Allo stomaco rovinato corrisponde cervello guasto.
Ciò che l'occhio non vede, lo stomaco accetta senza rivolta.
Il pane col sale placherà bene lo stomaco ululante per la fame.
L'anima dell'uomo ha radici nello stomaco.
La mattina quando vi alzate, fate un sorriso al vostro cuore, al vostro stomaco, ai vostri polmoni, al vostro fegato. Dopo tutto, molto dipende da loro.
La nostra anima è ciò che più importa; eppure, è chiaro, ci si accorge di avere uno stomaco molto prima di sospettare di avere un'anima.
Lo stomaco è il terreno dal quale sorgono i pensieri.
Mangia poco a pranzo e meno ancora a cena, che la salute di tutto il corpo si costruisce nel laboratorio dello stomaco.
Nascendo, l'uomo ha ricevuto dal suo stomaco l'ordine di mangiare tre volte al giorno, per recuperare le forze che gli tolgono il lavoro e più spesso ancora la pigrizia.
Noi siamo gli infelici schiavi del nostro stomaco.
Non si dimentichi, del resto, che gli interessi, poco amici dell'ideale e del sentimento, sono sempre presenti, e che talvolta lo stomaco paralizza il cuore.
Non vi fate schiavi del vostro stomaco: questo viscere capriccioso, che si sdegna per poco, pare si diletti di tormentare specialmente coloro che mangiano più del bisogno, vizio comune di chi non è costretto dalla necessita al vitto frugale. A dargli retta, ora con le sue nausee ora col rimandarvi alla gola il sapore de' cibi ricevuti ed ora con moleste acidità, vi ridurrebbe al regime de' convalescenti.
Un cuore non può essere costretto ad amare più di quanto uno stomaco possa essere costretto a digerire il cibo con la sola persuasione.
Uno stomaco limitato può andare d'accordo soltanto con una sensibilità limitata, cioè animalesca. L'uomo ispirato dall'etica e dalla ragione ha nei confronti dello stomaco un atteggiamento che consiste nel considerarlo un organo non animalesco, ma umano.
Uno stomaco pieno è un grande aiuto per la poesia, e a dire il vero, nessun sentimento di nessun genere potrebbe reggersi su uno stomaco vuoto.
Uno stomaco raramente digiuno disprezza i cibi volgari.