A volte non ci viene dato di scegliere tra le lacrime e le risate, ma solo tra le lacrime, e poi è necessario sapere decidere per le più belle.
Abbiamo soltanto la felicità che siamo in grado di capire.
Ci sono molto più terre sconosciute nella felicità di quante ve ne siano nella disgrazia. La disgrazia ha sempre la stessa voce, ma la felicità fa meno rumore man mano diviene più profonda.
Essere felici significa aver superato l'inquietudine della felicità.
Il dolore è il primo alimento dell'amore, ed ogni amore che non sia un po’ nutrito dal dolore muore.
Il primo dei nostri doveri è di mettere in chiaro qual è la nostra idea di dovere.
Non c'è essere vivente che abbia dimostrato una docilità analoga a quella del cane, una simile varietà di comportamenti, una tanto prodigiosa facilità di adattamento ai nostri desideri.
Non c'è niente al mondo che desideri la bellezza e sappia diventare bello più dell'anima. Perciò pochissimi resistono al fascino di un'anima che si dedica alla bellezza.
Non c'è nulla di più bello d'una chiave, finché non si sa che cosa apre.
Quando gli occhi del cane sono ancora chiusi lui già crede in noi.
Quando qualcuno dice di sapere cos'è la felicità, si può intuire che l'ha smarrita.
Siamo soli, assolutamente soli su questo pianeta fortuito; e fra tutte le forme di vita che ci circondano non una, tranne il cane, ha stretto alleanza con noi.
Tutte le nostre conoscenze ci aiutano solo a morire di una morte un po' più dolorosa di quella degli animali che nulla sanno.
Una virtù non è altro che un vizio che s'innalza in luogo di abbassarsi; e una qualità è un difetto che ha saputo rendersi utile.
È puerile domandarsi dove vanno le cose e i mondi. In nessun luogo vanno: sono arrivati.