Il tempo diviene tempo umano nella misura in cui è articolato in modo narrativo; per contro il racconto è significativo nella misura in cui disegna i tratti dell’esperienza temporale.
La felicità è in qualche modo ciò che mette un punto fermo alla fuga in avanti del desiderio.
La filosofia è etica nella misura in cui conduce dall’alienazione alla libertà e alla beatitudine.
La legge morale ci comanda di fare del massimo bene possibile nel mondo l'oggetto finale di tutta la nostra condotta.
La riflessione è l’appropriazione del nostro sforzo per esistere e del nostro desiderio d’essere, attraverso le opere che testimoniano di questo sforzo e di questo desiderio.
La scuola del sospetto. La dominano tre maestri che in apparenza si escludono a vicenda, Marx, Nietzsche e Freud.
Non esiste mai un linguaggio simbolico senza ermeneutica; là dove un uomo sogna e delira, un altro uomo si fa avanti per interpretare.
Quando il tempo si ferma ciò che viene messo a nudo è il letto del fiume, la roccia del tempo astrale.
Quello che io sono è incommensurabile con quello che io so.
Tutta la filosofia è in qualche modo la fine della storia.
Vi è nella sete di stima un desiderio di esistere non attraverso l’affermazione vitale di se stessi, ma attraverso la grazia del riconoscimento altrui.