A forza di parlare d'amore, si finisce per innamorarsi. Niente di più facile. Questa è la passione più naturale dell'uomo.
Alcuni parlano bene ma non scrivono bene. Il fatto è che il luogo e il pubblico li scaldano e sollecitano dalla loro anima più di quanto, senza questo calore, vi troverebbero.
Alla fine di ogni verità occorre aggiungere che ci si ricorda della verità opposta.
Ateismo segno di forza d'animo, ma solo fino a un certo punto.
Attraverso lo spazio l'universo mi afferra e mi inghiotte come un granello; attraverso il pensiero io afferro l'universo.
Avere compassione degli atei che cercano, non sono infatti abbastanza infelici? Ingiuriare quelli che se ne vantano.
Bassezza degli uomini che arrivano a sottomettersi alle bestie, fino ad adorarle.
Basta poco per consolarci perché poco basta per affliggerci.
Bisogna conoscere sé stessi. Anche se questo non servisse a trovare la verità, servirebbe a regolare la propria vita, e non c'è nulla di più giusto.
Burlarsi della filosofia è veramente filosofare.
Che cosa vana la pittura, ammirata perché assomiglia a cose di cui non ammiriamo affatto gli originali!
Che una cosa tanto evidente come la vanità del mondo sia così poco conosciuta, che risulti strano e sorprendente affermare la stoltezza di chi ricerca la gloria, questo è ammirevole.
Chi dicesse che l'uomo è troppo basso per meritare la comunione con Dio, dev'essere abbastanza grande per dare questo giudizio.
Chi non vede la vanità del mondo è vano a sua volta. Ma poi, chi non la vede, tranne i giovani immersi nel frastuono, nel divertimento e nel pensiero dell'avvenire? Ma togliete loro ciò che li distrae, li vedrete inaridire nella noia. Allora, pur senza conoscerlo, sentono il nulla, ed è davvero una disgrazia essere tristi a tal punto quando si riflette su sé stessi, e non potersi distrarre.
Chi volesse seguire solo la ragione, secondo il giudizio della maggior parte degli uomini, sarebbe completamente pazzo.
Ci sono dei vizi che vivono in noi soltanto per mezzo degli altri e che, tagliando il tronco, si tolgono via come rami.
Ci sono due tipi di mente... quella matematica, e quella che viene chiamata l'intuitiva. La prima arriva alle sue vedute lentamente, ma sono ferme e rigide; la seconda è dotata di grande flessibilità e applica se stessa simultaneamente alle diverse parti apprezzabili di ciò che essa ama.
Ci sono soltanto due specie di uomini: giusti che si credono peccatori e peccatori che si credono giusti.
Ciascuno esamini i propri pensieri. Troverà che sono tutti concentrati nel passato o nell'avvenire. Non pensiamo quasi per niente al presente, e se ci pensiamo è solo in funzione di predisporre il futuro. Il presente non costituisce mai il nostro fine. Passato e presente sono mezzi, solo l'avvenire è il nostro fine. Così non viviamo mai, ma speriamo di vivere, e preparandoci sempre a essere felici è inevitabile che non lo siamo mai.
Ciò che fa grande la grandezza umana è che si riconosce miserabile; un albero non si riconosce miserabile. Riconoscersi miserabili significa dunque essere miserabili, ma riconoscersi miserabili significa essere grandi.
Ciò che misura la virtù di un uomo non sono gli sforzi, ma la normalità.
Come la moda decide dei gusti, così decide della giustizia.
Compiangere gli atei che cercano: infatti non sono abbastanza infelici? Inveire contro coloro che ne fanno ostentazione.
Condizione dell'uomo. Incostanza, noia, inquietudine.
Corriamo spensieratamente verso l'abisso, non prima di aver messo qualcosa tra noi e lui per impedirci di vederlo.
Così elevato è il nostro concetto dell'anima umana, che non possiamo tollerare di esserne disprezzati, e di non godere della stima di qualcuno. Tutta la felicità degli uomini consiste in questa stima.
