Passione

Aforismi

Karl Marx

Certamente il lavoro produce meraviglie per i ricchi, ma produce lo spogliamento dell'operaio. Produce palazzi, ma caverne per l'operaio. Produce bellezza, ma deformità per l'operaio. Esso sostituisce il lavoro con le macchine, ma respinge una parte dei lavoratori ad un lavoro barbarico, e riduce a macchine l'altra parte. Produce spiritualità, e produce l'imbecillità, il cretinismo dell'operaio.
Coloro che lavorano, non guadagnano, e quelli che guadagnano, non lavorano.
Con la messa in valore del mondo delle cose cresce in rapporto diretto la svalutazione del mondo degli uomini. Il lavoro non produce soltanto merci; esso produce se stesso e il lavoratore come una merce.
Da ognuno secondo le sue capacità, a ognuno secondo i suoi bisogni.
Gli operai non sono soltanto servi della classe dei borghesi, ma vengono asserviti giorno per giorno, ora per ora dalla macchina, dal sorvegliante, e soprattutto dal singolo borghese fabbricante in persona. Questo dispotismo è tanto più meschino, odioso ed esasperante, quanto più apertamente esso proclama come fine ultimo il guadagno.
Gli uomini fanno la propria storia, ma non la fanno in modo arbitrario, in circostanze scelte da loro stessi, bensì nelle circostanze che trovano immediatamente davanti a sé, determinate dai fatti e dalle tradizioni.
Gli uomini si sono sempre fatti idee false intorno a sé stessi, intorno a ciò che essi sono o devono essere. In base alle loro idee di Dio, dell'uomo normale, ecc. essi hanno regolato i loro rapporti. I parti della loro testa sono diventati più forti di loro. Essi, i creatori, si sono inchinati di fronte alle loro creature.
I filosofi hanno solo interpretato il mondo in vari modi, ma il punto ora è di cambiarlo.
I filosofi non spuntano dal terreno come i funghi. Essi sono il prodotto del loro tempo.
I filosofi si sono limitati a interpretare in modi diversi il mondo; si tratta ora di trasformarlo.
I soldi tramutano la fedeltà in infedeltà, l'amore in odio, la virtù in vizio, il vizio in virtù, la schiavitù in dominio, la stupidità in intelligenza, l'intelligenza in stupidità.
Il capitale è denaro, il capitale sono le merci. Essendo un valore in virtù di ciò, ha acquisito la segreta abilità di aggiungere valore a sé stesso. Genera risultati attivi, o, almeno, depone uova d'oro".
Il capitalista ha in comune con l'avaro l'amore della ricchezza come fine a sé stessa. Ma ciò che nell'avaro è soltanto una idiosincrasia, nel capitalista è l'effetto di un meccanismo sociale, del quale egli è soltanto una fra le tante ruote.
Il commercio mondiale è imperniato quasi interamente su dei bisogni: bisogni non del consumo individuale, ma della produzione.
Il comunismo nega la necessità dell'esistenza delle classi; vuole abolire ogni classe, ogni distinzione di classe.
Il comunismo non toglie a nessuno il potere di appropriarsi dei prodotti sociali, toglie soltanto il potere di soggiogare il lavoro altrui mediante questa appropriazione.
Il comunismo, per noi, non è uno stato di cose che debba essere instaurato, un ideale al quale la realtà dovrà conformarsi. Chiamiamo comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente. Le condizioni di questo movimento risultano dal presupposto ora esistente.
Il modo di produzione della vita materiale condiziona, in generale, il processo sociale, politico e spirituale della vita. Non è la coscienza degli uomini che determina il loro essere, ma è, al contrario, il loro essere sociale che determina la loro coscienza
Il potere politico è il potere di una classe organizzato per opprimerne un'altra.
In linea di principio un facchino differisce da un filosofo meno che un mastino da un levriero. È la divisione del lavoro che ha creato un abisso tra l'uno e l'altro.
L'abolizione della religione come felicità illusoria del popolo è necessaria per la sua felicità reale.
L'angoscia religiosa è espressione dell'angoscia reale e protesta contro di essa.
L'arma della critica non può sostituire la critica delle armi.
