La Nona Sinfonia ebbe grande successo, ma Beethoven incassò, per i suoi diritti,
soltanto trecento lire. Fu bersagliato dalla critica ed era infelice perché,
essendo sordo, non poteva neppure ascoltare la sua opera.
Molte volte Beethoven faceva delle escursioni nei boschi e, per muoversi liberamente, lasciava il vestito sull'erba e ritornava a casa in maniche di camicia. Un giorno a Neustadt girava vestito in modo tanto sciatto che fu arrestato come vagabondo e nessuno gli credette quando affermò di essere il celebre misucista. Rimase in prigione fino a quando non fu liberato grazie all'intervento del direttore d'orchestra.
Un giorno fu chiesto a Beethoven di dare un giudizio su Bach (ruscello in tedesco), al che il grande compositore rispose:
"Non è un ruscello, è un mare"!
Un giorno in una trattoria diede in escandescenze e gridò: Io sono Ludwig van Beethoven, ho scritto la Nona Sinfonia! Lasciatemi solo. Io non parlo con gli uomini. Parlo solo con Dio.
Un giorno, durante un concerto, vide tra il pubblico un signore elegantemente
vestito. Era il fratello farmacista, ricchissimo e stupido, che Beethoven non
poteva sopportare. Immediatamente chiese all'impresario di mettere fuori quall'uomo, altrimenti non avrebbe eseguito il concerto. Per evitare lo scandalo, si dovette convincere, a fatica, il fratello di Beethoven ad andarsene,
restituendogli il prezzo del biglietto.