Chi è privo di un mito è un uomo che non ha radici.
Gli eroi dei miti antichi erano seminudi, quelli dei miti odierni lo sono del tutto.
I miti sono sogni pubblici, i sogni sono miti privati.
I pettegolezzi, quando invecchiano, diventano miti.
Il mito è il fondamento della vita, lo schema senza tempo, la formula secondo cui la vita si esprime quando fugge al di fuori dell'inconscio.
Il mito è più vero della storia. Ciò che è storico è realmente accaduto una volta, ciò che è mitico accade realmente ogni giorno.
La conoscenza di scienza ha dissolto favole e miti.
Nella vita moderna i miti nascono quando i riti muoiono e perdono la loro potenza creatrice.
Per crescere è indispensabile sentire di appartenere a qualcosa e a qualcuno: un amore, un’ideologia, una bandiera, una fede, un amico, un maestro, un mito.
Quando si perde la capacità di vivere i propri miti, si perdono anche i propri dei.
Senza dubbio la più grande offesa di tutte venne fatta col basare la morale sul mito. Perché, presto o tardi, il mito viene riconosciuto per quello che è, e scompare. Allora la morale perde il fondamento su cui è stata costruita.
Un mito è una religione a cui nessuno crede più.