A gran parte di noi viene insegnato fin dall'infanzia a dedicare maggiore attenzione ai segnali che provengono da altri individui anziché dall'interno di noi stessi. Veniamo esortati a ignorare le nostre esigenze, i nostri desideri, per impegnarci a vivere in base a ciò che gli altri si aspettano da noi.
Ciò che rende tanto felice il primo quarto della vita è che ci dedichiamo più a conoscere che a volere. Tutte le cose sono bellissime da vedere e terribili da essere. Nell'infanzia vediamo molto, tutto: ma siamo poco, abbiamo poche relazioni, poca voluttà.
Come all'inizio della primavera tutte le fronde hanno lo stesso colore e quasi la stessa forma, così anche noi nella prima infanzia siamo tutti simili e armonizzati quindi perfettamente.
Da un giorno all'altro ti ritrovi a cinquant'anni, e l'infanzia o quel che ne resta è in una piccola scatola, che è pure arrugginita.
Dell'infanzia dirò poco, perché fu solo stupidità.
Essere vecchi è estremamente impopolare. Non ci si rende conto che il "non poter invecchiare" è cosa da deficienti, come lo è il non poter uscire dall'infanzia.
Fa parte delle imperfezioni e delle rinunce della vita umana il fatto che la
nostra infanzia debba diventarci estranea e cadere nell'oblio, come un tesoro
sfuggito a mani che giocavano, e precipitato in un pozzo profondo.
Fanciullezza. Periodo di transizione nella vita umana che sta tra l'idiozia dell'infanzia e la follia della giovinezza, a due passi dalle colpe della maturità e a tre dai rimorsi della vecchiaia.
Fra i motivi per cui scrivo il principale è indubbiamente quello di ritrovare il meraviglioso dell’infanzia al di là del quotidiano, la gioia al di là del dramma, la freschezza al di là della durezza.
Gli affetti dell'infanzia si imprimono nel cuore come tatuaggi indelebili. Quando sembrano morti sono solo svenuti. E possono riprendere a vivere senza bisogno di troppe spiegazioni.
Gli uomini e le donne appartengono a specie diverse, e la comunicazione tra loro è una scienza già nella loro infanzia.
I bambini sono repressi in ogni momento di veglia. L'infanzia è un inferno. Il risultato è quella piccola persona insicura e quindi aggressiva/difensiva, spesso detestabile che chiamiamo bambino.
Il mondo sarà giudicato dai ragazzini. Lo spirito d'infanzia giudicherà il mondo.
Il paradiso risiede nei ricordi della nostra infanzia. In quei giorni eravamo protetti dai nostri genitori ed eravamo innocentemente incoscienti dei tanti problemi che ci circondavano.
Il segreto del genio è la capacità di portarsi fino alla maturità lo spirito dell'infanzia.
Infanzia!... È forse questa una parola magica e misteriosa, un geroglifico orientale, inteso indistintamente dall'anima, dalla mente, dal cuore, nei quali desta ricordi soavi, dolcissimi, benché sfumati tra le nebbie del passato, e sorrisi vagolanti e dolci come quei ricordi, e sussulti di rimpianto e dimenticanze del presente?
Infanzia. Il periodo della vita umana intermedio tra l'idiozia dell'infanzia e la follia della giovinezza, a due passi dal peccato dell'età adulta ed a tre dai rimorsi dall'età.
Io domando a tutti coloro, la cui vocazione li mette più particolarmente a contatto con l'infanzia, se non hanno con pari dolore e sorpresa trovato la malignità e l'astuzia in cuori ove non altro dovrebbe albergare se non l'innocenza e l'ingenuità.
Io penso che i nostri vizi più grandi prendano la loro piega fin dalla nostra più tenera infanzia.
L'infanzia ha le sue proprie maniere di vedere, pensare e sentire; nulla è più insensato che pretendere di sostituirle con le nostre.
L'infanzia mostra l'uomo, Come il mattino il giorno.
