Passione

Aforismi

Seneca

"Questo l'ha detto Zenone"; e tu, cosa dici? "Questo Cleante"; e tu? Fino a quando ti muoverai sotto la guida di un altro? Prendi il comando e pronuncia frasi che meritino di essere imparate a memoria, tira fuori anche qualcosa di tuo.
A me bastano poche persone, anzi una sola o addirittura nessuna.
A volte domandiamo insistentemente cose che rifiuteremmo se qualcuno ce le offrisse.
Abbandona ogni preoccupazione per la tua esistenza e te la renderai piacevole.
Abbastanza lunga è la vita e data con larghezza per la realizzazione delle cose più grandi, se fosse tutta messa bene a frutto.
Abbiamo davanti agli occhi i vizi degli altri, mentre i nostri ci stanno dietro.
Abbiate soprattutto il desiderio di separare le cose dal rumore che esse fanno.
Accogli serenamente l'inevitabile.
Affrettati a vivere bene e pensa che ogni giorno è in sé stesso una vita.
Alcuni filosofi hanno definito l’ira come una follia di breve durata; infatti è ugualmente incapace di controllarsi, dimentica del buon contegno e dei vincoli di parentela, cocciutamente impegnata a dar compimento alle proprie iniziative, chiusa ai consigli della ragione, sconvolta da motivi futili, incapace di distinguere la giustizia e la verità, in tutto simile alle frane che si infrangono su ciò che travolgono.
Alcuni si immergono nei piaceri e, abituatisi, non ne possono più fare a meno e sono davvero infelici perché arrivano al punto che per loro il superfluo diventa necessario.
Alessandro, re dei Macedoni, aveva incominciato a studiare la geometria per sapere, infelice, quanto fosse piccola la terra di cui aveva occupato una minima parte.
Alla morte pensaci, per non temerla mai.
Alla sapienza non si può nuocere, il tempo non la cancella, nessuna cosa la può sminuire.
Alla schiavitù più pulita è preferibile la morte più sozza.
Anche da un piccolo corpo può uscire uno spirito veramente forte e virtuoso.
Anche la sfortuna è mutevole. Forse sarà, forse non sarà, nel frattempo non è; tu spera nel meglio.
Anche la vita, se manca il coraggio di morire, è una schiavitù.
Anche nel dolore v’è un certo decoro, e lo deve serbare chi è saggio.
Anche se il timore avrà più argomenti, scegli la speranza e metti fine alla tua angoscia.
Ascoltami: verso la morte sei spinto dal momento della nascita. Su questo e su pensieri del genere dobbiamo meditare, se vogliamo attendere serenamente quell’ultima ora che ci spaventa e ci rende inquiete tutte le altre.
Attraversa pure il mare, lascia che scompaiano terre e città all'orizzonte, i tuoi vizi ti seguiranno dovunque andrai.
Attraverso le asperità, alle stelle.
Averci dato un solo ingresso alla vita, ma diverse vie di uscita è quanto di meglio abbia stabilito la legge divina. Dovrei aspettare la crudeltà di una malattia o di un uomo, quando posso invece sottrarmi ai tormenti e stroncare le avversità?
Avere amici tutti sarebbe faticoso: è sufficiente non averli nemici.
Bisogna adattarsi alla circostanza.
Bisogna cercare un bene che non si guasti giorno per giorno, che non conosca ostacoli. Qual è? Lo spirito, ma deve essere retto, onesto, grande.
Bisogna fare attenzione a non seguire, come pecore, il gregge di chi ci precede, perché non si va dove si deve andare, si va dove vanno tutti.
Bisogna mirare alla libertà. E c’è un solo modo per ottenerla: l’indifferenza verso la sorte.
Bisogna perseverare e rinvigorire il nostro spirito con una assidua applicazione, finché la tendenza al bene diventi saggezza.
Bisogna seminare anche dopo un cattivo raccolto.
Breve è la vita che viviamo davvero. Tutto il resto è tempo.
C'è molta differenza tra una vita tranquilla e una vita oziosa.
C'è niente di più stolto del pensiero di quegli uomini, che si piccano di essere previdenti? Le loro occupazioni sono più laboriose: per poter vivere meglio, organizzano la vita a spese della vita.
C'è un duplice vantaggio nell’insegnare, perché, mentre si insegna, si impara.
C'è una grande differenza tra il non volere e il non saper peccare.
Capita che un agire ponderato conti più di un pensare assennato.
Cerca di capire cosa è necessario e che cosa è superfluo. Il necessario ti si offrirà spontaneamente dappertutto, il superfluo dovrai cercarlo sempre con grandi sforzi.
Certe cose proprio per questo sono meno da temere, perché fanno molta paura. Nessun male è grande se è l'ultimo.
Certi animali, per non essere scovati, confondono le loro orme intorno alla tana: devi fare lo stesso, altrimenti non mancheranno i seccatori.
Certi momenti ci vengono portati via, altri sottratti e altri ancora si perdono nel vento. Ma la cosa più vergognosa è perder tempo per negligenza.
Certo qualcosa di simile all’amicizia è nell’amore, che si potrebbe chiamare una folle amicizia.
Cesserai di temere, se avrai cessato di sperare.
Che c'è di tanto ridicolo quanto cercare la morte, se proprio per paura della morte ti sei reso la vita impossibile?
Che cosa aspetti? Di aver esaudito tutti i tuoi desideri? Non arriverà mai quel momento.
Che cosa c'è di più stupido che scaricare su cose senza senso la rabbia che è trattenuta verso gli uomini?
Che cosa servono a quel tizio ottant'anni trascorsi nell'inerzia? Costui non è vissuto, ma si è attardato nella vita, e non è morto tardi, ma lentamente.
Che differenza c'è se ci cade addosso il casotto delle sentinelle o un monte? Nessuna. Eppure c'è chi teme di più quest'ultima evenienza, sebbene entrambe siano ugualmente mortali: abbiamo più paura delle cause che degli effetti.
Che senso ha piangere su singoli aspetti della vita? La vita intera è un pianto: ti incalzeranno nuovi mali, prima di aver saldato il conto coi vecchi.
Chi accoglie un beneficio con animo grato paga la prima rata del suo debito.
Chi aiuta gli altri aiuta se stesso.
Chi domanda timorosamente, insegna a rifiutare.
Chi getta un sasso in alto, gli ricadrà in testa.
Chi ha molto da fare non ha tempo di abbandonarsi alla dissolutezza. Senza dubbio il lavoro cancella i vizi generati dall'ozio.
Chi ha paura di essere ingannato insegna a ingannare e i suoi sospetti autorizzano ad agire disonestamente.
Chi muore sereno come è nato ha conquistato la saggezza.
