Ad altri l'universo sembra onesto. Sembra onesto alle persone oneste perché hanno gli occhi castrati. È per questo che temono l'oscenità. Essi non provano alcuna angoscia se sentono il canto del gallo o se scorgono il cielo stellato. Generalmente, godono i "piaceri della carne" a condizione che siano blandi.
Cosi come l'orrore è la misura dell'amore, la sete del male è la misura del bene.
Dell'erotismo si può dire, innanzitutto, che esso è l'approvazione della vita fin dentro la morte.
Gli esseri sono incompleti l'uno rispetto all'altro, l'animale rispetto all'uomo, quest'ultimo rispetto a Dio, che non è incompleto che per il fatto di essere immaginario.
Il cadavere è lì, a fornire la prova della sorte che attende ogni uomo; il cadavere dimostra che l'uomo non può sfuggire, a lungo andare, alla violenza in agguato.
Il riso è il salto del possibile nell'impossibile.
Io designerei con la parola "mistero" ciò che ordinariamente viene chiamato Dio.
L'amore ha per essenza e meta la fusione di due individui, dunque di due esseri frammentari. Ma si tratta di una fusione che si rende sensibile soprattutto nell'angoscia, vale a dire negativamente nella misura in cui essa è inaccessibile, nella misura in cui è perseguita nell'insufficienza e nel tremore.
L'attività sessuale dell'uomo non è necessariamente erotica; va considerata erotica solo nella misura in cui essa non è rudimentale o semplicemente animale.
L'atto sessuale è nel tempo ciò che la tigre è nello spazio.
L'erotismo nel suo complesso è infrazione alla regola dei divieti: è un'attività umana. Ma benché abbia inizio laddove la bestia finisce, la bestialità ne rappresenta comunque la sostanza.
L'uomo non si può trovare che a condizione di derubare se stesso, instancabilmente, dell'avarizia che lo stringe.
La confessione è la tentazione del colpevole.
La passione ci consacra alla sofferenza, giacché, in fondo, essa è la ricerca di un impossibile.
La proibizione dell'omicidio, sebbene sia universale, non si è in alcun modo opposta alla guerra. Senza divieto, la guerra sarebbe impossibile, inconcepibile.
La sanità mentale è il destino dei più ottusi, perché la lucidità distrugge l'equilibrio di una persona: è insano sopportare onestamente il lavoro mentale che contraddice incessantemente ciò che questi hanno appena stabilito.
La sessualità fisica sta all'erotismo come il cervello al pensiero.
La trasgressione non è la negazione del divieto, bensì il suo superamento e il suo completamento.
La vera poesia è al di fuori delle regole.
Le donne non sono più desiderabili, ma si offrono al desiderio. Si offrono come oggetti al desiderio aggressivo degli uomini. Non che in ogni donna si celi una prostituta in potenza, ma la prostituzione è la conseguenza dell'atteggiamento femminile.
Nulla di più deprimente, per un uomo, della bruttezza di una donna, sulla quale la laidezza degli organi o dell'atto non risalti. La bellezza conta in primo luogo perché la bruttezza non può essere sciupata, laddove l'essenza dell'erotismo risiede appunto nella profanazione.
Ogni libro è anche la somma dei malintesi di cui è l'occasione.
Solo la prostituzione ha permesso l’abbigliamento inteso a sottolineare il valore erotico dell’oggetto.
Una coscienza senza scandalo è una coscienza alienata.
Vi è nella natura, e continua a sussistere nell'uomo, una tendenza perenne all'eccesso.