I vangeli sono una delle opere più oscure che vi siano; come occorreva che fossero per raggiungere nel profondo la sensibilità; essi si sottraggono alla riflessione. Niente vi è di definito; le contraddizioni vi abbondano. Vi si trova il troppo dolce e il troppo amaro in dosi pressoché uguali. vi sono durezze inesplicabili; strane omissioni. Non una parola sulla conoscenza. Vi si trova di che mandare all'inferno quasi tutti; e immensi perdoni.
Il Vangelo raccomanda amore per il prossimo: non dice amore per l’uomo o per l’umanità, di cui di fatto nessuno può curarsi.
Il vangelo non ama né gli animali né i creatori della conoscenza. Non una parola per loro. Non possiamo amare questi vangeli che non ci amano. Opere di un paese in cui non c'erano scienze, né arti, né volontà della mente.
La morale del Vangelo è essenzialmente quella dell'anima aperta.
Se credi ciò che ti piace dei vangeli, e rifiuti quello che non ti piace, non è nei vangeli che credi, ma in te stesso.
Tutto il Vangelo è basato sul calcolo delle probabilità! Chi ha fame sarà sfamato, gli ultimi saranno i primi, eccetera.
Un uomo al quale la conoscenza e la costruzione interessino al più alto grado, non trovando assolutamente una parola nei Vangeli rivolta a lui ma al contrario tutti gli indizi del disprezzo se non dell'odio per i suoi ideali e l'esaltazione dell'ignoranza, della credulità ecc. non può che restituire a quel testo gli stessi sguardi che sente di riceverne.