A nessuno dovrebbe essere consentito di scrivere più di un aforisma: non c'è anima così grande che non si possa esprimere con poche e precise parole.
Che la bicicletta non stia in piedi da sola e che abbia bisogno di qualcosa o di qualcuno che la sorregga: questo fa di essa una macchina commovente.
Dire di sì alla vita: magra consolazione per chi non può dire di no alla morte.
Dove bruciano libri, prima o poi qualcuno accenderà un televisore.
Il paradiso in terra non esiste, ma chi va in bicicletta ci arriverà comunque.
L'aforisma è la forma più pudica di scrittura, e se cerca la verità è per nascondersi dietro di lei.
L'uomo non è mai solo. È sempre abbandonato.
La bicicletta somiglia, più che ad ogni altra macchina, all'aeroplano: essa riduce al minimo il contatto con la terra, e soltanto la sua umiltà le impedisce di volare.
La capacità mimetica della mediocrità è tale che oggi occorre molto talento per distinguerla dal genio.
La vita si allunga perdendo di significato: diventeremo immortali quando esserlo non interesserà più a nessuno.
Meglio condurre una vita miserabile che farsi condurre da una vita qualunque.
Non è possibile abituarsi alla solitudine. L'uomo è solo ogni volta di più.
Se non siete felici siate almeno infelici e ne ricaverete comunque una certa soddisfazione.
Togliete il superfluo dal mondo, e resterà un aforisma.
Un buon aforisma è un frammento del mondo, non il frammento di una visione del mondo.