Avere una vita fitta di abitudini è come lucidare troppo il parquet del salotto, il tempo ci scivola sopra. E va via più veloce.
C'è qualcosa di atroce e di magnifico nel tempo. Il modo come picchia, come pesta sui lineamenti, come ti spegne gli occhi.
Gli uomini sono così: ci mettono il tempo di slacciarsi i calzoni a slacciarsi i calzoni.
Il bambino non è oggetto d'amore perché è bello, è bello perché è oggetto d’amore.
In città la solitudine non devi sceglierla. È sufficiente non prendere iniziative. Ti si deposita addosso come un filtro magico.
L'odio è una funzione dell'invidia.
La famiglia è un nucleo di repressione delle simpatie, di obblighi ad amare, di colpe, di proteste, carezze false e veri schiaffi.
La fretta ti resta attaccata addosso, anche quando non ce l'hai più, tu non ce l’hai più, la fretta, ma lei ha te, ti possiede. E tu le obbedisci.
La solitudine è una vecchia coperta. Ti ci avvolgi per difenderti dal freddo e prende la forma del tuo corpo. Diventa vestito.
La vita basta non leggerla in modo lineare, con un prima e con un dopo, e ridiventa allegra.
Molti sognano soldi non avendo altri sogni da sognare.
Non sapete che il prezzo del lavoro è diventare poveri di tempo?
Quando sei vecchia non ti invidia più nessuno. Il peggio che ti può succedere è di essere ignorata. Ma quello ti succede comunque. Quindi la verità puoi dirla. Puoi dire tutto quello che pensi. E pensare senza censure.
Quello che mette in sicurezza i legami famigliari è la reticenza.
Questa è la debolezza delle donne. Finché dipenderete dallo sguardo degli altri, non sarete mai indipendenti.
È la puzza della solitudine quella che allontana gli altri. L'odore dolciastro e repellente del vittimismo di chi si sente perpetuamente inferiore.