Ce ne sono tanti, purtroppo, che sognano una casa, una famiglia, invece trovano l'abbandono, la disperazione. Non sono loro le vittime, sono io, siamo noi, perché non ci rendiamo conto dell'indifferenza.
Chiunque incontri è tuo fratello, figlio, figlia; non ci sono fratelli e sorelle di serie B, C e D. Su tutte le difficoltà riguardanti l'immigrazione, dico: diamo prima l'accoglienza e poi le difficoltà le affronteremo.
Con il crocifisso di Gesù, unico mediatore tra Dio e gli uomini, unico sacerdote, i cristiani con i loro pastori devono smascherare le disumanità, con la capacità di destare il salutare "scandalo" dell'Evangelo; devono avere il coraggio della denuncia profetica contro tutte le ingiustizie, con vigilanza e istanza critica, contro i rischi dell'assurgere del potere politico ed economico a idolo.
Fin tanto che la chiesa usufruirà di benefici e privilegi dal potere statale, dal potere economico, non sarà mai al servizio della verità.
I cristiani non devono imporre nel mondo le proprie leggi, la tristezza, il risentimento e magari persino le armi. Dovremmo invece portare agli uomini il buon vino della vita senza conquistare gli altri con violenze o dogmi, bensì condividendo con tutti la parola di Gesù.
I cristiani si sono appropriati indebitamente di Gesù. Il suo messaggio etico di giustizia e di amore è per tutti, nessuno escluso, e ci fa crescere in umanità.
Il compito dei cristiani è di essere sale, luce, di illuminare sentieri possibili, di offrire indicazioni di senso, di speranza, di dialogo tra le culture e le civiltà, tra le religioni.
Il messaggio di Gesù è inequivocabile e la chiesa non può dimenticarlo: il nostro atteggiamento di fronte ai poveri sarà giudicato alla fine dei tempi.
Il posto di un prete è fra la gente: in chiesa, per strada, in fabbrica, a scuola, ovunque ci sia bisogno di lui, ovunque la gente soffra, lavori, si organizzi, lotti per i propri diritti e la propria dignità.
Il potere e i poteri sono contro Dio perché temono coloro che pensano.
Il potere sa che se tiene l’oppresso e il povero nell’ignoranza avrà gioco facile.
Io vedo che, quando allargo le braccia, i muri cadono. Accoglienza vuol dire costruire dei ponti e non dei muri.
L'amore non chiede un contraccambio. L’amore inonda tutto.
L'indifferenza è l'ottavo vizio capitale.
L'utopia è questo: quando sei convinto che a trecento metri ci sia quello che vuoi raggiungere, li percorri e ti rendi conto che l'utopia è trecento metri più in là, e così via. Per questo ti dici: "Allora è veramente irrealizzabile". Invece no, perché c'è un aspetto positivo: che si sta camminando, e quindi l'utopia si realizza strada facendo.
La chiesa continua a guardare a sé, per sé e con sé, confondendo fede e politica. Si arriva così, inevitabilmente, alla religione civile. Instrumentum regni, strumento di regno, la religione come strumento per tenere il popolo sottomesso, come nei secoli passati.
La chiesa nella polis, nella città, dovrebbe essere al servizio degli altri, standone al di sotto, accogliendo con gioia il confronto e aprendo le braccia a tutti.
La chiesa può essere cristiana solo se è umana, cioè laica e povera.
La chiesa si ostina ad anteporre la legge all’amore, e a mettere al primo posto il corpus della tradizione anziché la comunione.
La chiesa è diventata come i politici: una casta.
La fede non è una virtù secolare: non si può andare al supermarket a comprare la fede e neppure prendere la laurea in fede. Essa nasce e cresce sul terreno fertile dell’etica e dell’amore.
Le parole di Gesù sono sovversive, indomabili, rivoluzionarie: soffocano nelle sagrestie e respirano sul marciapiede.
Nessuno possiede la verità sulla terra, ciascuno porta in sé un frammento di verità che può essere regalato all’altro.
Se la chiesa si dichiara cristiana e cattolica, cioè universale, dovrà essere una chiesa povera. Nel senso che la sua opzione preferenziale dovrà essere, anzitutto, dare voce ai poveri.
Tutti, credenti e non credenti, possono giungere al ritrovamento di un nuovo significato: cercare la verità e sperare sempre nella possibilità di un mondo migliore.