A forza di riflettere, si finisce per arrivare a una conclusione. A forza di giungere a una conclusione, succede che si prende una decisione. E una volta presa la decisione, succede che si agisce per davvero.
A ogni età l'età si ribella contro l'età.
Amare vuol dire, in ultima analisi, far dono delle nostre preferenze a coloro che preferiamo.
Ben raramente le risposte portano alla verità, piuttosto lo fa il flusso di domande.
C'è qualcosa di peggio dell'imprevisto... le certezze!
Ci sono dei silenzi che sono degli esplosivi pericolosi!
Ci sono silenzi che lavano ancora più del bianco.
Contrariamente alle buone bottiglie, i buoni libri non invecchiano. Ci aspettano sui nostri scaffali e siamo noi a invecchiare. Quando ci riteniamo abbastanza "invecchiati" per leggerli, li affrontiamo un’altra volta.
Così procedono i nostri discorsi, eterna vittoria del linguaggio sull'opacità delle cose, silenzi luminosi che dicono più di quel che tacciono.
Fatti il solletico quanto ti pare e non ti farai mai ridere.
Gli insegnanti devono amare con curiosità antropologica quella tribù di alunni che ogni mattina si trovano di fronte.
Gli orari della vita dovrebbero prevedere un momento, un momento preciso della giornata, in cui ci si potrebbe impietosire sulla propria sorte. Un momento specifico. Un momento che non sia occupato né dal lavoro, né dal mangiare, né dalla digestione, un momento perfettamente libero, una spiaggia deserta in cui si potrebbe starsene tranquilli a misurare l'ampiezza del disastro.
Ho fatto delle foto. Ho fotografato invece di parlare. Ho fotografato per non dimenticare. Per non smettere di guardare.
I bambini se ne fregano delle cause. Quello che gli interessa è solo lo scopo.
I veri problemi nascono sempre dalle cose che si capiscono fin troppo bene.
Il dolore scavato da quelli che se ne vanno prepara il nido per quelli che arrivano nel cuore di quelli che sperano.
Il peggio, nel peggio, è l'attesa del peggio.
Il problema con la vita è che, anche quando non cambia mai, cambia continuamente.
Il tempo per leggere è sempre tempo rubato. Rubato a cosa? Diciamo, al dovere di vivere.
Il tempo per leggere, come il tempo per amare, dilata il tempo per vivere.
Il verbo leggere non sopporta l'imperativo, avversione che condivide con alcuni altri verbi: il verbo "amare" e il verbo "sognare".
Immaginazione non significa menzogna.
In materia di esistenza l'ottimismo ha quasi sempre la meglio sulla saggezza del nulla.
Invecchiare. Che orrore!..diceva mio padre. Ma è l'unico modo che ho trovato per non morire giovane.
L'amore è una somma di piccoli atti che raccontano in silenzio una storia precaria.
L'idea che si possa insegnare senza difficoltà deriva da una rappresentazione idealizzata dello studente. Il buon senso pedagogico dovrebbe rappresentarci il somaro come lo studente più normale che ci sia.
L'insonnia è un'illusione da sfaticati, si dorme sempre più di quanto non si creda, nella vita.
L'umorismo, irriducibile espressione dell'etica.
L'uomo costruisce case perché è vivo, ma scrive libri perché si sa mortale. Vive in gruppo perché è gregario, ma legge perché si sa solo.
L'uomo non si nutre di verità, l'uomo si nutre di risposte.
La città è il cibo preferito dei cani.
La lettura non ha niente a che fare con l'organizzazione del tempo sociale. La lettura è, come l’amore, un modo di essere.
La libertà di scrivere non può ammettere il dovere di leggere.
La medicina è la più diffusa malattia ereditaria.
La morte si annuncia da lontano, con i piccoli divieti di vivere.
La nascita della delinquenza è l'investimento segreto nella furbizia di tutte le facoltà dell’intelligenza.
La nostra voce è la musica che fa il vento quando ci attraversa il corpo.
La prudenza è l'intelligenza del coraggio.