Chi non possiede non deve temere di perdere.
Chi non si ritiene molto felice, anche se è padrone del mondo, è un poveretto.
Chi non vuole morire non vuole vivere.
Chi non è in grado di vivere il presente, è in balia del futuro.
Chi procrastinò a lungo una cosa è come se non avesse voluto farla.
Chi si adatta bene alla povertà è ricco.
Chi si preoccupa prima del necessario si preoccupa più del necessario.
Chi ti offende o è più potente o è più debole di te: se è più debole, risparmialo, se è più potente, risparmia te stesso.
Chi vive nella quiete sia più operoso, chi vive nell'operosità deve trovare il tempo di riposare. Segui la natura: ella ti ricorderà che ha fatto il giorno e la notte.
Chi è amico ama, ma chi ama non sempre è un amico; e pertanto l'amicizia giova sempre, l'amore, invece, può a volte anche nuocere.
Chi è dappertutto, non è da nessuna parte.
Chi è diventato amico per convenienza, per convenienza finirà di esserlo. Se nell'amicizia si ricerca un utile, per ottenerlo si andrà contro l'amicizia stessa.
Chi è impreparato, teme anche le piccolezze.
Chi è morto non sente nessun male: se lo sente non è morto.
Chi è nobile? Chi dalla natura è stato ben disposto alla virtù.
Chi è padrone di sé non perde niente.
Chi è più infelice dell'uomo che dimentica i benefici e ricorda i torti?
Chi è temuto teme: non può starsene tranquillo chi è oggetto della paura altrui.
Chi è troppo indaffarato non può svolgere bene nessuna attività, perché una mente impegnata in mille cose non può concepire nobili pensieri.
Chiedi perché questa fuga non ti sia di aiuto? Tu fuggi con te stesso.
Chiunque fa del bene ad un'altro, lo fa anche a se stesso.
Ci lamentiamo sempre che i nostri giorni sono pochi, ed agiamo come se non ci fosse mai fine ad essi.
Ci sono pochi grandi spiriti che non abbiano un grano di follia.
Ci sono tre cose da evitare con cura: l'odio, l'invidia e il disprezzo.
Ci vuole altrettanta magnanimità per riconoscere un favore ricevuto che per renderlo.
Ci vuole più fatica a vincere se stesso che il nemico.
Ci vuole tutta la vita per imparare a vivere e, quel che forse sembrerà più strano, ci vuole tutta la vita per imparare a morire.
Ciascuno è vittima delle proprie illusioni.
Ciò che consideri una vetta è soltanto un gradino.
Ciò che danneggia deve essere più forte di ciò che viene danneggiato; ma la malvagità non è più forte della virtù; il saggio, dunque, non può essere danneggiato.
Ciò che fu doloroso sopportare è piacevole dopo che lo si è sopportato: è naturale che uno goda della fine delle sue sofferenze.
Ciò che il cuore conosce oggi, la testa comprenderà domani.
Ciò che la natura richiede è ottenibile ed è facilmente disponibile. È per il superfluo che noi sudiamo.
Ciò che vuoi che un altro taccia, tacilo tu per primo.
Ciò che è dato con orgoglio ed ostentazione dipende più dall'ambizione che dalla generosità.
Colui al quale il delitto porta giovamento, quello ne è l'autore.
Colui al quale è troppo caro il proprio corpo, tiene in poco conto la virtù.
Comandare a se stessi è la forma più grande di comando.
Comandare non significa dominare ma compiere un dovere.
Come al saggio si addice un incedere contegnoso, così gli si addice un eloquio cauto, non avventato.
Come certi scogli protesi verso il mare profondo fanno sì che questo vi si infranga, ed essi, pur colpiti per tanti secoli, non mostrano alcun segno della furia marina, così l’animo del sapiente è saldo e racchiude in sé tale vigore da essere al riparo dall’offesa.
Come le malattie croniche rendono i pazienti brontoloni e intrattabili e provocano la loro rabbia alla minima contrarietà, così uno stato ininterrotto di ebbrezza imbestialisce gli animi. Infatti, poiché gli ubriaconi sono spesso fuori di sé, la condizione di follia perdura e i vizi acquisiti sotto l’azione del vino conservano il loro vigore anche senza vino.
Come mai ad alcuno qualche cosa può parer sicura, se il mondo stesso è continuamente scosso, e se anche le sue parti più solide traballano?
Come non è affatto lodevole tendere a cose concrete senza amore alcuno delle virtù e senza cura della propria mente, e limitarsi al puro e semplice operare, così è un bene imperfetto e fiacco la virtù confinata in un ritiro inattivo, che non dimostra mai ciò che ha imparato.
Come se già non bastassero i numerosi mali che ci affliggono, passiamo da un vizio all'altro, e questo è il guaio peggiore: restassimo almeno attaccati a un vizio solo, quello che ci è più familiare e che abbiamo ormai sperimentato! Così a questo inconveniente si aggiunge pure il tormento che ci rode nel constatare come le nostre scelte, oltre che cattive, siano anche incostanti.
Come si troverebbero bene certe persone se si staccassero da sé stesse! E invece si opprimono, si affliggono, si guastano, si spaventano, tutto da soli.
Come tutti i vizi mettono radici profonde, se non sono estirpati sul nascere, così i sentimenti di tristezza e di infelicità, che dilaniano se stessi, finiscono per nutrirsi del loro amaro, e il dolore si fa una perversa voluttà di soffrire.
Come è dolce aver estenuato e abbandonato le passioni!
Come è insensato disporre della propria vita, se non siamo padroni neppure del domani!
Comincia a vivere subito e considera ogni giorno come una vita a sé.
Comportati con il tuo inferiore come vorresti che il tuo superiore agisse con te.
Compra solo ciò che è necessario, perché ciò che non è necessario anche se costa solo un centesimo, è molto caro.
Con un amico decidi tranquillamente di tutto, ma prima decidi se è un amico: una volta che hai fatto amicizia, ti devi fidare; prima, però, devi decidere se è vera amicizia.
Concedete al corpo solo quanto basta a mantenerlo in salute.
Conta più lo stato d'animo che il luogo dove tu arrivi, perciò l'animo non va reso schiavo di nessun posto.
Continua ciò che hai cominciato e forse arriverai alla cima, o almeno arriverai in alto ad un punto che tu solo comprenderai non essere la cima.
Correre qua e là non ti servirà a niente: tu vai in giro con le tue passioni, i tuoi mali ti seguono.
Cos'è, dunque, il bene? La conoscenza della realtà. Cos'è il male? L'ignoranza.
Crea intorno a te solo pensieri e azioni positive.
Credi alla sua fedeltà: te lo renderai fedele.
