Passione

Aforismi

Votazione

Avete tutto il diritto di stare a casa, se volete, ma non prendetevi in giro pensando di non votare. In realtà, non votare è impossibile: si può votare votando, oppure votare rimanendo a casa e raddoppiando tacitamente il valore del voto di un irriducibile.
Chi vota non sceglie il migliore, il più onesto, il più capace, ma chi gli somiglia. E dal momento che gl’imbecilli sono la maggioranza, di che ti lamenti?
Dare il voto a un candidato politico di cui non è difficile intuire le mediocri capacità e la scarsa vocazione all’arte del governo, significa essere ingenui. Ma votare una seconda volta e magari anche una terza e una quarta quello stesso politico che ha mantenuto tutte le cattive promesse e mostrato di badare ai propri interessi e a quelli dei suoi compari piú che al bene pubblico, significa esserne complici.
I preti votano, Dio no.
I voti si devono pesare e non contare.
Il diritto di voto dovrebbe anche essere diritto di veto.
Il periodico rimescolamento della solita melma con del liquame fresco lo chiamano, per obbligo di convenienza, “votare”; e a tale pratica ogni buon cittadino si dedica tutte le volte con una patetica illusorietà da alchimista, convinto com’è di riuscire a ricavare da quest’immonda fanghiglia acque pure e cristalline.
Il suffragio popolare è un mito e su ciò credo che potremo essere tutti d'accordo; ma è un mito necessario ed il migliore che finora sia stato inventato.
Il suffragio universale non aspira al trionfo degli interessi della maggioranza; aspira a farglielo credere.
Il voto nasce quando la speranza more.
Il voto segreto è un magnifico sistema che vi permette di sostenere di non aver mai votato per quel tipo.
Il voto è la politica del meno peggio.
In linea di principio bisogna sempre votare, anche se tu fossi il solo a farlo, puoi cullare la piacevolissima riflessione che il tuo voto non è mai perso.
Io rispetto troppo la democrazia per rischiare di rovinarla votando.
L'ideale dell'italiano è il voto segreto.
La democrazia è due lupi e un agnello che votano su cosa mangiare a colazione. La libertà un agnello bene armato che contesta il voto.
La differenza tra Democrazia e Dittatura è che in Democrazia prima si vota e poi si prendono ordini; in una Dittatura non c'è bisogno di sprecare il tempo andando a votare.
Non sempre chi ha ragione viene votato: e il motivo è lo stesso per cui è raro che l'onesto diventi ricco.
Non si può giudicare solo dal punto di vista politico ed economico se un sistema economico e politico sia tale da promuovere la causa della libertà umana. Il solo criterio per misurare il grado in cui la libertà venga realizzata è l'esistenza o meno di una partecipazione attiva dell'individuo alla determinazione della sua vita e di quella della società, e questo non solo attraverso l'atto formale del votare, ma anche nella sua attività quotidiana, nel suo lavoro e nei suoi rapporti con gli altri.
Non si vota mai per qualcuno, ma contro qualcun altro.
Pensare non è essere d'accordo o in disaccordo: questo è votare.
Quanto meglio sarebbe se i voti si potessero pesare, anziché contare.
Se fai parte di una società che vota, allora vota. Forse non ci saranno candidati e decisioni per cui votare... ma senza dubbio ce ne saranno di quelli contro cui vorrai votare. Nel dubbio, vota contro.
Se siete annoiati e disgustati dalla politica e non vi disturbate a votare, di fatto votate per gli arroccati establishment dei due principali partiti.
Se votare facesse qualche differenza, non ce lo lascerebbero fare.
Se votare servisse a cambiare qualcosa, avrebbero abolito le elezioni.
Se votare servisse a qualcosa, sarebbe illegale.
Ti voterò. Ma solo se vincerai.
Tutti vorrebbero votare per l'uomo migliore: peccato che non sia mai uno dei candidati.
Un popolo ignorante che vota è come un sordomuto cieco che guida.
Votare è semplicemente decidere quale parte è più forte senza sottoporla alla prova di una lotta.
Votate per il candidato che vi promette di meno; è quello che vi deluderà di meno.
Voto. Simbolo e strumento della facoltà che ha ogni libero cittadino di dimostrarsi uno sciocco e di rovinare il proprio paese.