Alla prima del Don Giovanni, l'imperatore convocò Mozart nel suo palco per
congratularsi con lui ma, non sapendo precisamente come complimentarsi con un
musicista, gli disse: "Quante note" e Mozart, di rimando: "Sì, ma nemmeno una
di troppo".
Il giovane Mozart, durante uno dei suoi concerti alla corte dell'imperatrice Maria Teresa d'Austria, rese omaggio ad una graziosa damina presente a corte, chiedendola in moglie. Non sapeva che si trattasse di Maria Antonietta, la figlia dell'imperatrice e futura regina di Francia.
Nel 1770 il quattordicenne Mozart, in visita a Roma nel periodo pasquale, ebbe modo di ascoltare l'esecuzione del celebre Miserere di Gregorio Allegri. Lo spartito era proprietà esclusiva della Schola cantorum della Cappella Sistina ed era severamente proibito leggerlo o copiarlo, pena la scomunica. L'esecuzione avvenne a luci spente. Il giovane Mozart, dopo averlo ascoltato una sola volta, lo trascrisse a memoria, perfettamente.
Un giorno Mozart portò a Haydn uno spartito impossibile per pianoforte. Il vecchio Haydn, sorridendo, cominciò a suonarlo. Mentre le due mani erano all'estremità della tastiera, bisognava suonare una nota che stava proprio in mezzo alla tastiera, per cui Haydn si interruppe e consegnò lo spartito a Mozart, il quale iniziò a suonarlo e, arrivato al punto critico, abbassò la testa e suonò il tasto con la punta del naso!
Un ragazzo chiese a Mozart come si faceva a scrivere una sinfonia. "Sei molto giovane" gli rispose Mozart "perché non cominci con una ballata"? L'aspirante musicista insisté: "Ma voi avete cominciato a comporre sinfonie a dieci anni". "Sì, ma non ho mai chiesto come si fa".