Così grande è la dolcezza della gloria che, a qualunque oggetto si riferisca, fosse pure la morte, la desideriamo.
Così non viviamo mai, ma speriamo di vivere, e preparandoci sempre a essere felici è inevitabile che non lo siamo mai.
Curiosità non è se non vanità. Quasi sempre, si vuol sapere solo per discorrerne. Non si affronterebbero viaggi per mare, se non si dovesse mai dirne nulla, e per il solo piacere di veder cose nuove, senza la speranza di poter mai parlarne con altri.
Democrazia: non essendosi potuto fare in modo che quel che è giusto fosse forte, si è fatto in modo che quel che è forte fosse giusto.
Di solito, ci si convince meglio con le ragioni trovate da sé stessi che non con quelle venute in mente ad altri.
Dire sciocchezze per caso e per debolezza è un male comune; ma dirle di proposito, questo è insopportabile.
Due cose guidano la natura umana: l'istinto e l'esperienza.
Due eccessi da evitare: escludere la ragione, ammettere solo la ragione.
Due volti somiglianti, nessuno dei quali preso in se stesso fa ridere, fanno ridere insieme proprio a causa della somiglianza.
Farsi beffe della filosofia vuol dire essere un vero filosofo.
Felice vita quella che si inizia con l’amore e termina con l’ambizione. Fin che c’è in noi qualche ardore, possiamo essere amati. Poi questo fuoco si spegne: allora come è bello e grande il posto per l’ambizione.
Gesù sarà in agonia fino alla fine del mondo. Durante questo tempo non si deve dormire.
Gli animali non si ammirano a vicenda, un cavallo non ammira il suo compagno.
Gli animi buoni e grandi si sforzano di trovare il bene anche nel male, mentre i mediocri e i malvagi trovano il male persino nel bene.
Gli atei devono dire cose perfettamente chiare. Ora, non è affatto chiaro che l'anima sia materiale.
Gli uomini non fanno mai il male così completamente e gioiosamente come quando lo compiono per una convinzione religiosa.
Gli uomini s'impegnano a correr dietro a una palla e a una lepre: anche i re si divertono a questo modo.
Gli uomini sono così necessariamente pazzi, che il non essere pazzo equivarrebbe ad essere soggetto a un altro genere di pazzia.
Gli uomini, non avendo nessun rimedio contro la morte, la miseria e l'ignoranza, hanno stabilito, per essere felici, di non pensarci mai.
Ho scritto questo racconto più lungo del solito, semplicemente perché non ho avuto il tempo per farlo più corto.
I fiumi sono strade che camminano, e che portano dove si vuol andare.
I pagani non conoscono Dio, e amano solo la Terra. Gli ebrei conoscono il vero Dio, e amano solo la Terra. I cristiani conoscono il vero Dio, e non amano la Terra.
I potenti e gli umili conoscono le stesse disgrazie e le stesse passioni, ma uno è in cima alla ruota e l'altro vicino al centro, e così gli stessi movimenti lo agitano meno.
I re dispongono del loro regno, ma i papi non possono disporre del proprio.
Il cuore ha delle ragioni che la ragione non conosce.
Il cuore, non la ragione, sente Dio; ecco ciò che è la fede: Dio sensibile al cuore, non alla ragione.
Il dramma degli uomini è non trovare mezz’ora di silenzio.
Il male principale dell'uomo è l'inquieta curiosità delle cose che non può conoscere, e per lui è peggio trovarsi in questa inutile curiosità che nell'errore.
Il nostro egoismo è un bello strumento per gettarci polvere negli occhi in modo piacevole.
Il passato e il presente sono i nostri mezzi; solo il futuro è il nostro fine.
Il pensiero fa la grandezza dell'uomo.
Il piacere di amare senza osar dirlo ha le sue pene, ma anche le sue dolcezze.
Il potere dei re si fonda sulla ragione e sulla follia del popolo, ma molto più sulla follia.
Il potere delle mosche, che vincono battaglie, impediscono alla nostra anima di agire, mangiano il nostro corpo.