Crediamo che la morte ci segua e, invece, ci ha preceduto e ci seguirà. Tutto quello che è stato prima di noi è morte; che importa se non cominci oppure finisci, quando il risultato in entrambi i casi è questo: non esistere.
Crediamo facilmente alle supposizioni; non mettiamo a fuoco le cause delle nostre paure e non ce le scuotiamo di dosso; ci agitiamo e voltiamo le spalle come soldati che abbandonano l'accampamento per il polverone sollevato da un branco di pecore in fuga.
Critica te stesso; ti abituerai a dire e ad ascoltare la verità.
Da un uomo grande c’è qualcosa da imparare anche quando tace.
Dal male non può nascere il bene, come un fico non nasce da un olivo: il frutto corrisponde al seme.
Della nostra esistenza buona parte si dilegua nel fare il male, la maggior parte nel non far niente e tutta quanta nell'agire diversamente dal dovuto.
Della ricchezza gode soprattutto l'uomo che non ne sente affatto il bisogno.
Delle cose grandi si deve giudicare con animo grande; altrimenti si vedrebbero in esse i difetti che troviamo in noi.
Dev'essere proposito eguale dell’insegnante e del discepolo: che uno voglia giovare e l’altro apprendere.
Deve perdonare facilmente chi ha bisogno di perdono.
Deve volere pochissimo chi può molto.
Devi imparare finché non sai; anzi, a credere al proverbio, finché vivi.
Devi riflettere se la tua natura sia più adatta all’attività o a un ritiro dedito agli studi, e devi volgerti là dove ti condurranno le capacità del tuo ingegno.
Di ciò che possediamo niente è necessario.
Di tempo non ne abbiamo poco, ne sprechiamo tanto. L’uomo grande non permette che gli si porti via neanche un minuto del tempo che gli appartiene.
Dio ha posto la vita su un piano inclinato.
Dipenderai meno dal futuro se avrai in pugno il presente.
Disgraziato l'animo ansioso del futuro.
Dite che bisogna scegliere con cura coloro a cui far del bene, perché neppure i contadini gettano i semi in mezzo alla sabbia.
Diventa un buon vino quello che, nuovo, sembrava acerbo e aspro; mentre il vino gradevole già nella botte non regge all'invecchiamento.
Dobbiamo pensare quanto più lieve dolore sia non avere che perdere: e comprenderemo che la povertà ha tanto meno materia di sofferenze quanto minore ne ha di danni.
Dove ci porta la morte? Ci porta in quella pace dove noi fummo prima di nascere. La morte è il non-essere: è ciò che ha preceduto l’esistenza. Sarà dopo di me quello che era prima di me. Se la morte è uno stato di sofferenza, doveva essere così prima che noi venissimo alla luce: ma non sentimmo, allora, alcuna sofferenza. Tutto ciò che fu prima di noi è la morte. Nessuna differenza è tra il non-nascere e il morire, giacché l’effetto è uno solo: non essere.
Dovunque c'è l'uomo, c’è l’occasione per fare del bene.
Ecco il nostro errore: vediamo la morte davanti a noi e invece gran parte di essa è già alle nostre spalle: appartiene alla morte la vita passata.
Ecco l'unico motivo per cui non possiamo lamentarci della vita: non trattiene nessuno.
Ecco una delle cause dei nostri mali: viviamo imitando il prossimo e non ci facciamo regolare dalla ragione, ma trascinare dall'abitudine.
Ecco una gran cosa, avere la debolezza di un uomo e la tranquillità di un dio.
Entro i confini del mondo non vi può essere esilio di sorta: nulla infatti che si trovi in questo mondo è estraneo all'uomo.
Esistono diritti non scritti, ma più sicuri che tutti gli scritti.
Estremamente breve e travagliata è la vita di coloro che dimenticano il passato, trascurano il presente, temono il futuro: giunti al momento estremo, tardi comprendono di essere stati occupati tanto tempo senza concludere nulla.
Evitate tutto ciò che piace al volgo e che viene dal caso; fermatevi sospettosi e pavidi di fronte ad ogni bene fortuito: l'esca alletta fiere e pesci e li inganna.
Facciamo in modo che la nostra vita, come tutte le cose preziose, non conti per la sua estensione, ma per il suo peso; misuriamola dalle azioni, non dal tempo.
Fai ogni cosa come se qualcuno ti guardasse.
Fare naufragio, finire sotto una vettura sono casi rari, anche se gravi: mentre dall'uomo viene all'uomo un pericolo costante.
Fate presto a godere dei vostri figli e a farli godere di voi, tracannate senza indugio ogni gioia: nessuno vi assicura questa notte è un rinvio troppo lungo, nessuno quest’ora.
Felice è l’uomo per cui non esistono il bene e il male ma solo l’animo buono o malvagio, che pratica il bene, si contenta della virtù, non si lascia esaltare né abbattere dagli eventi, non conosce bene più grande di quello che può procurarsi da solo e pensa che il vero piacere sta proprio nel disprezzare i piaceri.
Fidarsi di un malvagio è dargli mezzo per nuocere.
Finché viviamo dobbiamo imparare l'arte di vivere.
Finché è in vita, l'uomo deve sperare tutto.
Giammai sarai felice finché ti tormenterai perché un altro è più felice.
Gioiosi e a testa alta affrettiamoci con passo sicuro dovunque ci porteranno le circostanze, percorriamo qualunque terra: non c’è esilio nell’àmbito dell’universo, perché nulla di ciò che si trova nell’universo è estraneo all’uomo.
Gli antichi ci hanno insegnato a seguire la vita migliore e non la più piacevole, in modo che il piacere sia compagno e non guida di una buona e retta volontà.
Gli infanti, i fanciulli, i pazzi non temono la morte; e allora è proprio vergognoso che la ragione non sia in grado di darci quella serenità interiore a cui porta l'assenza di raziocinio.
Gli infelici credono facilmente in ciò che desiderano molto.
Gli insulti degli ignoranti bisogna ascoltarli senza scomporsi, e se uno aspira alla virtù deve disprezzare il disprezzo stesso.
Gli uomini credono di più ai loro occhi che alle loro orecchie.
Gli uomini oggetto di invidia sono destinati a scomparire: alcuni verranno eliminati, altri cadranno. La prosperità è inquieta: si tormenta da sé.
Gode maggiormente delle ricchezze chi meno ne sente il bisogno.
Godi del presente, non dipendere dal passato.
Godiamo avidamente della presenza degli amici, perché non sappiamo per quanto tempo ci possa toccare.
Gran parte del progresso sta nella volontà di progredire.
Gran parte della libertà consiste nel saper dominare l’appetito.
