcosa schiantò e crepitò sopra di me e poi qualcosa mi colpì alla testa.
Caddi e rimasi disteso sino a quando cessò di piovere.
Allorché mi riebbi, gli alberi del bosco sgocciolavano, gli uccelli cantavano e rideva il solicello.
La grande quercia era schiantata, e dal suo tronco usciva del fumo.
Attorno a me erano sparsi pezzi di legno.
Il mio vestito era tutto fradicio e mi si appiccicava alla pelle; sulla testa mi era spuntato un bernoccolo e mi faceva un pò male.
Ritrovai il mio berretto, raccolsi i funghi e corsi a casa.
In casa non c'era nessuno: presi dalla tavola un pezzo di pane e mi arrampicai sulla stufa.
Quando mi svegliai, vidi che i miei funghi erano già stati cotti, messi in tavola e che li stavano mangiando.
- Perché li mangiate senza di me?
Gridai.
Mi risposero:
- E tu perché dormi?
Spicciati, e vieni a mangiare anche tu.