Bisognava cercare di interpretare le sensazioni come segni di altrettante leggi e idee, tentando di far uscire dalla penombra quel che avevo sentito, di convertirlo in un equivalente intellettuale.
Cerca semplicemente di vivere meglio che puoi, adesso, quale che sia la tua vita. Vivere nel presente è il modo migliore per avvicinarsi alla sensazione di eternità.
Che cos'è il dolore? Una sensazione che non vuol cancellarsi, una sensazione ambiziosa.
Che misera cosa una sensazione! L'estasi stessa non è, forse, niente di più.
Ci sono sensazioni che non si possono spiegare, fantasie che non si possono raccontare, e in tutto questo ci siete voi.
Ciò che ci procura la sensazione di essere veramente vivi, è proprio la sofferenza che cerchiamo di superare.
Conta il tempo con le sensazioni, e non col calendario, e ciascun momento è un giorno e la gara una vita.
Essere interamente vivo è avere la sensazione che tutto è possibile.
Felicità e contemporaneamente la sensazione, terrorizzante, che si tratti solo di un'eccezione.
Forse la sensazione che proviamo quando siamo innamorati rappresenta lo stato normale. Essere innamorati mostra ad una persona chi dovrebbe essere.
I fattori di distrazione più potenti sono le nostre emozioni: tutto ciò che è in grado di suscitare in noi forti sensazioni attira la nostra attenzione.
I pensieri positivi portano sensazioni e reazioni positive.
I pensieri sono le ombre delle nostre sensazioni: sempre più oscuri, più vani, più semplici di queste.
Il bambino ha il dono di accettare molto rapidamente la scomparsa di una sensazione. Gli sono risparmiati quei contorni remoti e sfuggenti che costituiscono la vastità del dolore.
Il bisogno, cioè la sensazione del dolore, è il pungolo col quale la natura scuote l'uomo, e lo desta da quell'indolente stato di vegetazione, in cui senza questo giacerebbe.
Il dolore, come tutte le sensazioni, è una porta per entrare nell’anima.
Il mondo è una sintesi delle nostre sensazioni, delle nostre percezioni e dei nostri ricordi. È comodo pensare che esista obiettivamente, di per sé. Ma la sua semplice esistenza non basterebbe, comunque, a spiegare il fatto che esso ci appare.
Il tempo che passiamo con piacere ci sembra breve, e quello in cui soffriamo dolore lunghissimo. Il tempo relativamente a noi altro non è che la successione delle nostre sensazioni. Se un uomo potesse per degli anni di séguito restare assorbito nell'estasi di una sola idea, egli non si accorgerebbe che sia trascorso tempo.
Io credevo nelle mie sensazioni. Nel fatto che alla fine la nostra coscienza, le nostre intenzioni movimentavano la vita come delle onde.
L'amore inizia con un'immagine; la lussuria con una sensazione.
L'amore è il significato ultimo di tutto quello che ci circonda. Non è solo una
sensazione, è la verità, è la gioia che è la fonte di tutta la creazione.
L'inclinazione degli uomini ad un tale o ad un tal altro piacere è una grande sorgente della diversità dei caratteri: e questa inclinazione spesso proviene dalla prima sensazione piacevole che uno prova da bambino: egli sarà sempre avido di simili piaceri.
La noia è caratterizzata da una grande sensazione di vuoto, perché è la presa d’atto che il nostro rapporto con la realtà è stato 'disinnescato'.
La paura è anche una sensazione di vita più intensa.
La sensazione più bella che noi possiamo provare è il mistero. Costituisce l’emozione fondamentale che sta alla base della vera arte e della vera scienza.
La speranza è la sensazione che abbiamo che la sensazione che abbiamo non è permanente.
La vera amicizia si basa unicamente sulla fiducia e sull'affetto, che derivano a loro volta da un reciproco senso di sollecitudine e rispetto. Sentimenti come la fiducia e la gentilezza amorevole, che neutralizzano la sensazione d’isolamento e solitudine, non scaturiscono dalla semplice presenza fisica degli altri, dal loro presentarsi come amici, ma dal nostro stesso atteggiamento nei loro confronti, che deve essere improntato alla premura e al rispetto. In definitiva, la fonte ultima dell’amicizia è dentro di noi.
La vita è una serie di sensazioni connesse ad una serie di differenti stati di coscienza.
Le emozioni provate nei primi anni di vita, e altre sensazioni che hanno suscitato gioia o dolore, lasciano tracce indelebili che condizioneranno le nostre azioni e reazioni nell’intero corso dell’esistenza.
Le sensazioni altrui saranno per noi un mondo eternamente chiuso.
Le sensazioni nascono e muoiono, al pari delle funzioni corporee oggetto della fase precedente.