Ha bisogni minori l'uomo che ha minori desideri.
Ha commesso il delitto colui cui ha portato giovamento.
Ha più valore superare le difficoltà che moderare le gioie.
Ho vissuto abbastanza; ora, sazio, aspetto la morte.
I cosiddetti piaceri, quando vanno oltre un certo limite, non sono che punizioni.
I delitti possono rimanere impuniti, ma non possono lasciare tranquillo chi li ha commessi.
I desideri naturali hanno limiti ben definiti, quelli nati da una falsa opinione non ne hanno: il falso non ha confini.
I difetti sono come nemici che ti girano intorno e ti attaccano all'improvviso, contro i quali non si può star sempre pronti come in guerra, ma nemmeno tranquilli come in pace.
I dolori leggeri concedono di parlare: i grandi dolori rendono muti.
I fatti devono provare la bontà delle parole.
I mali che fuggi sono in te.
I mali incerti sono quelli che ci tormentano di più.
I nostri progetti falliscono perché non hanno scopi. Quando un uomo non sa in quale porto sia diretto, nessun vento è quello giusto.
I piaceri del palato sono simili ai ladri egiziani, che strangolano con un abbraccio.
I piccoli delitti vengono puniti, quelli grandi portati in trionfo.
I più ondeggiano infelici tra il timore della morte e le angosce della vita: non vogliono vivere, né sanno morire.
I precetti sono come i semi: danno grossi risultati, eppure sono piccola cosa.
I rapporti con una gran quantità di persone sono deleteri: c'è sempre qualcuno che ci suggerisce un vizio o ce lo trasmette o ce lo attacca a nostra insaputa.
I vizi di molta gente rimangono nascosti perché sono deboli; quando avranno forze sufficienti, la loro audacia sarà pari a quella dei vizi che la prosperità ha reso già manifesti.
I vizi si insinuano più facilmente attraverso i piaceri.
I vizi ti allettano con una ricompensa: al servizio della virtù devi vivere gratuitamente.
I vizi: è più facile sradicarli che tenerli a freno.
Il cielo è minaccioso prima che si scateni la tempesta, gli edifici scricchiolano prima di crollare, un incendio lo preannuncia il fumo: il danno che proviene dall'uomo è improvviso e si mimetizza con più cura quanto più è vicino.
Il crimine fortunato e di successo si chiama virtù.
Il culmine di una vita felice è una sicura tranquillità e una inalterata fiducia in essa.
Il delitto coronato da successo prende il nome di virtù.
Il destino di una persona salita tanto in alto è precipitare.
Il destino guida chi lo segue di buona voglia, trascina chi si ribella.
Il dolore è leggero se non lo accresci con la tua suggestione.
Il dolore. Se ti posso sopportare, sei leggero; se non posso, durerai poco.
Il fato accompagna chi acconsente, trascina chi resiste.
Il fuoco è la prova dell'oro, la sventura quella dell'uomo forte.
Il gallo ha un grandissimo potere nel suo letamaio.
Il ladro lascia andare uno che non ha nulla.
Il lavoro caccia i vizi derivanti dall'ozio.
Il libro ti muta nell’essenza.
Il linguaggio della verità è semplice.
Il maggior ostacolo al vivere è l'attesa, chi dipende dal domani, perde l'oggi. Predisponi ciò che è in potere della fortuna, lasci andare ciò che è in tuo potere. Dove miri? Dove ti proietti? Tutto quello che deve avvenire è incerto: vivi senza indugio.
Il malato non desidera il medico eloquente.
Il miglior limite del denaro è che non permette di cadere in povertà né di allontanarsi troppo da essa.
Il miglior odore del corpo è non averne nessuno.
Il miglior rimedio per la rabbia è l’indugio.
Il mondo è eterno, ma le sue singole parti non sono sempre uguali.
Il nostro primo dovere è di non seguire, come fanno gli animali, il gregge di coloro che ci precedono.
Il pericolo di vivere male è maggiore del pericolo di morire presto.
Il piacere sta sul filo, e si muta in dolore se non ha misura.
Il pianto rende più lievi le disgrazie.
Il pigro è d'ostacolo a se stesso.
Il più potente è colui che ha se stesso in proprio potere.
Il possesso del denaro costa peggior fatica del guadagnarlo. Il denaro non ha mai fatto ricco nessuno.
Il saggio deve essere equilibrato, e per agire da forte deve far ricorso alla forza, non all’ira.
Il saggio in ogni cosa guarda al proposito, non all'esito; cominciare dipende da noi, del risultato, invece, decide la sorte e io non le riconosco il diritto di giudicarmi.
Il saggio non provocherà mai l'ira dei potenti, anzi la eviterà, come in navigazione si evitano le tempeste.
Il saggio non può perdere nulla; tutto ha riposto in sé, non affida nulla alla fortuna, ha i suoi beni al sicuro, appagato della virtù.
Il saggio non si lascia mai prendere la mano dalla buona fortuna nè abbattere da quella avversa.
Il saggio si abitua ai mali futuri e, mentre per gli altri diventano sopportabili dopo una lunga sofferenza, egli li rende tali con una lunga meditazione.
Il saggio sta in se stesso.
Il saggio vivrà quanto deve, non quanto può. Osserverà dove gli toccherà vivere, con chi, in che modo e che cosa dovrà fare. Egli bada sempre alla qualità della vita, non alla lunghezza.
Il saggio è autosufficiente non nel senso che vuole essere senza amici, ma che può stare senza amici; e questo "può" significa che, se perde un amico, sopporta con animo sereno.
Il saggio è pieno di gioia, allegro e sereno, imperturbabile; la sua vita è pari a quella degli dèi.
Il sapiente non accetterà entro la soglia di casa sua nessun denaro di provenienza sospetta: non rifiuterà, però, né respingerà le grandi ricchezze dono della fortuna e frutto della virtù.
Il sapiente non è soggetto ad alcuna offesa; pertanto non importa quante frecce siano scagliate contro di lui, dal momento che è del tutto invulnerabile.
Il sapiente è di migliore qualità, se nessuna offesa gli nuoce, piuttosto che se non gliene viene fatta nessuna; e io dirò uomo valoroso quello che non è domato dalle guerre e non è impaurito dalla forza del nemico che si avvicina, non quello che si gode un pingue ozio tra popoli inoperosi.
Il sole splende anche sui malvagi.
Il sommo bene è l’armonia dell’animo.
Il sommo bene, cioè la felicità, non cerca al di fuori mezzi per realizzarsi; è un bene interiore e nasce tutto da se stesso; diventa schiavo della sorte se ricerca una parte di sé all'esterno.
Il sopprimere i desideri è anche un utile rimedio contro la paura.
