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E se gli adulti se la prendessero tanto con i cartoni giapponesi perché sospettano di essere i cattivi contro cui i bambini combattono insieme agli eroi?
I bambini assistono a scene violente, e a modo loro possono forse concludere che «il più forte ha ragione». Tuttavia, è improbabile che comprendano i messaggi più sottili, cioè che certe azioni sono più significative di altre. Un'idea che senz'altro capiscono è che se uno vuole una cosa e ha più potere di un altro, la ottiene. Questo messaggio figura in posizione preminente nei cartoni animati di «azione-avventura» che hanno sostituito gli spettacoli dal vivo di cui un tempo era fatta la televisione per bambini.
I bambini piccoli guardano i cartoni animati perché sono ben «marcati», cioè ogni azione è sottolineata da caratteristiche atte ad attirare l'attenzione. Questa «marcatura» sostituisce l'attenzione e la comprensione. Dal momento che l'attenzione del bambino è discontinua, gli effetti audio della televisione contribuiscono a richiamarli davanti all'apparecchio.
I cartoni animati di "action", visti da milioni di bambini, contengono alcune delle scene più violente attualmente trasmesse in televisione. I bambini reagiscono a ciò che vedono comportandosi essi stessi in modo più violento, mostrandosi insensibili alla violenza, acquisendo credenze e valori che dicono loro che il mondo è un posto «malvagio e pericoloso» in cui c'è da aspettarsi atti violenti e in cui questi vengono ammirati.
I cartoni animati di «azione-avventura» sono «vicende di potere».
I cartoni sono un'altra cosa in Giappone: tanto per cominciare non sono considerati affatto prodotti per bambini. Piuttosto, la vastità del successo dei manga e dell' anime ha fatto sì che nascessero produzioni differenziate per età e gusti.
Nei cartoni animati i personaggi corrono oltre il burrone e non cadono finché non guardano giù. Mia madre diceva sempre che questo è il segreto della vita: "mai guardare in basso". Ma non è così: non basta non guardare giù: bisogna anche non rendersi conto di essere sospesi in aria e di non saper volare.
È un problema di cultura quello di dividere il mondo dei bambini e quello degli adulti, quasi questi ultimi si vergognino di considerare alla loro altezza cartoni animati belli, divertenti, intelligenti, ben fatti.