Ciò che fa degradare una cosa grande che abbiamo incominciato è il possesso di essa, il possederla.
Dalla natura scaturisce il terrore della morte, dalla grazia scaturisce l’audacia.
L'estremo lembo dell'audacia è amare umilmente se stessi.
L'intelligenza non è capacità creativa, ma riconoscitiva, riconosce qualcosa che un altro fa. E la libertà non è fare quello che pare e piace, ma aderire a quello a cui un altro ci chiama.
L'unica via d'uscita è quella di riconoscere una realtà che viene prima di noi, prima di ciò che accade, prima del bene e del male che stiamo vivendo.
La casa è il luogo della memoria.
La felicità non potrà essere mia se non la voglio.
La legge della vita è l’amore, non la presunzione. E l’amore è affermare un tu presente.
La moralità è il rapporto tra il gesto e la concezione del tutto in esso implicato.
La preghiera è coscienza ultima di sé, come coscienza di dipendenza costitutiva.
La verità senza amore è inutile.
Per chi cerca di vivere veramente la fede, non c’è il normale, c’è il grande e basta.
Quanto più i tempi sono duri, tanto più è il soggetto che conta, è la persona che conta.
Si deve partire per un’avventura in cui chi calcola le cose non sei tu.
Siamo uomini perché abbiamo l’intelligenza di uno scopo, l’intelligenza dello scopo del tutto.
Tutto quello che ho detto l’ho imparato.
È l'uomo che ripone la sua certezza e la sua soddisfazione non nel volto che deve cercare nella notte, ma in quello che ha. E quello che ha è il fiato del terrore della morte ed è il fiato dell’umiliazione del male.