Il tempo scopre la verità.
Il tempo scorre velocissimo e ce ne accorgiamo soprattutto quando guardiamo indietro: mentre siamo intenti al presente, passa inosservato, tanto vola via leggero nella sua fuga precipitosa.
Il tuo animo deve cambiare, non il cielo sotto cui vivi. La furia con cui continuamente viaggi di qua e di là non serve a nulla. E sai perché non trovi sollievo nella fuga? Perché fuggi portandoti sempre dietro te stesso.
Il valore senza avversario ristagna.
Il valore, quando è sfidato, si moltiplica.
Il vero bene, saggezza e virtù, non muore, è sicuro ed eterno; è l'unica cosa immortale che tocca ai mortali.
Il vero godimento è una cosa seria.
Il volere con lentezza è tipico di chi non vuole.
Immagina di abbracciare l'immensità del tempo e l'universo, e poi paragona all'infinito quella che chiamiamo vita umana: vedrei come è poca cosa questa vita che desideriamo e cerchiamo di prolungare.
Impara a piacere a te stesso. Quello che pensi tu di te stesso è molto più importante di quello che gli altri pensano di te.
Imparare la virtù significa disimparare i vizi.
In mezzo agli stessi piaceri nascono le cause di dolore.
In qualsiasi genere di vita troverai divertimenti, distensioni e piaceri, se vorrai giudicare lievi i mali piuttosto di renderteli odiosi.
In questo ci sbagliamo, nel vedere la morte avanti a noi, come un avvenimento futuro, mentre gran parte di essa è già alle nostre spalle. Ogni ora del nostro passato appartiene alla morte.
In tre tempi si divide la vita: nel presente, passato e futuro. Di questi, il presente è brevissimo; il futuro, dubbioso: il passato, certo.
In una malvagia coscienza se qualche cosa può esservi che sia salva da pericoli, nulla può esservi di veramente sicuro.
Infelice non è chi esegue un ordine, ma chi lo esegue contro la propria volontà. Disponiamoci, perciò a volere quello che le circostanze esigono.
Inizio della salvezza è la conoscenza della colpa.
Innanzi tutto è più facile respingere il male che governarlo, non accoglierlo che moderarlo, una volta accolto, perché, quando si è insediato da padrone in un animo, diventa più forte di chi dovrebbe governarlo e non si lascia troncare ne rimpicciolire.
Insegnando s'impara.
Io non mi vergognerò mai di citare un cattivo autore se la battuta è buona.
L'affetto per un cane dona grande forza all'uomo.
L'amore non può coesistere con il timore.
L'amore è un'amicizia impazzita.
L'anima è più forte di ogni fortuna, indirizza da sé le cose in un senso o nell'altro ed è causa della propria felicità o infelicità.
L'animo del saggio è come il mondo sulla luna: là c'è sempre il sereno.
L'applauso della folla è la prova dell'empietà di una causa.
L'arciere non deve colpire il bersaglio di quando in quando, ma deve sbagliare solo di quando in quando; non è un'arte quella che arriva allo scopo per caso.
L'arco è rotto dalla tensione, l'animo dal rilassamento.
L'attesa del castigo è già una pena.
L'avido non è saziato da nessun guadagno.
L'avversa fortuna non annienta nessuno, se non chi ha illuso la buona.
L'eloquenza povera e scarna rende gli ascoltatori meno attenti: la lentezza e le frequenti interruzioni annoiano; tuttavia, un discorso che si fa attendere rimane più facilmente impresso di uno che scorre via veloce.
L'esistenza sia una giusta combinazione tra moralità e morale predominante.
L'impedimento principale al nostro sviluppo è che ci sentiamo troppo presto e facilmente contenti di noi.
L'inizio della salvezza è la conoscenza del peccato.
L'ira sfrenata genera pazzia.
L'ira trasforma nel suo contrario tutto ciò che è ottimo e giustissimo. Non consente che si ricordi di alcun dovere colui che da essa è posseduto: fa di un padre un avversario, d’un figlio un parricida, d’una madre una matrigna, d’un cittadino un nemico, d’un re un tiranno.
L'ira è bramosa di punire, e non è affatto conforme alla natura dell’uomo che una tal brama egli nutra nel suo cuore mansueto. La vita dell’uomo si fonda sulle buone azioni e sulla concordia, ed è spinta al patto di comune aiuto non dalla paura ma dall’amore reciproco.
L'ira è temuta come il buio dai bimbi e una piuma rossa dalle fiere. Essa non ha in sé alcunché di saldo o di forte, ma impressiona gli animi fatui.
L'ira: un acido che può provocare più danni al recipiente che lo contiene che a qualsiasi cosa su cui venga versato.
L'ora del destino varia da uomo a uomo, ma non tralascia nessuno: l’animo stia all’erta, senza mai temere l’inevitabile, aspettandosi sempre l’incerto.
L'ozio senza il conforto delle lettere è morte e sepoltura di un uomo vivo.
L'ubriachezza eccita e porta alla luce tutti i vizi, togliendo quel senso di pudore che costituisce un freno agli istinti cattivi.
L'ubriachezza non origina i vizi, ma li mette in luce: è allora che l'uomo libidinoso non aspetta nemmeno di entrare in camera da letto, ma soddisfa subito le sue voglie; che l'impudico rivela apertamente i suoi istinti morbosi; che l'insolente non tiene più a freno la lingua e le mani. Cresce la superbia dell'arrogante, la crudeltà del violento, la malevolenza dell'invidioso; ogni vizio viene fuori ingigantito.
L'ubriachezza non è altro che una pazzia volontaria.
L'unico bene è l'onestà, gli altri sono beni falsi e fittizi.
L'unico bene, la condizione fondamentale per una vita felice, è la fiducia in se stessi... nè può renderti felice la bellezza o la forza del corpo: nessuno di quei beni resiste al passare del tempo.
L'unico tempo certo è quello passato.
L'uomo che non si gonfia nella buona sorte, neppure si angustia quando il vento cambia.
L'uomo che non solo decide di morire, ma trova anche il modi di farlo, è grande.
L'uomo più potente è quello che è padrone di se stesso.
L'uomo più ricco è quello a cui la fortuna non trova niente da dare.
L'uomo saggio è anche moderato; l'uomo moderato è anche tenace; l'uomo tenace è imperturbabile, l'uomo imperturbabile non è mai triste; chi non è mai triste è felice; quindi, il saggio è felice e la saggezza è sufficiente per avere una vita felice.
L'uomo è un animale dotato di ragione: il suo bene lo attua appieno, se adempie al fine per cui è nato. Che cosa esige da lui questa ragione? Una cosa facilissima: che viva secondo la natura che gli è propria.