L'economista è un rappresentante ideologico del capitalista.
L'emancipazione della classe lavoratrice deve essere opera della classe lavoratrice stessa.
L'emancipazione politica fu contemporaneamente l'emancipazione della società civile dalla politica, dalla parvenza stessa di un contenuto universale.
L'essere umano non è un'astrazione immanente all'individuo singolo. Nella sua realtà, esso è l'insieme dei rapporti sociali.
L'ideologia dominante è sempre stata l'ideologia della classe dominante.
L'operaio è diventato una merce ed è una fortuna per lui trovare un acquirente. E la domanda, da cui dipende la vita dell'operaio, dipende dal capriccio dei ricchi e dei capitalisti.
L'umanità non si propone se non quei problemi che può risolvere, perché, a considerare le cose da vicino, si trova sempre che il problema sorge solo quando le condizioni materiali della sua soluzione esistono già o almeno sono in formazione.
L'unico antidoto alla sofferenza mentale, è il dolore fisico.
L'uomo non è un essere astratto che vaga fuori del mondo. L'uomo non è altro che il mondo dell'uomo, lo Stato, la società.
L'uomo non è un essere naturale: è un essere naturale umano.
La borghesia dà, storicamente, alla famiglia il carattere della famiglia borghese, dove l'elemento connettivo è la noia e il denaro.
La burocrazia è lo stato immaginario accanto allo stato reale, è lo spiritualismo dello stato.
La classe che è la potenza materiale dominante della società è in pari tempo la sua potenza spirituale dominante.
La critica della religione è il fondamento di ogni critica.
La crudeltà, come qualsiasi altra cosa, subisce la moda, cambia secondo i tempi e i luoghi.
La dottrina materialistica che gli uomini sono prodotti dell'ambiente e dell'educazione, e che pertanto uomini mutati sono prodotti di un altro ambiente e di una mutata educazione, dimentica che sono proprio gli uomini che modificano l'ambiente e che l'educatore stesso deve essere educato.
La libertà è il diritto di fare ed esercitare tutto ciò che non nuoce ad altri. Il confine entro il quale ciascuno può muoversi senza nocumento altrui, è stabilito per mezzo della legge, come il limite tra due campi è stabilito per mezzo di un cippo.
La maggior parte dei sudditi crede di essere tale perché il re è il Re, non si rende conto che in realtà è il re che è Re perché essi sono sudditi.
La maggior parte delle cose hanno valore solo in quanto soddisfano i bisogni generati dall'opinione. L'opinione sui nostri bisogni può mutare, dunque può cambiare anche l'utilità delle cose, la quale non esprime se non un rapporto fra esse e i nostri bisogni.
La necessità di rinunciare alle illusioni è la necessità di rinunciare a una condizione che ha bisogno di illusioni. La critica non ha strappato i fiori immaginari dalla catena perché l’uomo continui a trascinarla triste e spoglia, ma perché la getti via e colga il fiore vivo.
La proprietà privata borghese moderna è l'ultima e la più perfetta espressione della produzione e dell'appropriazione dei prodotti che poggia su antagonismi di classe, sullo sfruttamento degli uni da parte degli altri.
La questione se al pensiero umano appartenga una verità oggettiva non è una questione teorica, ma pratica. È nell'attività pratica che l'uomo deve dimostrare la verità, cioè la realtà e il potere, il carattere terreno del suo pensiero. La disputa sulla realtà o non-realtà di un pensiero che si isoli dalla pratica è una questione puramente scolastica.
La ragione umana, che è tutto meno che pura, avendo una prospettiva limitata trova ad ogni passo nuovi problemi da risolvere.
La religione non è che un sole illusorio, che si muove attorno all'uomo finché questi non giunge a muoversi attorno a se stesso.
La religione è il sospiro di una creatura oppressa, il sentimento di un mondo senza cuore, lo spirito di una condizione priva di spirito.
La religione è l'oppio dei popoli.
La riforma della coscienza consiste solo nel far sì che il mondo si renda conto della sua stessa coscienza, nel risvegliarlo dal sogno che sogna su sé stesso, nello spiegargli le sue proprie azioni.
La società borghese manca di eroismo.
