In Giappone non si fa, non si mostrano in pubblico gli affetti privati, tanto meno negli ambienti che si frequentano per studio o per lavoro.
In Giappone più si sale nella scala sociale più si allarga il divario tra la facciata che le persone mostrano agli estranei (tatemate) e la loro vera natura (honne), tanto che molti finiscono col perdere la capacità di controllare questa dicotomia e assumere una rigidità costante.
L'autorealizzazione non fa parte della mentalità dei giapponesi, lo scopo della vita per loro non è la ricerca della felicità personale, bensì l'adempimento del proprio dovere per il bene comune.
Se consideriamo la capacità di dominare l'espressione dei propri sentimenti un segno di civiltà, i giapponesi, di qualunque classe sociale siano, sono forse le persone più civili del mondo.