L'infanzia non ha tempo. Man mano che gli anni passano bisogna conservarla e conquistarla, nonostante l'età.
L'infanzia smette ufficialmente quando si aggiunge il primo zero agli anni. Smette ma non succede niente, si sta dentro lo stesso corpo di marmocchio inceppato dalle altre estati, rimescolato dentro e fermo fuori.
L'infanzia è credere che con un albero di Natale e tre fiocchi di neve tutta la terra viene cambiata.
L'infanzia è il sale della terra. Perda il proprio sapore, e il mondo sarà in poco tempo solo putrefazione e cancrena.
L'infanzia è il sonno della ragione.
L'infanzia è l'unico luogo che non riusciamo ad abbandonare.
L'infanzia è senza pietà.
L'infanzia è una anticipata e lunga agonia. Un lungo anelito. Un'aspirazione che sembra senza fine. Una attesa che non mostra di dover avere mai termine. L'infanzia è la disperata lotta per uscire dall'infanzia.
L'infanzia è una lunga carriera d'innocente spionaggio, di sorpresa di cose che non dovrebbero essere sapute.
L'infanzia è una malattia, un malanno da cui si guarisce crescendo.
L'infanzia è una specie di ubriacatura di percezioni sensorie.
L'infanzia è una stagione fatata. La sola di tutta una vita che non finisce mai e t'accompagna sino all'ultimo respiro.
L'uomo è la sola creatura capace di essere educata. Per educazione s'intende la cura (il trattamento, la conservazione) che richiede l'infanzia di lui, la disciplina che lo fa uomo, infine la istruzione con la cultura. Sotto questi tre rispetti, egli è infante, allievo e scolare.
La cosa meravigliosa dell'infanzia è che tutto è in essa una meraviglia.
La critica distruttiva nell'infanzia fa sì che tu tema il fallimento e il rifiuto da adulto.
La gente che ha nostalgia della propria infanzia non ha mai vissuto un'infanzia.
La nostra vita non è determinata tanto dalla nostra infanzia, quanto dal modo in cui abbiamo imparato a immaginarla.
La vita è l'infanzia della nostra immortalità.
Le canzoni che si ascoltano nell'infanzia sono quelle che davvero conteranno nella vita. Non quelle che poi sceglierai di ascoltare, ma quelle che ascolti prima di sapere che si tratta di musica.
Le cose dell'infanzia non muoiono, si ripetono come le stagioni.
Le donne sono adatte a curarci ed educarci nell'infanzia, appunto perché esse stesse sono puerili, sciocche e miopi, in una parola tutto il tempo della loro vita rimangono grandi bambini: esse occupano una specie di gradino intermedio fra il bambino e l'uomo, che è il vero essere umano.
Le estati dell'infanzia sono sempre migliori delle estati dell'età adulta.
Lo scopo dell'educazione è di aiutarti fin dall'infanzia a non imitare nessuno, ma ad essere te stesso in ogni momento.
Nell'infanzia di tutti i popoli, come in quella dei singoli individui, il sentimento ha sempre preceduto la riflessione ed è stato il suo primo maestro.
Nell'infanzia, il paradiso è in noi.
Nella nostra infanzia c'è sempre un momento in cui una porta si apre e lascia entrare l'avvenire.
Nella vita d'ogni uomo non v'è nulla di più segreto e di più misterioso dell'innocenza e della castità dell'infanzia.
Nessuna infanzia è priva di terrori.
Non è mai troppo tardi per farsi un'infanzia felice.
Nulla è più memorabile di un odore. Un profumo può essere inatteso, momentaneo e fuggevole, e tuttavia evocare un'estate della nostra infanzia su un lago di montagna.
Occorre consacrare la nostra vita ad acquistare lo spirito dell'infanzia, o a recuperarlo, se l'abbiamo conosciuto, poiché è un dono dell'infanzia che, per lo più, non sopravvive all'infanzia.