Il presente non costituisce mai il nostro fine. Passato e presente sono mezzi, solo l'avvenire è il nostro fine. Così non viviamo mai, ma speriamo di vivere, e preparandoci sempre a essere felici è inevitabile che non lo siamo mai.
Il primo effetto dell’amore è di ispirare un gran rispetto: si ha una sorte di venerazione per ciò che si ama. È giustissimo: non si vede nulla nel mondo di così grande come ciò che si ama.
Il significato reale della ricchezza è di donarla generosamente.
Il silenzio è la più grande persecuzione, ma i santi hanno taciuto.
Immaginazione. È la parte dominante dell'uomo, maestra di errori e di falsità, tanto più infida in quanto non sempre lo è, perché se fosse una regola infallibile della menzogna, lo sarebbe anche della verità.
In amore un silenzio vale più di un discorso.
Incomprensibile che Dio esista e incomprensibile che non esista; che l'anima esista con il corpo, che non abbiamo anima; che il mondo sia creato, che non lo sia.
Istinto e ragione; marchi di due nature.
L'abitudine è una seconda natura che distrugge la prima.
L'anima del piacere è nella ricerca del piacere stesso.
L'ateismo è un segno di forza di spirito, ma fino a un certo punto soltanto.
L'eccitamento che un giocatore d'azzardo prova quando fa una scommessa è pari alla somma che potrebbe vincere moltiplicata per le probabilità di vincerla.
L'eloquenza è un ritratto del pensiero; perciò, quelli che dopo aver dipinto aggiungono ancora qualcosa, fanno un quadro invece di un ritratto.
L'immaginazione ingrandisce i piccoli oggetti fino a riempirne la nostra anima con una valutazione fantasiosa, mentre con temeraria insolenza rimpicciolisce i grandi riducendoli alla propria misura, come quando parla di Dio.
L'immortalità dell'anima è una cosa che ci riguarda in modo così forte, e ci tocca così in profondità, che bisogna aver perso ogni sensibilità perché ci sia indifferente sapere come stanno le cose.
L'impegno a pensare bene è il principio della morale.
L'incostanza è causata dalla consapevolezza della falsità dei piaceri presenti, e dall'ignoranza di quelli assenti.
L'infelicità degli uomini viene da una sola cosa, non sapersene stare in pace in una camera.
L'infinita calma mi spaventa.
L'intero mondo visibile non è che un impercettibile segno nell'ampio seno della natura. Nessuna idea vi si avvicina. Abbiamo un bel dilatare i nostri pensieri al di là degli spazi immaginabili, a confronto della realtà partoriremo dei semplici atomi. È una sfera infinita il cui centro è dovunque e la circonferenza in nessun luogo.
L'io è odioso.
L'opinione è la regina del mondo.
L'ultima cosa che si scopre scrivendo un libro è come cominciare.
L'ultimo atto è cruento, per quanto bella sia la commedia in tutto il resto; alla fine, ci gettano un po' di terra sulla testa, ed è finita per sempre.
L'ultimo passo della ragione, è il riconoscere che ci sono un'infinità di cose che la sorpassano.
L'unica cosa che ci consola dalle nostre miserie è il divertimento ed è tuttavia la più grande delle nostre miserie.
L'uomo non agisce affatto secondo ragione, che pure è il suo modo di essere.
L'uomo non è che un fuscello, il più debole della natura, ma è un fuscello che pensa.
L'uomo non è né angelo né bestia, e disgrazia vuole che chi vorrebbe far l'angelo fa la bestia.
L'uomo è fatto in modo tale che a forza di dirgli che è uno stupido, lo crede e, a forza di dirlo a noi stessi ce lo facciamo credere.
L'uomo è per natura credulo, incredulo, pauroso, temerario.
L'uomo è ugualmente incapace a vedere il nulla da cui emerge e l'infinito in cui è immerso.
L'uomo è visibilmente fatto per pensare; è tutta la sua dignità e tutto il il suo mestiere; e tutto il suo dovere è pensare come si deve.