L'uomo è un animale sociale. Le persone non sono fatte per vivere da sole.
L'utilità dà la misura del necessario: ma il superfluo in che modo si può misurarlo?
La calamità è l'opportunità della virtù.
La compagnia della moltitudine è dannosa: c'è sempre qualcuno che ci rende gradevole un vizio o, senza che ce ne accorgiamo, ce lo trasmette in tutto o in parte. Più sono le persone con cui viviamo, maggiore è il pericolo.
La condizione dell'uomo poggia su buone basi: nessuno è infelice se non per sua colpa. Ti piace vivere? Vivi; se no, puoi tornare da dove sei venuto.
La cosa migliore è disprezzare subito i primi sintomi dell’ira e opporci al suo stesso nascere e impegnarci a non cadere in suo possesso. Poiché se comincia a portarci fuori strada, è difficile il ritorno alla salvezza, in quanto la ragione non ha voce una volta che la passione è entrata in noi e la nostra volontà le ha riconosciuto qualche diritto.
La cosa più grande è sapere quando parlare e quando stare zitti.
La diffidenza chiama l'inganno.
La dilazione è il più grande rimedio dell'ira.
La durata della mia vita non dipende da me. Vivere pienamente non dipende che da me.
La fame insegna a trovar espedienti.
La fame non ha pretese: basta sedarla; come, non ha importanza.
La felicità è un bene vicinissimo, alla portata di tutti: basta fermarsi e raccoglierla.
La filosofia insegna ad agire, non a parlare, ed esige che si viva secondo le sue leggi, perché la vita non sia in contrasto con le parole, né con sé stessa, e tutte le nostre azioni si uniformino a un unico principio.
La filosofia non respinge né preferisce nessuno: splende a tutti.
La filosofia non è un'arte che cerca il favore popolare e non è fatta per essere ostentata; non consiste nelle parole, ma nei fatti.
La fortuna non esiste: esiste il momento in cui il talento incontra l'occasione.
La fortuna non toglie ciò che non ha dato.
La fortuna può togliere le ricchezze, non l'anima.
La fortuna teme i forti e opprime i deboli.
La gloria insegue preferibilmente quelli che la sfuggono.
La gloria è l'ombra della virtù: la seguirà anche contro il suo volere.
La lealtà comprata col denaro, dal denaro può essere distrutta.
La libertà è l'affrancamento dalle passioni.
La lunghezza della vita non si misura dai capelli bianchi o dalle rughe: non è un vivere questo, è solo un esistere a lungo.
La malvagità è in sé la punizione di se stessa.
La memoria rinnova l'angoscia della paura, il prevedere il futuro ce l'anticipa; nessuno è infelice solo per il presente.
La mente che è ansiosa per gli eventi futuri è avvilita.
La menzogna è uno schermo sottile; se guardi con attenzione, è trasparente.
La metà della vita la passiamo dormendo.
La modestia proibisce quello che la legge non proibisce.
La morte che tanto temiamo e rifiutiamo interrompe la vita, non la elimina.
La morte ci consuma giorno per giorno, non ci trascina via all'improvviso.
La morte non viene una volta sola: quella che ci porta via è l'ultima morte.
La morte pareggia tutto.
La morte ti viene incontro: la dovresti temere se potesse rimanere con te: ma necessariamente o non è ancora arrivata o passa oltre.
La morte è così poco temibile che proprio per merito suo non dobbiamo temere nulla.
La morte è il non-essere. Dopo di me accadrà ciò che è stato prima di me. Se prima non abbiamo sofferto, vuol dire che non soffriremo dopo. Siamo come una lucerna che, spegnendosi, non può stare peggio di quando non era accesa. Solo nel breve intermezzo possiamo essere sensibili al male.
La natura ci ha dato i semi della conoscenza, non la conoscenza stessa.
La natura del dolore è eccellente, perché, se si protrae, non può essere grande, e se è grande, non può protrarsi.
La necessità insegna a soffrire fortemente, e l'abitudine facilmente.
La necessità suole avere più forza che l'affetto.
La nostra condizione è buona al momento della nascita; è colpa nostra se la peggioriamo. La natura ha agito in modo che non ci vuole molto per vivere bene: ognuno è in grado di rendersi felice.
La nostra insensatezza è evidente: secondo noi compriamo unicamente ciò per cui sborsiamo del denaro, e definiamo gratuito quello per cui paghiamo di persona.
La nostra vita è quasi un nulla; e tuttavia, pazzi, facciamo progetti a lungo termine.
La prima arte che devono imparare quelli che aspirano al potere è di essere capaci di sopportare l'odio.
La principale e la più grave punizione per chi ha commesso una colpa sta nel sentirsi colpevole.
La punizione più grande per l'uomo perverso consiste nel dispiacere a sé e ai suoi.
La qualità migliore di un animo generoso è l'istinto al bene. Nessun uomo di spirito elevato si compiace di cose abiette e sordide: lo attira e lo esalta la bellezza delle cose grandi.
La ragione dà tempo a entrambi i contendenti, quindi chiede un rinvio anche per se stessa, per avere il tempo di appurare la verità: l'ira ha fretta. La ragione vuol pronunciare un verdetto giusto, l'ira vuole che sembri giusto il verdetto che ha pronunciato. La ragione valuta unicamente la questione di cui tratta, l'ira si lascia impressionare da cose futili ed estranee alla causa.
La ragione vuol prendere la decisione giusta, l’ira vuole che sembri giusta la decisione che ha già preso in partenza.
La religione è considerata vera dalla gente comune, falsa dalle persone sagge, utile dai governanti.
La saggezza non si prende in prestito, e nemmeno si compra. La stupidità, invece, si compra quotidianamente.
La saggezza procura subito la ricchezza: la dà rendendola superflua.
La sciocchezza, anzi la follia umana è così grande che alcuni sono spinti alla morte proprio dal timore della morte.
La sensazione più dolce che si prova alla presenza di un amico, il riconoscerlo, ce la dà l'impronta della sua mano nella lettera.
La sfrontatezza degli uomini è tale che, sebbene abbiano ricevuto molto, si sentono come offesi, perché avrebbero potuto ricevere di più.
La solitudine è per lo spirito, ciò che il cibo è per il corpo.
La sorte non ha innalzato nessuno tanto da non ritorcere contro di lui quanto gli aveva concesso di fare. Non fidarti della momentanea bonaccia: fa presto il mare ad agitarsi; nello stesso giorno le barche affondano là dove si erano spinte per diporto.
La sorte produce spesso mediocrità destinate alla massa, ma alle cose straordinarie dà pregio il fatto stesso di essere rare.
La vecchiaia e' una malattia incurabile.