Per fare un uomo non ci vogliono nove mesi, ci vogliono cinquant'anni, cinquant'anni di sacrifici, di volontà, di... tante cose. E quando quest'uomo è fatto, quando in lui non c'è nulla né dell'infanzia né dell'adolescenza, quando è proprio un uomo, non è buono che per morire.
Per sopportare i ricordi d'infanzia di un altro, bisogna esserne innamorato.
Più invecchio anch'io, più mi accorgo che l'infanzia e la vecchiaia non solo si ricongiungono, ma sono i due stati più profondi che ci è dato vivere. In essi si rivela la vera essenza di un individuo, prima o dopo gli sforzi, le aspirazioni, le ambizioni della vita.
Prima proteggersi dall'infanzia, poi proteggere l'infanzia!
Quando l'infanzia muore, i suoi cadaveri vengono chiamati adulti ed entrano nella società, uno dei nomi più garbati dell'inferno. Per questo abbiamo paura dei bambini, anche se li amiamo: sono il metro del nostro sfacelo.
Sapevi che l'infanzia è l'unico periodo della vita in cui la pazzia non è soltanto tollerata, ma prevista?
Se l'adulto rimpiange l'infanzia, è perché non la ricorda o perché la ricorda male.
Se non fosse per questo dolce scandalo dell'infanzia, in uno o due secoli l'avarizia e l'inganno avrebbero disseccato la terra.
Se non rinasceremo, se non torneremo a guardare la vita con l'innocenza e l'entusiasmo dell'infanzia, non ci sarà più significato nel vivere.
Se si rifletta alla potenza delle prime impressioni dell'infanzia, e delle rimembranze che vi si associano; se si calcoli l'influenza che le prime abitudini esercitano sulle disposizioni dell'anima, e sulla direzione della vita, si comprenderà facilmente che l'educazione de' primi anni, o la mancanza di questa, decide spesso di tutta l'esistenza.
Segno certo d’amore è desiderare di conoscere, rivivere l’infanzia dell’altro.
Si diventa tolleranti soltanto nella misura in cui si perde di vigore, si cade amabilmente nell'infanzia, e si è troppo stanchi per tormentare gli altri con l'amore o con l'odio.
Tutte le passioni passano e si spengono tranne le più antiche, quelle dell'infanzia.
Tutti gli scrittori scrivono della loro infanzia! Se io scrivessi della mia non ti vorresti sedere nella stessa stanza con me.
Tutto nasce dentro di noi, attraversa la nostra vita a partire dall'infanzia. La chiave di tutto è solo dentro di noi. Ciascuno è il migliore, ed è il più grande amico di se stesso.
Un guscio di indifferenza talvolta circonda l'infanzia e la difende dalle provocazioni degli adulti.
Un'infanzia felice non può essere curata. La mia si avvolge al mio collo come un arcobaleno, questo è tutto, invece che come un cappio.
Un'infanzia felice è una cattiva preparazione ai contatti umani.
Una delle tante insidie dell'infanzia è che non è necessario capire per soffrire. Ma quando arriva l’età della ragione, le ferite non possono essere sanate.
Una felice infanzia ha rovinato un sacco di vite promettenti.
Una grazia unica riposa sull’infanzia, riposa su ogni bambino.
Una volta usciti dall'infanzia, occorre soffrire molto a lungo per rientrarvi, così come proprio in fondo alla notte si ritrova un'altra aurora.
È chiaro che il mito della felicità infantile fiorisce così rigogliosamente non perché soddisfi i bisogni dei bambini, ma perché soddisfa i bisogni degli adulti.
È fuori di dubbio che le dottrine della fede basate sull'autorità, sul miracolo e sulla rivelazione, sono un ripiego unicamente adatto all'infanzia dell'umanità.
È vecchio ciò che si è dimenticato. E quello che non si può dimenticare, è accaduto appena ieri. L'unità di misura non è il tempo, ma il valore. E la cosa che ha in assoluto più valore, divertente o triste che sia, è l'infanzia.