La conoscenza di Dio senza la conoscenza della propria miseria genera l'orgoglio. La conoscenza della propria miseria senza la conoscenza di Dio genera la disperazione.
La consuetudine è una seconda natura che distrugge la prima.
La contraddizione è un cattivo segno di verità: parecchie cose certe sono contraddette; parecchie cose false passano senza contraddizione.
La cosa più importante della vita è la scelta del mestiere: il caso ne dispone.
La curiosità è solo vanità. Molto spesso ci auguriamo non di conoscere, ma di parlare. Non affronteremmo un viaggio in mare per il solo piacere di vedere senza speranza di poterlo mai raccontare.
La fede certamente ci dice quello che i sensi non possono, ma non il contrario di quello che vedono; è al di sopra, non contro di loro.
La felicità vera è nel riposo e non nel trambusto.
La felicità è una merce favolosa: più se ne da e più se ne ha.
La forza governa il mondo, non l'opinione: tuttavia è l'opinione che si serve della forza.
La giustizia deve essere congiunta al potere, così che ciò che è giusto possa anche aver potere, e che ciò che ha potere possa essere giusto.
La giustizia e la verità sono due punte così sottili, che i nostri strumenti sono troppo grossi per corrispondervi esattamente. Se ci arrivano, essi ne smussano la punta e vanno ad appoggiarsi tutt'intorno più sul falso che sul vero.
La giustizia senza forza è impotente; la forza senza la giustizia è tirannica.
La grandezza dell'uomo sta in questo: che ha coscienza della propria miseria.
La maggioranza è la via migliore perché è visibile e ha la forza di farsi obbedire. Tuttavia è l'opinione dei meno competenti.
La moltitudine che non è spinta ad agire come un'unità non è altro che caos. Quell'unità che non ha origine dalla moltitudine non è altro che tirannia.
La natura dell'uomo non è di progredire sempre; ha i suoi impeti e le sue ricadute.
La natura ha delle perfezioni per dimostrare che essa è l'immagine di Dio e ha dei difetti per mostrare che ne è solo un'immagine.
La nobiltà è davvero un gran vantaggio se mette in condizione un uomo di diciotto anni di essere conosciuto e rispettato come un altro potrebbe esserlo solo a cinquanta. Trent'anni guadagnati senza fatica.
La nostra immaginazione ingrandisce così tanto il tempo presente, che facciamo dell'eternità un niente, e del niente un'eternità.
La nostra natura consiste nel movimento: il riposo assoluto è la morte.
La nostra presunzione è tale che vorremmo essere conosciuti dal mondo intero e anche da quelli che verranno quando non ci saremo più. Ma siamo così vani che la stima di cinque o sei persone attorno a noi ci fa piacere e ci soddisfa.
La principale malattia dell'uomo è la curiosità irrequieta delle cose che non può sapere.
La ragione ci comanda più imperiosamente assai d'un padrone; perché disobbedendo al padrone, sarai disgraziato; ma disobbedendo alla ragione, sarai uno sciocco.
La ragione non conosce le ragioni del cuore.
La ragione non sovrasta mai l'immaginazione, mentre l'immaginazione spodesta frequentemente la ragione.
La serietà è l'entusiasmo temperato dalla ragione.
La simpatia o l'odio cambiano volto alla giustizia, e un avvocato ben pagato in anticipo trova certo più giusta la causa che difende.
La vanità è a tal punto radicata nel cuore dell'uomo che un soldato, un attendente, un cuciniere, un vessillifero si vantano e vogliono degli ammiratori. E anche i filosofi li vogliono, e quelli che scrivono contro tutto ciò vogliono la gloria di avere scritto bene, e quelli che leggono vogliono la gloria di averli letti, e anch'io che sto scrivendo ho forse questo desiderio, e forse quelli che lo leggeranno.
La vera eloquenza si ride dell'eloquenza.
Le belle azioni nascoste sono le più stimabili.
Le corde che legano al rispetto degli uni per gli altri sono, in generale, corde di sicurezza.
