A me piace che la gente sappia gustare non solo con la bocca e non subito: prima ci sono gli odori, prima c'è l'aspetto di un piatto. A volte serve anche il tatto: mica per niente, mangiare con le mani dà soddisfazione.
Cucinare è come comporre musica: quando hai scritto ognuno esegue con la sua sensibilità. E la musica può piacere o no.
L'educazione è una cosa seria anche a tavola.
La cucina non è fashion, la cucina è cultura.
La cucina è istinto. Ma non del tutto. Si parte sempre da una sensazione, da ingrediente che ti ha colpito. Ma poi si sperimenta. L'obiettivo è valorizzare qualcosa che ti piace o piace a chi è seduto a tavola.