Accade spessissimo di inquinare il presente con giudizi negativi sul passato, con il risultato di deprimerci in merito a supposti errori commessi.
Avere paura di tutto e sempre è una condizione tipicamente infantile...l'adulto ha solo paure reali. Per liberarsi per sempre dalla paura immaginaria bisogna smetterla di fare i bambini e diventare adulti. Per diventare adulti bisogna staccarsi dai genitori e imparare ad arrangiarsi da soli.
Chi non è capace di chiedere scusa, di chiedere perdono, di chiedere aiuto, cioè di farsi bambino quando la situazione lo richiede, non soltanto è un povero nevrotico, ma è anche povero come essere umano.
Ciò che la donna cerca in un uomo è la sua capacità di dominare l’ambiente.
Ciò che muove i tuoi pensieri, le tue emozioni e il tuo comportamento è la tua autoimmagine.
Colpire il bersaglio è soltanto questione di tempo: l’importante è vederlo chiaramente in modo da sapere esattamente in quale direzione scagliare le frecce.
Con l'allontanamento dai genitori, o meglio con il vissuto di uno stato di assoluta solitudine, si ha il passaggio dallo stato infantile allo stato adulto.
Da una parte una persona egoista, profittatrice e prevaricatrice. Dall’altra una persona dura ma autonoma ed efficiente.
Esiste una legge psicologica inesorabile: nessuno può fare soffrire nessuno. Ognuno è rigorosamente causa della propria sofferenza.
Essere capaci di essere genitori vuol dire essere capaci di capire, di accettare, di perdonare, di confortare, di aiutare.
Gli adulti non si eccitano con la bellezza ma con la lascivia.
Gli oggetti del mondo della nostra mente non sono reali, sono banalmente creazioni fantastiche della nostra mente. Che però noi scambiamo tragicamente per reali. Ecco la base e la materia della nostra sofferenza.
Il bambino è incapace di affrontare da solo la vita e le sue difficoltà, i suoi pericoli, i suoi ostacoli, le sue prove, le sue responsabilità. È incapace di dominare l’ambiente che lo circonda.
Il comportamento che evidenzia incontrovertibilmente la personalità infantile è l’aspettarsi sempre qualcosa da qualsiasi rapporto.
Il controllo della mente consiste nel controllo del pensiero.
Il pensiero si produce indipendentemente dalla nostra volontà. Naturalmente noi siamo completamente condizionati dal nostro pensiero, non soltanto nel senso che alteriamo la lettura della realtà, ma soprattutto nel senso che siamo immersi nei nostri pensieri e la realtà non la vediamo nemmeno.
Il pensiero è come il coltello: ti ci puoi imburrare il pane oppure tagliartici la gola. È incredibile, ma quasi tutti gli esseri umani preferiscono la seconda soluzione.
Il pensiero è la causa principale della nostra sofferenza, l’essenza stessa della sega mentale.
Il pensiero è un prodotto della memoria. Ciò che si è registrato nella tua memoria accompagnato da un'emozione, cioè da tensione, tende a riprodursi, perché quella stessa tensione lo riattiva.
L'amicizia è una stima reciproca, un rispetto reciproco, una disponibilità reciproca ma nell’assoluta reciproca libertà.
L'amico è quello che non senti anche per anni ma che rimane per te amico come il primo giorno. L’amico è colui che conosci benissimo e nonostante questo continui ad essergli amico. Perché l’amico si sceglie, non si subisce.
L'amore vero è fatto di tolleranza, accettazione, perdono, compassione e dedizione.
L'aspettativa, dopo la paura, è lo stato mentale più frequente nel bambino.
L'elenco degli animali pericolosi per l'uomo in epoca preistorica fa ridere al confronto dei pericoli che il nostro pensiero è in grado di creare oggi.
L'innamorato è la persona più debole dell’universo perché la sua felicità dipende dalla presenza e dalla disponibilità della persona amata.
La colpa esiste soltanto se tu compi il male sapendo che è male e con la precisa intenzione di compierlo.