Le cose hanno qualità diverse, e l'anima diverse inclinazioni, perché nulla di semplice si presenta all'anima, e l'anima non si offre mai semplice a nessun soggetto. Da questo deriva che si ride e si piange di una medesima cosa.
Le cose umane bisogna capirle per amarle, le cose divine bisogna amarle per capirle.
Le impressioni antiche non sono le sole a ingannarci: anche il fascino della novità ha lo stesso potere.
Le menti piccole sono preoccupate dalle cose straordinarie, le menti grandi da quelle ordinarie.
Le parole disposte in modo diverso hanno un diverso significato e significati disposti in modo diverso hanno un diverso effetto.
Le parole gentili non costano nulla. Tuttavia ottengono molto.
Le qualità dell'animo non si possono acquistare con l’abitudine, si possono solo perfezionare.
Lo spirito crea naturalmente e la volontà naturalmente ama: in modo che, in mancanza di oggetti reali, deve attenersi a quelli falsi.
Mai si fa il male così a fondo e così allegramente quando lo si fa per obbligo di coscienza.
Negare, credere e dubitare in modo assoluto, questo è per l'uomo ciò che correre è per un cavallo.
Nel mondo si possono trovare tutte le buone massime; non c'è che da applicarle.
Nelle città in cui siamo di passaggio non ci preoccupiamo della stima degli altri. Ma se ci dobbiamo abitare per un po' di tempo allora ci preoccupiamo. Quanto tempo? Un tempo proporzionato alla nostra vana e fragile esistenza.
Neppure al giusto è consentito di essere giudice nella sua causa.
Niente è più conforme alla ragione che questa sconfessione della ragione stessa.
Niente è tanto insopportabile per l'uomo come il rimanere in un riposo assoluto, senza passione, senza affari, senza divertimento, senza applicarsi. Allora avverte il proprio nulla, l'abbandono, l'insufficienza, la dipendenza, l'impotenza, il vuoto. Dal fondo della sua anima uscirà quanto prima la noia, l'orrore, la tristezza, il dolore, il dispetto, la disperazione.
Noi corriamo spensierati verso il precipizio dopo esserci messi dinanzi agli occhi qualcosa che ci impedisca di vederlo.
Noi dobbiamo apprendere i nostri limiti. Noi siamo tutti qualcosa, ma nessuno di noi è tutto.
Noi non ci sosteniamo nella virtù con le nostre forze, ma per il contrappeso dei due vizi opposti, così come restiamo in piedi tra due venti contrari. Togliete uno di questi vizi, cadiamo nell'altro.
Noi non conosciamo né l'esistenza né la natura di Dio, perché egli non ha né estensione né limiti. Ma per fede noi conosciamo la sua esistenza, nella gloria conosceremo la sua natura.
Non c'è niente di quanto l'anima vede che non l’affligga.
Non cercare di aggiungere più anni alla tua vita. Meglio aggiungere più vita ai tuoi anni.
Non ci accontentiamo mai del presente. Anticipiamo il futuro perché tarda a venire, come per affrettarne il corso, o richiamiamo il passato per fermarlo, come fosse troppo veloce, così, imprudentemente, ci perdiamo in tempi che non ci appartengono, e non pensiamo al solo che è nostro, e siamo tanto vani da occuparci di quelli che non sono nulla, fuggendo senza riflettere il solo che esiste.
Non ci sono che tre tipi di uomini: quelli che, avendo trovato Dio, lo servono; quelli che, non avendolo trovato, s'impegnano a cercarlo; e gli altri, che trascorrono la vita senza trovarlo e senza averlo cercato. I primi sono ragionevoli e felici, gli ultimi sono folli e infelici, quelli in mezzo sono infelici ma ragionevoli.
Non sanno di cercare la caccia e non la preda.
Non si ama mai una persona, ma soltanto certe qualità.
Non si deve misurare la virtù di un uomo dalla sua eccezionalità ma nel quotidiano.
