Apportiamo un aiuto profondo solo quando nella relazione rischiamo noi stessi come persone, quando sperimentiamo l'altro come una persona con i suoi diritti: solo allora ha luogo un incontro ad una profondità tale da dissolvere il dolore della solitudine in entrambi, nel cliente come nel terapista.
Esiste un curioso paradosso: quando mi accetto così come sono, allora posso cambiare.
Gli individui hanno in sé stessi ampie risorse per auto-comprendersi e per modificare il loro concetto di sé, gli atteggiamenti di base e gli orientamenti comportamentali. Queste risorse possono emergere quando può essere fornito un clima definibile di atteggiamenti psicologici facilitanti.
Il fine dell'educazione deve essere l'agevolazione del mutamento e dell'apprendimento.
Il più grande ostacolo nella comunicazione personale, è l'incapacità umana di ascoltare con intelligenza, comprensione e abilità a ciò che dicono gli altri.
In ogni organismo, uomo compreso, c'è un flusso costante teso alla realizzazione costruttiva delle sue possibilità intrinseche, una tendenza naturale alla crescita.
Io non apprendo che ciò che ha per me un significato.
L'empatia dissolve l'alienazione.
L'empatia vera è sempre libera da ogni qualità diagnostica o giudicante.
L'incapacità dell'uomo di comunicare è il risultato della sua incapacità di ascoltare davvero ciò che viene detto.
L'unica persona che si può ritenere istruita è quella che ha imparato come si fa ad imparare, e a cambiare.
L'unico uomo che possa considerarsi educato è colui che ha imparato a imparare; che ha imparato ad adattarsi e a mutare; che sa che nessuna conoscenza è certa, e che solo il processo di ricerca della conoscenza costituisce una base di certezza.
La nostra prima reazione di fronte all'affermazione di un altro è una valutazione o un giudizio, anziché uno sforzo di comprensione. Quando qualcuno esprime un sentimento o un atteggiamento o un'opinione tendiamo subito a pensare "è ingiusto", "è stupido", "è anormale", "è irragionevole", "è scorretto", "non è gentile". Molto di rado ci permettiamo di "capire" esattamente quale sia per lui il significato dell'affermazione.
La più alta espressione dell'empatia è nell'accettare e non giudicare.
La psicoterapia consiste semplicemente nella liberazione di capacità già presenti allo stato latente. In altri termini, implica che il cliente possegga, potenzialmente, la competenza necessaria alla soluzione dei suoi problemi.
La sola persona che non può essere aiutata è la persona che getta la colpa sugli altri.
La tendenza a giudicare gli altri è la più grande barriera alla comunicazione e alla comprensione.
La valutazione degli altri non mi serve da guida.
Ogni "organismo" è animato da una tendenza intrinseca a sviluppare tutte le sue potenzialità e a svilupparle in modo da favorire la sua conservazione e il suo arricchimento.
Ogni passo che si fa verso la verità, in qualsiasi campo, rende meno lontana la verità stessa. E l’essere più vicino alla verità non può essere dannoso, né pericoloso, né insoddisfacente.
Percepire un aspetto nuovo di sé stessi è il primo passo verso il cambiamento del concetto di sé.
Praticare la psicoterapia, non significa fare qualcosa al soggetto, né convincerlo a fare qualcosa per sé; si tratta invece di liberarlo perché possa crescere e svilupparsi in modo normale, e di rimuovere ostacoli in modo che possa andare avanti.
Quando guardo al mondo io sono pessimista, ma quando guardo alla gente io sono ottimista.
Quando noi consideriamo una realtà animata (animale o umana) da un punto di vista o da uno schema di riferimento puramente esterno, senza sforzarci di capirla dall'interno per via empatica, noi la riduciamo allo stato di oggetto.
Se accetto l'altra persona come qualcosa di rigido, di già diagnosticato e classificato, di già formato dal suo passato, contribuisco a confermare questa ipotesi limitata. Se l'accetto come un processo di divenire, contribuisco, invece, al limite delle mie possibilità, a confermare e a rendere reali le sue potenzialità.
Se diamo valore all'indipendenza, se siamo disturbati dal crescente conformismo della conoscenza, dei valori, dagli atteggiamenti, che vengono indotti dal presente sistema, allora possiamo desiderare di stabilire delle condizioni di apprendimento che stimolano l'unicità, l'autodeterminazione, e l'auto-apprendimento.
Solo una persona può sapere se ciò che faccio è onesto, esatto, aperto e valido, o falso, chiuso e non valido, e quella persona sono io.
Sotto qualunque aspetto noi facciamo di una persona un oggetto sia mediante lo strumento diagnostico o analitico, sia percependolo impersonalmente in una cartella clinica, non facciamo che ostacolare le nostre finalità terapeutiche: fare di una persona un oggetto si è rivelato utile nel trattamento delle malattie fisiche; non si è dimostrato utile invece con i pazienti psicologici.
Tutti abbiamo paura di cambiare. Una delle ragioni principali della resistenza a comprendere, è la paura del cambiamento: se veramente mi permetto di capire un'altra persona, posso essere cambiato da quanto comprendo.
Una relazione di "aiuto" potrebbe essere definita come una situazione in cui uno dei partecipanti cerca di favorire, in una o in ambedue le parti, una valorizzazione maggiore delle risorse personali del soggetto ed una maggiore possibilità di espressione.