Le sensazioni sono i dettagli che compongono la storia della nostra vita.
Le sensazioni sono instabili, si trasformano in ricordi, mutano e ballano, possono prevalere su quanto è stato detto e udito, sul rifiuto o sull'accettazione. A volte le sensazioni inducono a desistere, a volte infondono il coraggio per ritentare.
Nella giungla sociale dell'esistenza umana, non c'è sensazione di essere vivi senza un senso di identità.
Non abbiamo tanto paura della malattia e della morte, quanto della noia, della sensazione di non saper che cosa fare del nostro tempo, della sensazione di non divertirci.
Non esiste rivolta senza la sensazione d’avere in qualche modo, e da qualche parte, ragione.
Non posso scegliere come sentirmi, ma posso scegliere cosa fare con queste sensazioni.
Non vi è nessuna frattura tra lo psichico e il fisico, nessun interno ed esterno, nessuna "sensazione" a cui una "cosa" esterna, differente dalla sensazione, corrisponda. Il mondo dei sensi appartiene in egual misura al dominio psichico e fisico.
Non voglio cambiare il mondo, lascio che siano le mie canzoni ad esprimere le sensazioni e i sentimenti che provo ed ho provato.
Ogni pensiero deriva da una sensazione frustrata.
Ogni volta che la gente è d'accordo con me provo la sensazione di avere torto.
Oh se solo potessi avere una vita di sensazioni invece di una vita di pensieri!
Per ammettere che l’uomo è libero, dovremmo presupporre che sia lui stesso
a scegliere: ma se è determinato dalle sollecitazioni della passione, con cui la natura e le sensazioni lo colpiscono, non è libero affatto.
Per conoscere la sensazione della felicità, occorre altrettanto tempo che per ricaricare il suo orologio.
Poche sensazioni possono essere così stimolanti e incutere, allo stesso tempo, tanta paura quanto la consapevolezza di essere oggetto dell’amore di un altro, perché se non si è assolutamente sicuri delle proprie virtù, si giudica l’affetto che si riceve come un grande dono immeritato.
Poco fa ho avuto la sensazione che ogni minuto in cui si è soli ci sfugga qualcosa che non si recupererà più.
Quando riesci a realizzare qualcuno dei tuoi sogni, provi una doppia sensazione: subito l’esaltazione per quello che stai vivendo e poi la rassegnazione per il fatto che quel sogno, essendo diventato realtà, non ce l’hai più.
Se ci manca quella disciplina interiore che produce la tranquillità mentale, i mezzi o le condizioni esterni, quali che essi siano, non ci daranno mai la sensazione di gioia e felicità che desideriamo. Se invece possediamo quella qualità interiore che è la tranquillità d'animo, la stabilità interna, pur in assenza di molti dei mezzi esterni che di norma tendiamo a considerare necessari alla felicità, ci sarà sempre possibile vivere una vita lieta e gioiosa.
Se nostalgia significa il ricordo potente di un’emozione forte, e il rimpianto di non ritrovare piú sensazioni del genere nella vita, allora mi dichiaro colpevole.
Se rifiuterai una sensazione senza ben distinguere fra ciò ch'è dovuto a opinione, ciò che attende conferma, ciò ch'è presente con evidenza in base a sensazione o ad affezione o a un qualunque atto di intuizione rappresentativa della mente, finirai col confondere anche le altre sensazioni con opinione vana, e non riuscirai più ad usare alcun criterio di giudizio. E se nelle nozioni fondate sull'opinione tu farai valere ugualmente sia ciò che attende conferma sia ciò che non riceve conferma, non potrai sfuggire all'errore, perché non ti sarai liberato assolutamente dall'ambiguità nel giudizio circa la verità o falsità di una conoscenza.
Se ti opporrai a tutte le sensazioni, non avrai più nemmeno criteri cui riferirti e perciò neanche modo di giudicare quelle che tu dici essere errate.
Sensazioni, sentimenti, intuiti, fantasie, tutte queste cose sono personali e, se non per simboli e di seconda mano, incomunicabili.
Sostanzialmente, io non lavoro più per niente che non sia la sensazione che provo mentre lavoro.
Spesso provo la sensazione di essere l'impiegato di me stesso.
Tutte le nostre conoscenze e tutte le nostre facoltà provengono dai sensi, o, per parlare più esattamente, dalle sensazioni.
Un nemico rappresenta sempre il nostro lato debole. Può essere la paura del dolore fisico ma anche la sensazione prematura della vittoria, oppure il desidero di abbandonare il combattimento pensando che non ne valga la pena.
Una sensazione deve essere caduta molto in basso per accettare di trasformarsi in un'idea.
È difficile avere tante sensazioni da poter scrivere più di una lettera al giorno.