Anziché ignorare la televisione, la scuola dovrebbe incoraggiare i bambini a discutere i programmi e le idee buone e cattive che essa comunica. La scuola dovrebbe elaborare dei programmi pedagogici per insegnare ai bambini ad essere telespettatori critici.
I bambini assistono a scene violente, e a modo loro possono forse concludere che «il più forte ha ragione». Tuttavia, è improbabile che comprendano i messaggi più sottili, cioè che certe azioni sono più significative di altre. Un'idea che senz'altro capiscono è che se uno vuole una cosa e ha più potere di un altro, la ottiene. Questo messaggio figura in posizione preminente nei cartoni animati di «azione-avventura» che hanno sostituito gli spettacoli dal vivo di cui un tempo era fatta la televisione per bambini.
I bambini hanno bisogno di conoscere se stessi tanto quanto hanno bisogno di conoscere il mondo; e queste informazioni si ottengono soltanto agendo nel mondo, cioè tramite l'interazione reale fra esseri umani. I bambini hanno bisogno di più esperienza e meno televisione.
I bambini piccoli guardano i cartoni animati perché sono ben «marcati», cioè ogni azione è sottolineata da caratteristiche atte ad attirare l'attenzione. Questa «marcatura» sostituisce l'attenzione e la comprensione. Dal momento che l'attenzione del bambino è discontinua, gli effetti audio della televisione contribuiscono a richiamarli davanti all'apparecchio.
I cartoni animati di "action", visti da milioni di bambini, contengono alcune delle scene più violente attualmente trasmesse in televisione. I bambini reagiscono a ciò che vedono comportandosi essi stessi in modo più violento, mostrandosi insensibili alla violenza, acquisendo credenze e valori che dicono loro che il mondo è un posto «malvagio e pericoloso» in cui c'è da aspettarsi atti violenti e in cui questi vengono ammirati.
I cartoni animati di «azione-avventura» sono «vicende di potere».
Il tempo trascorso a guardare la televisione allontana il bambino dalla lettura; la capacità di leggere è scarsamente sviluppata, e il valore della lettura trascurato. I bambini vengono abbandonati ad una serva infedele che li espone a "vicende sconnesse raccontate da persone sconnesse".
Indipendentemente da ciò che vedono, i bambini che guardano molto la televisione tendono a leggere di meno, a giocare di meno e ad essere obesi. Questi sono gli "effetti indiretti" del guardare continuamente la televisione.
La maggior parte degli adulti, per loro stessa ammissione, guarda la televisione "per divertimento". La maggior parte dei bambini, pur trovandola divertente, guarda la televisione perché cerca di capire il mondo.
La televisione non è soltanto ladra: è anche bugiarda.
La televisione è fondamentalmente uno strumento commerciale. I suoi valori sono i valori del mercato; la sua struttura e i suoi contenuti rispecchiano tale obiettivo.
La televisione è una ladra di tempo: deruba i bambini di ore preziose, essenziali per imparare qualcosa sul mondo e sul posto che ciascuno vi occupa.
Per quel po' di verità che la televisione comunica, c'è molto di falso e di distorto, sia in materia di valori che di fatti reali.
Se la scuola fosse più efficace, la televisione non sarebbe tanto potente.