A tal boria di nazioni s'aggiugne qui la boria dei dotti; i quali ciò ch'essi sanno, vogliono che sia antico quanto che 'l mondo.
Chi riconosce gli altri è dotto. Chi riconosce se stesso è saggio. Chi batte gli altri ha forza fisica. Chi batte se stesso è forte. Chi è soddisfatto è ricco. Chi non perde il suo centro dura.
I più gran dotti non sono gli uomini più saggi.
I semplici e i dotti tengono insieme il mondo; sono le mezze culture che fanno confusione.
Il dotto non è che uno schiavo letterario. Se lo mettete a scrivere una composizione propria, gli gira la testa, e non sa più dov'è.
Il dotto professore di ogni arte e di ogni scienza non sa praticarne neanche una, benché possa preparare un articolo su di esse per qualche enciclopedia.
Il mondo si troverà sempre nel disordine e nell'ignoranza, dal momento che i dotti non ne costituiscono tutt'al più che la centesima parte.
Il popolo deve essere istruito, ma non deve essere dotto.
L'umiltà, rara tra i dotti, è ancor più rara fra gli ignoranti.
La credulità è propria degli ignoranti, l'incredulità ostinata dei mezzi dotti, il dubbio metodico dei saggi.
Molti sarebbero potuti arrivare alla sapienza se non si fossero creduti già sufficientemente dotti.
Niente fa tanto piacere a un autore quanto vedere le sue opere rispettosamente citate da altri dotti autori.
Non si può spiegare quanto sia grande l’autorità di un dotto di professione, allorché vuol dimostrare agli altri le cose di cui sono già persuasi.
Praticando i dotti e gli artisti ci si sbaglia facilmente in direzione opposta: non di rado dietro un dotto degno di nota si trova un uomo mediocre, e dietro un mediocre artista si trova spesso addirittura, un uomo rilevantissimo.
Quando un dotto di prim'ordine sente parlare della via, la segue rispettosamente. Quando un dotto di mezza levatura sente parlare della via, ora la mantiene ora la perde. Quando un dotto d'infimo ordine sente parlare della via,
si fa una grande risata.
Un dotto è colui che ha molto imparato, un genio, colui dal quale l'umanità impara ciò che il genio stesso non ha imparato da nessuno.
È la massa ad avere il senso comune, che invece è sempre mancato ai dotti di ogni epoca.
È un giusto giudizio dei dotti che gli uomini di tutti i tempi abbiano creduto che cosa sia bene e male, degno di lode e di biasimo. Ma è un pregiudizio dei dotti che noi adesso lo sappiamo meglio di qualsiasi altro tempo.