La vecchiaia segue la giovinezza, e la morte la vecchiaia. Se uno non vuole morire, non vuole vivere.
La vera felicità risiede nella virtù.
La vera felicità è godersi il presente, senza dipendere ansiosamente dal passato.
La vera felicità è non aver bisogno di felicità.
La vera gioia è austera.
La verità bisogna dirla solo a chi è disposto a intenderla.
La verità non muore mai.
La via per imparare è lunga se si procede per regole, breve e efficace se si procede per esempi.
La violenza ha le proprie radici nella debolezza.
La virtù diffonde i suoi effetti anche da lontano e stando nascosta.
La virtù non resta mai in incognito, per quanto nascosta, ma manda segni di sé: chiunque ne sarà degno, la recupererà dalle tracce.
La virtù si rammollisce se non ha chi la contrasti, e solo quando dimostra quale peso può reggere rivela la sua grandezza e la sua forza.
La virtù è fatta di armonia: tutte le opere del saggio sono a essa conformi e consone. Questa, però viene a mancare se lo spirito, che deve mantenersi al di sopra di tutto, si lascia sopraffare dai lutti o dal rimpianto. Tutte le ansie, le preoccupazioni, l'inerzia operativa sono contrarie alla virtù; la virtù è serena, libera, imperturbabile, pronta al combattimento.
La virtù è ricompensa a se stessa.
La vita degli sciocchi è spiacevole, inquieta, tutta proiettata al futuro.
La vita di riposo senza le lettere è la morte e la sepoltura dell'uomo vivo.
La vita felice, è quella che è in accordo con la propria natura.
La vita non sempre va conservata: il bene, infatti, non consiste nel vivere, ma nel vivere bene.
La vita più breve e più tormentata è quella di coloro che dimenticano il passato, trascurano il presente e temono il futuro.
La vita senza una meta, è un vagabondaggio.
La vita è abbastanza lunga per chi, come il saggio, sa vivere intensamente ogni istante. A lamentarsi della brevità della vita è invece lo stolto, poiché, in realtà, egli non domina le cose ma ne è dominato e vive in una condizione di perenne alienazione: egli non è padrone di se, né del suo tempo e paradossalmente giunge spesso alla fine della sua vita senza aver realmente vissuto.
La vita è come una commedia: non importa quanto è lunga, ma come è recitata.
La vita è divisa in tre momenti: passato, presente, futuro. Di questi, il momento che stiamo vivendo è breve, quello che ancora dobbiamo vivere non è sicuro, quello che già abbiamo vissuto è certo.
La vita è lunga se è piena.
La vita è tanto breve, e noi la rendiamo ancora più breve con la nostra incostanza, ricominciandola di continuo ora in un modo, ora in un altro: la riduciamo in pezzi e la laceriamo.
La vita è tutta una serie di mali, che a nessuno concedono lunga pace, al massimo una tregua.
La volontà non si impara.
Lasciamo ai pigri e ai vili le vie piane e sicure: i valorosi salgono alle vette.
Le avversità non le affrontiamo perché sono difficili, ma sono difficili perché non le affrontiamo.
Le cose che furono dure da sopportare sono dolci da ricordare.
Le cose grandi vanno giudicate con animo grande, altrimenti si finisce per vedere in esse i didetti che sono in noi.
Le difficoltà rafforzano la mente, come la fatica rafforza il corpo.
Le donne hanno tutto il diritto di fingere di non pensare.
Le donne nella libidine poi non sono da meno dei maschi: destinate per natura a un ruolo passivo, hanno escogitato un genere così perverso di impudicizia da montare gli uomini.
Le grandi fortune del genere umano sono dentro di noi, ed a portata di mano; ma noi chiudiamo gli occhi, e, come persone nel buio, cadiamo inciampando sulla cosa stessa che stiamo cercando, senza trovarla.
Le idee migliori sono proprietà di tutti.
Le nostre malattie sono nuove, come nuovo è il nostro genere di vita.
Le passioni non sono capaci né di servire né di comandare.
Le paure aumenteranno proporzionalmente ai successi.
Le proprie forze non si apprendono se non sperimentandole.
Le ricchezze sono al servizio del saggio, allo sciocco comandano.
Lieve è il dolore che permette di prendere una decisione.
Lo spirito col quale una cosa viene data determina quello in cui il debito viene accettato; è l'intenzione, non il valore facciale del dono, che viene considerata.
Lo stolto può salire con fatica alla saggezza, il saggio non può ripiombare nella stoltezza.
Lo stolto, tra gli altri mali, ha anche questo: incomincia sempre a vivere.
Lunga è la via dell'insegnare per mezzo della storia, breve ed efficace per mezzo dell'esempio.
Ma se sei uomo, ammira chi tenta grandi imprese, anche se fallisce.
Mantenere i propositi fatti richiede più impegno che concepire onesti propositi.
Mentre perdiamo il nostro tempo tra indugi e rinvii, la vita passa.
Metti a frutto ogni minuto; sarai meno schiavo del futuro, se ti impadronirai del presente. Tra un rinvio e l'altro la vita se ne va.
Mi chiedi cos'è la libertà? Non essere schiavi di nessuno, di nessuna necessità, di nessun accidente e conservare la fortuna a portata di mano.
Mi chiedi qual è stato il mio progresso? Ho cominciato a essere amico di me stesso.
Mi chiedi: "Per quale scopo ti fai un amico?" Per avere uno per cui poter morire, per avere uno da seguire in esilio, alla cui morte io possa oppormi con tutte le mie forze.
Mi domandi quale sia la giusta misura della ricchezza? Primo avere il necessario, secondo quanto basta.
Mi piace passare in campo altrui, ma come esploratore, non come disertore.
Mi spezzerò, ma non mi piegherò.
Molti dobbiamo rendere a noi obbligati e pochi offendere: infatti la memoria è labile nel ricordare i benefici ma tenace nel ricordare i torti.
Molti imparano non per la vita ma per la scuola.
Molti uomini avrebbero potuto raggiungere la sapienza se non avessero presunto di esservi già giunti.
Molto potente è chi ha se stesso in proprio potere.
Moriamo ogni giorno: ogni giorno ci viene tolta una parte della vita e anche quando ancora cresciamo, la vita decresce.
Moriamo peggiori di quando siamo nati. La colpa è nostra, non della natura.
Morire bene significa sfuggire al pericolo di vivere male.
Mostrarsi spaventato senza motivo apparente significa dar a vedere che si tiene motivo di temere.
Nasciamo diversi, moriamo uguali.
Negli occhi della donna vi sono due tipi di lacrime, le une provocate dal vero dolore, le altre indotte dalla scaltrezze. Una donna che pensa sola, pensa cose cattive.
