Ciò che hai il terrore di perdere, l'hai già perduto.
Credendo a ciò che pensi, sei trascinato negli infiniti drammi dell'io.
Finché non sei fedele a te stesso, non puoi essere fedele a un'altra persona.
Fino a quando la gente non ti approva, non vali niente.
I difetti devono essere i tuoi, perché sei tu che li proietti.
Il modo in cui ti relazioni ai tuoi pensieri è ciò che porti in ogni relazione che hai, compresa quella con te stesso.
L'unico caso in cui soffriamo è quando crediamo a un pensiero che si oppone a ciò che è.
La felicità non ha una storia.
La maggior parte della gente è così impegnata a migliorare le cose che non si rende conto di essere uscita dal paradiso.
Non ciò che accade ci turba, ma i nostri pensieri su ciò che accade.
Ovunque tu vada, con chiunque tu sia, la voce nella tua testa viene con te, sussurra, ti assilla, ti attrae, giudica, chiacchiera, si vergogna, ti fa sentire in colpa o ti grida addosso.
Provare dolore e credere di non dover provare dolore, è l'inferno.
Quando credevo ai miei pensieri soffrivo.
Quando sai che tutto ciò che ti accade è quello di cui hai bisogno, la vita diventa un paradiso.
Quando un pensiero fa male, è il segnale che non è vero.
Rabbia, tristezza o frustrazione ci fanno capire che siamo in guerra con il modo in cui le cose sono.
Riceveremo sempre ciò di cui abbiamo bisogno, non ciò che pensiamo di avere bisogno.
Tutto lo stress che proviamo deriva dal contrastare ciò che è.
Un comportamento educato è pieno di ricerca di approvazione mascherata da premura.
Un pensiero è innocuo finché non l'abbiamo creato. Non sono i nostri pensieri, ma l'attaccamento ai nostri pensieri quello che causa la sofferenza. Attaccarsi ad un pensiero, significa credere che è vero, senza porlo in discussione. Una convinzione è un pensiero al quale noi siamo attaccati, spesso per più anni.
Volere che la realtà sia diversa da quella che è, è come pretendere di insegnare a un gatto ad abbaiare.