Chi si batte per la libertà di pensiero, proprio perché combatte una battaglia che ha già vinto in se stesso, lo fa per difendere o affermare anche e soprattutto la libertà del pensiero altrui.
Il pensiero, a mio giudizio, è il cardine della libertà. È solo quando l'uomo rinunzia al pesiero autonomo, per accettare i dogmi dei conformismi imperanti, che esso rinunzia alla libertà.
L'esercizio della libertà di pensiero, di parola, di stampa è di per se stesso un rischio, ma, direi, che è proprio il rischio a dare alla libertà il suo fascino eterno e irresistibile: una libertà senza rischi, infatti, dopo poco tempo diventerebbe abitudine.
La libertà è un bene che molti regimi promettono ma che nessun regime è in grado di garantire compiutamente, è quindi un bene che ogni uomo conquista più o meno compiutamente, a seconda del 'prezzo' che è disposto a pagare.
La libertà è una e indivisibile, essa non può essere 'privilegio' di individui, di gruppi, di classi.