Alcuni vivono per la politica, molti della politica.
Burocrazia. Il mezzo più razionale che si conosca per esercitare un controllo imperativo sugli esseri umani.
Chi vive nel mondo non può esperire in sé nient'altro che la lotta tra una moltitudine di valori. Egli deve scegliere quale di questi dei vuole o deve servire.
Chi vive per la politica fa di questa, in senso interiore, la propria vita: egli gode del mero possesso della potenza che esercita, oppure alimenta il proprio equilibrio interiore e il sentimento della propria dignità con la coscienza di dare un senso alla propria vita per il fatto di servire una “causa”.
Ci sono due modi di fare il politico: si può vivere per la politica oppure si può vivere della politica.
Della politica come professione vive colui che cerca di trarre da essa una fonte durevole di guadagno; “per” la politica, invece, colui per il quale ciò non accade. Affinché qualcuno possa vivere “per“ la politica in questo senso economico, devono darsi alcuni presupposti se volete assai banali: egli dev’essere, in condizioni normali, economicamente indipendente rispetto ai proventi che la politica può procurargli.
Il capitalismo odierno, giunto all'egemonia nella vita economica, si crea e educa, per via della selezione economica, i soggetti economici, imprenditori ed operai, di cui abbisogna.
Il guadagno è considerato come scopo della vita dell'uomo, e non più come mezzo per soddisfare i suoi bisogni materiali.
Il potere non è altro che la capacità di predire, con la massima precisione, i comportamenti altrui.
L'odierno ordinamento capitalistico è un enorme cosmo, in cui il singolo viene immerso nascendo, e che è a lui dato, per lo meno in quanto singolo, come un ambiente praticamente non mutabile, nel quale è costretto a vivere.
L'uomo per natura non vuole guadagnare denaro e sempre più denaro, ma vivere semplicemente, vivere come è abituato a vivere, e guadagnare tanto quanto è necessario.
La burocrazia è tra le strutture sociali più difficili da distruggere.
La persona carismatica, è una forza non razionale, e quindi rivoluzionaria, che apporta cambiamenti imponendo il suo carisma.
La politica consiste in un lento e tenace superamento di dure difficoltà, da compiersi con passione e discernimento al tempo stesso. E' perfettamente esatto, e confermato da tutta l'esperienza storica, che il possibile non verrebbe mai raggiunto se nel mondo non si ritentasse sempre l'impossibile.
La politica scatena forze demoniache.
Lo scoraggiamento è la scusa degli imbecilli.
Se è troppo bello per essere vero... è probabilmente un imbroglio.
Si danno in definitiva due sole specie di peccati mortali sul terreno della politica: mancanza di una "causa" giustificatrice e mancanza di responsabilità. La vanità, ossia il bisogno di porre in primo piano con la massima evidenza la propria persona, induce l'uomo politico nella fortissima tentazione di commettere uno di quei peccati o anche tutti e due.
Tre qualità possono dirsi sommamente decisive per l'uomo politico: passione, senso di responsabilità, lungimiranza.
Un esperto è una persona che sa sempre di più su sempre di meno, fino a sapere tutto di nulla.
Una guerra perduta come pure una guerra vittoriosa porta un aumento delle banche e delle industrie.