Non è certo necessario avere un animo molto elevato per capire che quaggiù non c'è vera e durevole soddisfazione, che tutti i nostri piaceri sono solo vanità, che i nostri mali sono infiniti e che da ultimo la morte, che ci minaccia ad ogni istante, nel giro di pochi anni ci porrà nell'orribile necessità di essere per sempre annientati o infelici.
Non è giusto avere troppa libertà. Non è giusto che uno abbia tutto ciò che desidera.
Non è già che uno debba in quanto possa, ma può in quanto deve.
Non è nella natura dell'uomo avanzare sempre; essa ha i suoi andare e venire.
Non è nello spazio che devo cercare la mia dignità, ma nell'ordine dei miei pensieri. Non avrei alcuna superiorità possedendo terre. Nello spazio, l'universo mi comprende e m'inghiotte come un punto; nel pensiero, io lo comprendo.
Nulla nell'uomo è così insopportabile come il ritrovarsi senza passioni, occupazioni o doveri.
Né la contraddizione è indice di falsità né la coerenza è segno di verità.
Ognuno può giustificare, nessuno vietare.
Paura, non quella che proviene dalla fede in Dio, ma quella che viene dal dubbio se esista o no. La paura buona viene dalla fede, la falsa paura dal dubbio, la paura buona è unita alla speranza, perché nasce dalla fede e si spera nel Dio in cui si crede, la cattiva è unita alla disperazione, perché si teme quel Dio in cui non si crede. Gli uni temono di perderlo, gli altri temono di trovarlo.
Per comandare un vascello non si sceglie il passeggero di casato più nobile.
Per conquistare il futuro, bisogna prima sognarlo.
Per fare di un uomo un santo è necessaria la grazia, chi ne dubita non sa cos'è un santo e cos'è un uomo.
Per quanto la commedia sia stata bella in ogni sua parte, l'ultimo atto è insanguinato. Alla fine ci gettano un po' di terra sulla testa ed eccoci sistemati per sempre.
Per trarre il meglio dalla vita bisogna riflettere due volte sulle grandi questioni.
Perché la passione non ci nuoccia, facciamo come se non ci restassero che otto giorni di vita.
Perché seguiamo la maggioranza? Forse perché ha più ragione? No, solo più forza.
Più si è intelligenti, più si scopre che ci sono uomini originali. La gente comune non trova differenze tra gli uomini.
Poche amicizie sopravvivrebbero, se ciascuno sapesse ciò che il suo amico dice di lui in sua assenza, benché parli sinceramente e senza passioni.
Poche persone parlano di dubbi dubitandone.
Pochi uomini parlano umilmente dell'umiltà, castamente della castità, scetticamente dello scetticismo.
Poiché gli uomini non sono riusciti a guarire dalla morte, dalla miseria e dall'ignoranza, hanno deciso di essere felici non pensandoci.
Poiché non si poteva trovare la giustizia, si è inventato il potere.
Quando saremo afflitti, la scienza della realtà fuori di noi non ci consolerà dell'ignoranza morale, ma la scienza morale mi consolerà sempre dell'ignoranza delle scienze oggettive.
Quando si vogliono inseguire le virtù fino all'estremo, compaiono i vizi.
Quando si è troppo giovani non si può giudicare bene, e neppure quando si è troppo vecchi.
Quando troviamo uno stile naturale restiamo sorpresi e incantati, perché dove ci aspettavamo di trovare uno scrittore scopriamo un uomo.
Quanto più si è spiritualmente dotati, tanto più accade di scoprire uomini originali. La gente comune non fa differenza tra un uomo e un altro.
Quello di cui sia capace la virtù di un uomo va misurato non dai suoi sforzi, ma dalla sua condotta ordinata.
Questo immenso e misterioso universo non sa nulla della sua infinita potenza, mentre noi siamo consapevoli della nostra estrema debolezza.
Se Dio si manifestasse continuamente all'uomo non vi sarebbe merito alcuno nel credere in lui.
Se esiste un Dio non dobbiamo amare che lui e non le creature effimere. Il ragionamento degli empi nella Sapienza è fondato sulla non esistenza di Dio: "Accertato questo", dice, "godiamo dunque le creature".