La scuola pubblica rimane oggi l'ultimo luogo della società di mercato in cui il bambino cliente debba pagare di persona, piegarsi al do ut des: sapere in cambio di studio, conoscenze in cambio di sforzi, accesso all'universalità in cambio dell'esercizio solitario della riflessione, una vaga promessa di futuro in cambio di una piena presenza in classe, ecco ciò che la scuola esige da lui.
La vendetta è il territorio infinito delle conseguenze indesiderate.
La verità non è qualcosa di dovuto. La verità è una conquista, sempre!
La vita è ricca di premi di consolazione.
La vita è un perenne ostacolo alla lettura.
Le nostre ragioni di leggere sono strane quanto le nostre ragioni di vivere. E nessuno è autorizzato a chiederci conto di questa intimità.
Le parole sono soltanto parole, quasi nulla senza il loro intento, che affidiamo al tono e che trascende il significato per sempre prigioniero dei dizionari.
Non bisogna mai esagerare il male che si può fare agli altri. Meglio lasciare a loro questo piacere.
Non c'è nulla che vada come previsto, è l'unica cosa che ci insegna il futuro quando diventa passato.
Non ha solo occhi che vedono, ha occhi che fanno vedere.
Non siamo dei proiettili a caduta morbida, siamo cannonate di coscienza lanciate sulla china sempre più scoscesa della vita.
Occorre avere dimestichezza con le utopie, per poter fronteggiare qualsiasi minaccia.
Ogni lettura è un atto di resistenza. Di resistenza a cosa? A tutte le contingenze.
Ogni studente suona il suo strumento, non c'è niente da fare. La cosa difficile è conoscere bene i nostri musicisti e trovare l'armonia. Una buona classe non è un reggimento che marcia al passo, è un'orchestra che prova la stessa sinfonia.
Più leggevamo, più in effetti ci sentivamo ignoranti, soli sulla riva della nostra ignoranza, e di fronte a noi il mare.
Quale che sia la materia insegnata, un professore scopre ben presto che, ad ogni domanda posta, lo studente interrogato ha a disposizione tre risposte possibili: quella giusta, quella sbagliata, quella assurda.
Quando la medicina è poco chiara, bisogna tenere d’occhio i medici.
Quando la vita è appesa ad un filo, è assurdo il prezzo del filo!
Quando la vita è quello che è, il romanzo ha il dovere di essere quello che vuole.
Quando non si può cambiare il mondo, si deve cambiare la tappezzeria.
Quando si sceglie di vivere con un cane, è per la vita. Non lo si abbandona. Mai. Mettetevelo bene in testa prima di adottarne uno.
Quando uno sente di non appartenere a nulla, tende a fare giuramenti a se stesso.
Quel che abbiamo letto di più bello lo dobbiamo quasi sempre a una persona cara.
Quel che complica tutto è che la maggior parte dei bambini fanno i bambini, e quasi tutti gli adulti giocano agli adulti.
Quello che uccide l'amore è la cultura amorosa.
Se Dio esiste, spero che abbia una scusa valida.
Se incontri un essere umano nella folla, seguilo.
Se oggi l'uomo non mangia più l'uomo, è unicamente perché la cucina ha fatto dei progressi!
Se volete veramente sognare, svegliatevi.
Si divertiva senza ridere, e ciò non fa mai presagire nulla di buono.
Statisticamente tutto si spiega, personalmente tutto si complica.
Sì, all’origine delle origini, molto prima delle chiacchiere accademiche, è il silenzio a celebrare la bellezza del racconto.
Toglietemi il mondo dalle orecchie, mi piacerà. Tappatemi gli occhi, morirò.
Tutto il male che si dice della scuola fa dimenticare il numero di bambini che ha salvato dalle tare, dai pregiudizi, dall’ottusità, dall’ignoranza, dalla stupidità, dalla cupidigia, dall’immobilità o dal fatalismo delle famiglie.
Una camera di bambino da sistemare, è una vita da costruire.
Una delle funzioni essenziali del racconto è di imporre una tregua al combattimento degli uomini.
Uno crede di portare fuori il cane a fare pipì mezzogiorno e sera. Grave errore: sono i cani che ci invitano due volte al giorno alla meditazione.
È la sua durata, e solo questa, che conferisce autenticità al reale.
È per sistemare la storia che si incasina la geografia.