Anche quando tutto è o pare perduto, bisogna rimettersi tranquillamente all'opera, ricominciando dall'inizio.
Chi vive veramente non può non essere cittadino, e parteggiare. Indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita.
Crisi è quel momento in cui il vecchio muore ed il nuovo stenta a nascere.
I privilegi e le differenze sociali, essendo prodotto della società e non della natura, possono essere sorpassate.
I traduttori sono pagati male e traducono peggio.
Il mio atteggiamento deriva dal sapere che a battere la testa contro il muro è la testa a rompersi e non il muro.
Il tempo è la cosa più importante: esso è un semplice pseudonimo della vita stessa.
In principio era il verbo... No, in principio era il sesso.
L'illusione è la gramigna più tenace della coscienza collettiva; la storia insegna, ma non ha scolari.
L'indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera.
L'indifferenza è il peso morto della storia.
L'ottimismo non è altro, molto spesso, che un modo di difendere la propria pigrizia, la propria irresponsabilità, la volontà di non far nulla.
L'uomo, che ad un certo tempo si sente forte, con la coscienza della propria responsabilità e del proprio valore, non vuole che alcun altro gli imponga la sua volontà e pretenda di controllare le sue azioni e il suo pensiero.
La bontà disarmata, incauta, inesperta e senza accorgimento non è neppure bontà, è ingenuità stolta e provoca solo disastri.
La maggior parte degli uomini sono filosofi in quanto operano praticamente e nel loro pratico operare è contenuta implicitamente una concezione del mondo, una filosofia.
La prova migliore del fatto che si è stati veramente ammalati è quella di morire: ciò soddisfa tutte le esigenze scientifiche e amministrative.
La religione è la più gigantesca utopia, cioè la più gigantesca “metafisica” apparsa nella storia.
La verità è sempre rivoluzionaria.
Lasciamo cadere la parola tiranno: sostituiamola con quella di stupido: faremo del passato storia contemporanea.
Meglio ripetere una verità già nota che cincischiarmi l'intelligenza con paradossi brillanti che fanno sorridere, ma non pensare.
Nella vita dei bambini sono le minuzie che contano.
Occorre invece violentemente attirare l'attenzione nel presente così com'è, se si vuole trasformarlo. Pessimismo dell'intelligenza, ottimismo della volontà.
Occorre persuadere molta gente che anche lo studio è un mestiere, e molto faticoso, con un suo speciale tirocinio, oltre che intellettuale, anche muscolare-nervoso: è un processo di adattamento, è un abito acquisito con lo sforzo, la noia e anche la sofferenza.
Odio gli indifferenti anche per ciò che mi dà noia il loro piagnisteo di eterni innocenti.
Ogni domanda può avere la sua risposta. Basta perciò riflettere. Nella discussione ci si deve trincerare in questi casi dietro la difficoltà che a rispondere a certe domande hanno sentito anche i grandi pensatori. Se si volesse far supporre di poter rispondere vittoriosamente a ogni obiezione, si sarebbe semplicemente dei vanitosi vuoti e insulsi.
Ogni movimento rivoluzionario è romantico, per definizione.
Ogni stato è una dittatura.
Si diventa vecchi quando si incomincia a temere la morte e quando si prova dispiacere a vedere gli altri fare ciò che noi non possiamo più fare.
Sono pessimista con l'intelligenza, ma ottimista per la volontà.
Spesso chi vuole consolare, essere affettuoso ecc. è in realtà il più feroce dei tormentatori. Anche nell'«affetto» bisogna essere soprattutto «intelligenti».