A volte, la solitudine, la si cerca per dare un diversivo alla realtà quotidiana, per esulare dal caos quotidiano.
Anche la prudenza può essere una forma di coraggio. E magari a volte rinunciare può essere più coraggioso che azzardare.
Capiamo di essere soli solo quando siamo di fronte a persone sbagliate, perché queste persone sono peggio della solitudine, non ti comprendono, non ascoltano i tuoi bisogni, sono vicine con il corpo ma lontane con l'anima.
Ci sono persone che, per sentirsi importanti, usano il loro punto di forza: la fragilità e le debolezze altrui, sentendosi grandi e indispensabili, giocando a loro piacimento. Quando avranno finito il loro gioco, ti getteranno via, ma non bisogna dispiacersene, perché non servono ad altro.
Ci sono situazioni in cui il distacco è necessario per diminuire il senso di sofferenza, o per evitarlo del tutto.
I giornali e telegiornali usano una misdirection, un illusione, ti distraggono con notizie inutili per oscurarti da la verità.
L'entusiasmo è un sentimento che man mano con il tempo diventa sempre più debole. Chi riesce a mantenerlo vivo è fortunato!
L'intelligenza è uno dono molto importante, uno strumento utile, ma quando viene usata senza scrupoli è condannata a smarrirsi.
La solitudine è un mondo molto sensibile. Volontariamente ci vestiamo in una dimensione diversa. Quasi senza far rumore, perché la solitudine questo ci chiede: un rispettoso silenzio per ascoltare o perderci nei pensieri a dispetto di tutto l'assordante rumore e dei quotidiani tormenti che ci circondano. Ogni tanto fa bene staccare la spina e vestirsi "elegantemente" di solitudine.
La vita è un dono meraviglioso che bisogna saper apprezzare, molto spesso la prendiamo sottinteso. Cerchiamo di non sprecare nessuna goccia per viverla nei migliore dei modi.
Le persone rinunciano ai loro sogni solo perché vogliono vivere una vita più tranquilla e senza sacrificarsi.
Non si dovrebbero mai usare le persone come mezzo di vendetta.
Non sottovalutare mai bambini, oggi come oggi stupiscono chiunque per le loro domande.
Oggi viviamo in una società dove l'apparire conta molto e le persone sono schiave delle apparenze, dimenticando la sostanza.
Paradossalmente la prima grande vittoria è imparare a perdere. Saper accettare la sconfitta. Riconoscere la bravura dell'altro e, di contro, i nostri limiti. Quindi su di noi per migliorarci. Sono pilastri su cui è basato il nostro percorso di crescita come persona.
Quando affrontiamo qualcuno non lasciamoci sopraffare dalla rabbia e dalla sede di vendetta, dovremo essere imperturbabili o falliremo. Noi dovremo saper dominare anche lo "Spirito" oltre a saper controllare la parte fisica di un combattimento.
Restiamo fissi sulle nostre convinzioni e non ci schiodiamo fino a quando qualcuno non ci fa vedere le cose come stanno realmente.
Se calpestiamo i nostri principi non valiamo più a niente, sono i principi che ci fanno andare avanti, che ci permettono di rispettarci quando ci guardiamo allo specchio. Dobbiamo portare avanti le nostre idee o non saremo niente e ci disprezzeremo.
Se ognuno di noi si impegnasse a spendere parole sincere, anche poche, il mondo migliorerebbe di molto. Invece sembra che ci sia molta gente che si impegna tanto pur di far male ad altri. Si dice che la lingua non abbia le ossa, ma le rompa.