Se il naso di Cleopatra fosse stato più corto, sarebbe cambiata l'intera faccia della terra.
Se la nostra condizione fosse veramente felice, non ci sarebbe bisogno di fare di tutto per non pensarci.
Se si vanta, l'abbasso; se si abbassa, lo vanto e sempre lo contraddico fino a fargli capire che è un mostro incomprensibile.
Se tutti gli ebrei fossero stati convertiti da Gesù Cristo, avremmo solo testimoni sospetti. Ma se fossero stati sterminati, non avremmo nessun testimone.
Se tutti gli uomini sapessero ciò che dicono gli uni degli altri non vi sarebbero quattro amici nel mondo.
Se vivere senza cercare ciò che si è rappresenta un accecamento soprannaturale, è ben terribile vivere male credendo in Dio.
Se vuoi che la gente pensi bene di te, non parlare bene di te stesso.
Siamo talmente presuntuosi che vorremmo essere conosciuti da tutta la terra, anche dalla gente che verrà quando non ci saremo più.
Siamo talmente vanitosi, che la stima di cinque o sei persone che ci stanno intorno, ci allieta e ci appaga.
Sono pochi i veri cristiani. Dico proprio riguardo alla fede. Ce ne sono certo che credono, ma per superstizione. Ce ne sono che non credono, ma per libertinaggio. Pochi tra le due categorie.
Spesso gli uomini scambiano l'immaginazione per il cuore: e credono di essere convertiti perché pensano di convertirsi.
Tra noi e l'inferno o tra noi e il cielo c'è solo la vita, che è la cosa più fragile del mondo.
Troppo vino o troppo poco: se non gliene date, non può trovare la verità; se gliene date troppo, neppure.
Tutta l'infelicità dell'uomo deriva dalla sua incapacità di starsene nella sua stanza da solo.
Tutta la nostra dignità sta dunque nel pensiero. È in virtù di esso che dobbiamo elevarci, e non nello spazio e nella durata che non sapremmo riempire. Lavoriamo dunque a ben pensare: ecco il principio della morale.
Tutti errano più pericolosamente perché ciascuno segue una verità. Il loro errore risiede non nel seguire una falsità ma nel non seguire un'altra verità.
Tutti quelli che cercano Dio senza Gesù Cristo, non trovano alcun chiarimento che li soddisfi, o che sia loro veramente utile; o perché non arrivano a conoscere l'esistenza di un Dio, o, se vi arrivano, è inutile per loro, perché si formano un mezzo per comunicare senza mediatore con quel Dio che hanno conosciuto senza mediatore; così cadono nell'ateismo e nel teismo.
Un avvocato ben pagato in anticipo trova più giusta la causa che difende.
Un medesimo significato cambia secondo le parole che lo esprimono. I significati ricevono dalle parole la loro dignità, invece di conferirla ad esse. Bisogna cercare degli esempi.
Un uomo solo è qualcosa di imperfetto, deve trovarne un secondo per essere felice.
Una falsa umiltà è puro orgoglio.
Vanità. Deferenza significa scomodatevi.
Vi sono tre modi di credere: la ragione, l'abitudine, l'ispirazione.
Volete che si pensi bene di voi? Non lodatevi.
È così necessaria la follia degli uomini che non essere folli vorrebbe dire esserlo in un altro modo.
È molto più bello sapere qualcosa di tutto, che tutto di una cosa.
È pericoloso dire al popolo che le leggi non sono giuste, perché obbedisce proprio per il fatto che le crede giuste. Perciò bisogna dirgli al tempo stesso che deve obbedire loro perché sono leggi, così come deve obbedire ai superiori non perché sono giusti, ma perché sono superiori.
È più facile sopportare la morte senza pensarvi che il pensiero della morte senza pericolo.
È superstizioso riporre le proprie speranze nelle formalità, ma arrogante rifiutare di sottomettervisi.
È una male essere pieni di difetti, ma è anche peggio esserne pieni e non volerlo riconoscere, perché è un aggiungere agli altri anche quello di una volontaria illusione.