Fotografare è riconoscere nello stesso istante e in una frazione di secondo un evento e il rigoroso assetto delle forme percepite con lo sguardo che esprimono e significano tale evento. È porre sulla stessa linea di mira la mente, gli occhi e il cuore. È un modo di vivere.
Fotografare è trattenere il respiro quando le nostre facoltà convergono per captare la realtà fugace; a questo punto l’immagine catturata diviene una grande gioia fisica e intellettuale.
La fotografia è il riconoscimento simultaneo, in una frazione di secondo, del significato di un evento.
La fotografia è una mannaia che coglie nell'eternità l'istante che l'ha abbagliata.
La macchina fotografica è per me un blocco di schizzi, lo strumento dell'intuito e della spontaneità, il detentore dell'attimo che, in termini visivi, interroga e decide nello stesso tempo.
Le fotografie possono raggiungere l'eternità attraverso il momento.
Le prime 10.000 fotografie sono le peggiori.
Noi fotografi abbiamo sempre a che fare con cose che svaniscono di continuo, e quando sono svanite non c'è espediente che possa farle ritornare. Non possiamo sviluppare e stampare un ricordo.
Quello che un buon fotografo deve cercare di fare è mettere sulla stessa linea di mira il cuore, la mente e l'occhio.
Solo il risultato conta, e la prova conclusiva è data dalla stampa fotografica.
È un'illusione che le foto si facciano con la macchina, si fanno con gli occhi, con il cuore, con la testa.