Conoscere il passato, ricordare, è il solo modo di conoscere il presente, cioè se stessi cioè la propria diversità.
Dio è l'infinito negarsi. La dimensione interiore del negarsi è infinita, è l'infinito. E il negarsi è l'individualità dell'infinito.
Gli uomini si dividono in due schiere: quelli che nascono perché il loro destino è di vivere e quelli che nascono perché il loro destino è di morire.
Il sogno è l'eco della nostra vita, ripercosso tra le vane ombre del nulla.
Il solo difetto della morte è che essa ci pone in condizione di non poter apprezzare il suo beneficio.
La filosofia è un modo di sopportare l’atroce assurdità della vita.
La presunzione dello sciocco è la punizione che egli infligge a se stesso; perché senza questa presunzione, potrebbe essere consapevole della propria sciocchezza e perciò divenire nell'atto stesso, intelligente.
Nel cuore di ogni aforisma, per quanto nuovo o addirittura paradossale voglia apparire, pulsa un'antichissima verità.
Quando il nostro pensiero intuisce qualche verità nuovissima, ci sembra sempre che siamo ritornati in noi stessi sulle rive del nostro antico essere, che si sollevi il velario dell'oblio.
Soltanto l'assoluto e l'universale può morire; noi moriamo in quanto siamo il morire dell'assoluto.
Un aforisma, una sentenza, una opinione, etc., valgono forse meno per quello che affermano o negano, quanto per lo stato d'animo che suppongono, o che ispirano, o che nascondono.