A così grandi misfatti poté indurre la superstizione!
A nessuno la vita è stata data in possesso, a tutti in usufrutto.
A volte da una sola scintilla scoppia un incendio.
A volte, come i bambini che hanno timore del buio, così noi temiamo, alla luce del giorno, per cose altrettanto inconsistenti di quelle di cui al buio ha paura il bambino.
Anche se ignoro come il mondo ebbe origine, dagli stessi moti del cielo e da molte altre cose ancora io sono certo che il mondo non è stato creato per noi da una volontà divina: tanto esso è pieno di male.
Avanziamo dove il piacere guida ognuno di noi.
Cadendo, la goccia scava la pietra, non per la sua forza, ma per la sua costanza.
Come i bambini al buio tremano e temon di tutto, così noi alla luce talvolta temiamo di cose che non son più tremende di quelle che temono i bimbi al buio e pensano che accadranno loro.
In mezzo al fonte dolce dei piaceri sgorga qualcosa d'amaro.
In realtà, quei tormenti che si attribuiscono al più oscuro inferno, sono tutti qui nella vita.
L'anello, se lo si tiene al dito, s'assottiglia.
L'uomo può salvarsi solo attraverso la conoscenza delle cose e non attribuendo ad interventi divini ciò che non riesce a capire.
La forza sconvolgente del vino penetra l'uomo e nelle vene sparge e distribuisce l'ardore.
La goccia scava la pietra.
La natura dell'anima non vive se non ha un corpo.
La paura ha creato gli dei.
La vita è una lunga battaglia nelle tenebre.
Non può nascere nulla dal nulla.
Non saranno la luce e il chiarore del sole a farci uscire dalle tenebre, ma la conoscenza delle cose.
Ogni parte del corpo è guidata e diretta da quel nostro potere che chiamiamo pensiero.
Poiché, dunque, l'anima è da ritenersi mortale, la morte è un nulla per noi e non ci tocca per nulla.
Quando la necessità ci porta a usare parole sincere, cade la maschera e si vede l'uomo.
Quello che è cibo per un uomo è veleno per un altro.
Se invece si guidasse la vita con giusto criterio, la grande ricchezza dell'uomo sarebbe vivere sobriamente e con animo quieto; infatti non v'è mai scarsezza del poco.
Si deve cacciar via precipitosamente quella paura dell'Inferno che turba nel più profondo la vita dell'uomo, stendendo su tutto la cupa ombra di morte e non lasciando esistere nessuna gioia serena ed intera.
È dolce, quando i venti sconvolgono la distesa nell'ampio mare, guardare dalla riva il faticoso travaglio di un altro: non perché sia fonte di gioia o di piacere il fatto che uno sia afflitto, ma perché è bello vedere da quali mali tu sia libero.