La storia di ogni società esistita fino a questo momento, è storia di lotte di classi.
La storia si ripete sempre due volte: la prima volta come tragedia, la seconda come farsa.
La teoria dei comunisti può essere raccolta in una singola frase: abolizione della proprietà privata.
La teoria diventa una forza materiale appena conquista la massa.
La teoria non trova mai la sua realizzazione nel popolo, se non quando essa realizza i bisogni di questo popolo.
La tradizione di tutte le generazioni passate pesa come un incubo sul cervello dei vivi.
La violenza è la levatrice di ogni vecchia società, gravida di una nuova società.
La vita sociale è essenzialmente pratica. Tutti i misteri che sviano la teoria verso il misticismo trovano la loro soluzione razionale nell'attività pratica umana e nella comprensione di questa attività pratica.
Le circostanze fanno l’uomo non meno di quanto l’uomo faccia le circostanze.
Le idee dominanti di un'epoca sono sempre state soltanto le idee della classe dominante.
Le idee non possono realizzare nulla. Per realizzare le idee, c'è bisogno degli uomini, che mettono in gioco una forza pratica.
Le ipotesi si fanno soltanto in vista di qualche fine.
Le necessità primitive dei lavoratori sono un’assai più ricca fonte di guadagno che le raffinate necessità dei ricchi.
Le ultime parole famose vanno bene per quegli idioti che non hanno detto abbastanza in vita.
Lo Stato è il mediatore tra l'uomo e la libertà dell'uomo.
Lo scrittore deve guadagnare per vivere e scrivere, ma non deve vivere e scrivere per guadagnare.
Lo sviluppo di un individuo è condizionato dallo sviluppo di tutti gli altri.
Nella stessa proporzione in cui si sviluppa la borghesia, cioè il capitale, si sviluppa il proletariato, la classe degli operai moderni, che vivono solo fintantoché trovano lavoro, e che trovano lavoro solo fintantoché il loro lavoro aumenta il capitale. Questi operai, che sono costretti a vendersi al minuto, sono una merce come ogni altro articolo commerciale, e sono quindi esposti, come le altre merci, a tutte le alterne vicende della concorrenza, a tutte le oscillazioni del mercato.
Non esiste nulla che abbia valore senza essere un oggetto d’utilità.
Non la coscienza degli uomini determina il loro essere, ma al contrario il loro essere sociale determina la loro coscienza.
Ogni qualvolta viene posta in discussione una determinata libertà, è la libertà stessa in discussione.
Ogni secolo produce i suoi propri uomini primitivi.
Ognuno secondo le proprie capacità, a ognuno secondo i propri bisogni.
Più oggetti l'operaio produce, meno può possederne e tanto più cade sotto il dominio del suo prodotto, del capitale.
Quando il tuo amore non produce amore reciproco e attraverso la sua manifestazione di vita, di uomo che ama, non fa di te un uomo amato, il tuo amore è impotente, è una sventura.
Quando tu ami senza provocare amore, cioè quando il tuo amore come amore non produce amore reciproco, e attraverso la tua manifestazione di vita, di uomo che ama, non fai di te stesso un uomo amato, il tuo amore è impotente, è una sventura.
Quel che contraddistingue il comunismo non è l'abolizione della proprietà in generale, bensì l'abolizione della proprietà borghese.
Se il denaro, secondo Augier, viene al mondo con una macchia di sangue sulla guancia, il capitale nasce grondante sangue e fango dalla testa ai piedi.
Tutta la storia dell'industria moderna mostra che il capitale, se non gli vengono posti dei freni, lavora senza scrupoli e senza misericordia per precipitare tutta la classe operaia a questo livello della più profonda degradazione.
Un uomo che non dispone di nessun tempo libero è meno di una bestia da soma.
Uno scrittore è produttivo non nella misura in cui produce idee, ma nella misura in cui arricchisce l’editore che pubblica le sue opere.
Uno spettro si aggira per l'Europa: lo spettro del comunismo.
Voi siete spaventati perché vogliamo abolire la proprietà privata. Ma nella vostra società attuale, la proprietà privata è abolita per nove decimi dei suoi membri. Ed è precisamente perché essa non esiste per nove decimi, che esiste per voi.