La concentrazione dell'attenzione sul mantra e sulla respirazione inibisce la produzione di pensiero involontario.
La felicità dell'essere umano non sta nel farsi mantenere e farsi risolvere i problemi dagli altri. Questo porta alla depressione perché l’Io crea un’immagine debole di sé.
La felicità sta nell'essere indipendente e nel risolvere i propri problemi da solo.
La monogamia non è una caratteristica femminile ma infantile.
La nostra serenità non dipende dalle situazioni ma dalla nostra reazione a esse.
La paura è generata dalla nostra autoimmagine. Se ti senti un'adulta capace di affrontare qualsiasi pericolo non hai paura di niente... se ti senti una bambina ti pigli paura di qualsiasi cosa.
La paura è uno stato straordinario di allarme, circoscritto alle situazioni straordinarie di aggressione. Quando diventa cronica è chiaramente patologica. Perché evidentemente non si può essere sempre sotto aggressione. E quindi se la paura diventa cronica evidentemente non corrisponde alla realtà.
La retta conoscenza consiste nella consapevolezza che le cose e le persone cambiano continuamente e sono tutte collegate fra loro.
La sofferenza è necessaria per crescere in consapevolezza.
La tua autoimmagine costituisce una personalità.
Noi non siamo normali e naturali. Siamo assolutamente anormali, siamo malati, siamo pazzi! Solo che, poiché tutti sono come noi, non ce ne rendiamo conto: la pazzia è così normale che non essere pazzi sembra anormale.
Noi non vediamo la realtà, ma la nostra interpretazione della realtà.
Non si può diventare genitori se prima non si è diventati adulti... La sequenza bambino-adulto-genitore non può essere cambiata nel suo ordine. Infatti, come si fa ad assistere gli altri se non si è in grado di assistere se stessi?
Per amare gli altri dobbiamo necessariamente amare noi stessi.
Possiamo anche avere sbagliato, ma sbagliamo ancora se ci deprimiamo invece di trarne un insegnamento.
Quando l'essere umano si è civilizzato, ha eliminato i pericoli fisici dell’ambiente ma ha creato dei nemici ben più pericolosi dentro il suo cervello.
Quando tu dai agli altri la colpa della tua sofferenza compi un errore fondamentale.
Quello che impedisce il superamento della personalità infantile è la mancanza o la non sicurezza dell’amore e quindi della protezione del genitore.
Rimuginano sul passato e su quanta paura hanno avuto. Rimuginano sul futuro e su quanta paura possono avere. Rimuginano sempre.
Se noi amiamo noi stessi, noi siamo soddisfatti, siamo allegri, siamo gioiosi, siamo felici.
Se noi ci sentiamo in colpa, non possiamo fare a meno di accusare gli altri. Se noi ci odiamo, non possiamo fare a meno di odiare gli altri. Se noi ci disprezziamo, non possiamo fare a meno di disprezzare gli altri.
Se si lamenta sempre, ti chiede sempre qualcosa, ha paura di tutto, è un bambino. Se non ti chiede mai niente, si fa i fatti suoi ma non ti dà niente, è un adulto. Se è pieno di sé, vuole essere adulato e pontifica sempre, è un genitore.
Solo quando una persona ti piace com’è, con tutti i suoi difetti, puoi dire di amarla.
Sono le diverse situazioni ambientali ad attivare le nostre diverse personalità.
Sono le vittorie che tu riporti giornalmente sulla solitudine, sulla povertà, sulla fame, sulla fatica, sulla sconfitta, sulla delusione, sull’ingiuria, sul disprezzo, sulla sofferenza. Sono la tua resistenza alle difficoltà. Sono il tuo coraggio nell’affrontarle.
Tutte le volte che ti scopri a essere preoccupato/a... parla con il tuo corpo e digli di rilassarsi, perché non c'è niente che lo minaccia, è al sicuro nelle tue mani, tu lo assisti e lo proteggi.
È la nostra autoimmagine che determina i nostri comportamenti, i nostri pensieri e le nostre emozioni.
È tipico del depresso non fare niente ma aspettarsi che gli altri facciano qualcosa per lui.