Nell'uomo buono il male ha lo scopo di fortificarlo, per cui si risolve praticamente in un bene.
Nelle mete che ci prefiggiamo e a cui tendiamo con grande sforzo, dobbiamo osservare che non c'è nessun vantaggio o che gli svantaggi sono superiori; alcune sono superflue, altre non meritano tanto impegno.
Nessun bene senza un compagno ci dà gioia.
Nessun governante creda tanto alla pace da non essere preparato alla guerra.
Nessun impero violento durò a lungo: solo quello che è moderato resiste al tempo.
Nessun male è grande se è l'ultimo.
Nessun uomo è mai stato saggio per caso.
Nessuna azione sarà considerata innocente, a meno che la volontà non lo sia stata, perché l’azione è stata dettata dalla volontà.
Nessuna cosa è bella da possedere se non si hanno amici con cui condividerla.
Nessuno crede facilmente niente per cui dovrebbe addolorarsi.
Nessuno diventa più forte adirandosi, tranne colui che senz’ira non sarebbe stato forte.
Nessuno ha concluso niente: rimandiamo sempre tutto al futuro.
Nessuno ha più gusto all’ingiuria di colui che è più vulnerabile ad essa, ma questo gusto è contagioso, e domani qualcun altro riderà di colui che oggi si prende gioco di me.
Nessuno mai condannò la sapienza alla povertà.
Nessuno può elargire benefici con tanta avvedutezza da non ingannarsi di frequente: cadano pure nel vuoto, purché qualche volta non vadano perduti.
Nessuno può portare a lungo la maschera.
Nessuno può vivere felice se bada solo a sé stesso, se volge tutto al proprio utile: devi vivere per il prossimo, se vuoi vivere per te.
Nessuno può vivere felicemente e neppure in maniera tollerabile senza l'amore della saggezza: una perfetta saggezza rende felice la vita, ma tollerabile la rende anche una saggezza imperfetta.
Nessuno scrive nel calendario i favori.
Nessuno si preoccupa di vivere bene, ma di vivere a lungo.
Nessuno versa il sangue di un altro per il gusto di uccidere, o almeno pochi; la maggior parte agisce più per calcolo che per odio.
Nessuno è infelice se non per colpa sua.
Nessuno è obbligato a correre sulla via del successo.
Nessuno è più infelice che la maggior parte di quelli che sono generalmente ritenuti felici.
Nessuno è tanto debole da non sperare di poter punire anche un uomo potentissimo: a nuocere siamo bravi tutti.
Nessuno è tanto vecchio da non poter sperare in un altro giorno di vita. E un solo giorno è un momento della vita.
Niente ci appartiene, solo il tempo è nostro.
Niente costa di più di ciò che si è comperato con le preghiere.
Niente dura sempre, poche cose a lungo; varia solo il loro modo di essere fragili, il loro modo di finire, ma tutto ciò che ha avuto un inizio avrà anche una fine.
Niente è così stupido ed infelice quanto attendersi una disgrazia. Che follia, anticiparsi il male prima che questo capiti!
Niente è sicuro fuorché la morte.
Noi abbiamo più buon senso quando le cose vanno male: quando vanno a gonfie vele, ci tolgono la capacità d'intendere.
Noi dovremmo dare come vorremmo ricevere, allegramente, rapidamente, e senza esitazione; perché non c'è grazia in un beneficio che si attacca alle dita.
Noi finiamo con l'imparare per la scuola e non per la vita.
Noi siamo l'uno per l'altro un teatro sufficientemente grande.
Noi, più che la morte, temiamo il pensiero della morte.
Noi, quando chiediamo un favore, lo valutiamo moltissimo, quando poi lo abbiamo ottenuto, lo disprezziamo.
Non abbiamo nessuna certezza neppure per un giorno intero.
Non abbiamo poco tempo, ma ne abbiamo perduto molto.
Non abbiate paura del dolore, o finirà o vi finirà.
Non avere niente che ci infiammi e ci sproni, niente che metta alla prova la nostra fermezza d'animo con le sue minacce e i suoi assalti, ma giacere in una tranquillità imperturbata non è quiete: è apatia.
Non bisogna guardare quale sia il premio di una giusta azione: il premio maggiore consiste nella giustizia.
Non c'è cosa che per noi comporti mali peggiori del conformarsi all’opinione pubblica, considerando migliore quello che è accolto da più largo consenso.
Non c'è cosa tanto avversa in cui un animo giusto non sappia trovare qualche consolazione.
Non c'è età più adatta alla saggezza di quella che è arrivata al dominio di sé attraverso svariate esperienze, dopo lunghi e frequenti pentimenti.
Non c'è gioia per chi procura l'infelicità altrui.
Non c'è mai grande ingegno senza una vena di pazzia.
Non c'è motivo di credere che uno sia vissuto a lungo perché ha i capelli bianchi o le rughe: non è vissuto a lungo, ma è stato al mondo a lungo.
Non c'è nessun motivo di vivere, nessun limite alle sventure, se si teme tutto quello che può accadere.
Non c'è niente che giovi quanto starsene tranquilli e parlare pochissimo con gli altri e il più possibile con sé stessi.
Non c'è niente di più infelice che una felicità senza disgrazie.
Non c'è vizio che non possa trovar difesa.
Non chi ha poco è povero, ma chi desidera più di quello che ha.
Non credere che si possa diventare felici procurando l'infelicità altrui.
Non devi farti simile ai malvagi perché sono molti, ne farti nemico ai molti perché sono diversi da te.
Non deviare dalla natura e il formarci sulle sue leggi e sui suoi esempi, è sapienza.
Non di un tempo di vita breve disponiamo, ma molto tendiamo a perderne.
Non dobbiamo cercare di vivere a lungo, ma di vivere abbastanza; vivere a lungo dipende dal destino, dalla nostra anima vivere quanto basta.
Non dobbiamo possedere nulla che procuri un grande guadagno a chi voglia sottrarcelo.
Non dovremmo preoccuparci di aver vissuto a lungo, ma di aver vissuto abbastanza.
Non dà gioia il possesso di nessun bene, se non puoi dividerlo con altri.
Non esiste alcun bene duraturo all'infuori di quello che l'animo trova dentro di se.
Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare.
Non fa differenza tra desiderare e avere.
Non fidarti della momentanea bonaccia: fa presto il mare ad agitarsi.
Non giudicare gli uomini dalla diversità dei monumenti funebri e delle tombe che adornano le strade: la cenere rende tutti uguali.
Non importa morire presto o tardi, ma morire bene o male; morire bene significa sfuggire al pericolo di vivere male.
Non invidiamo quelli che stanno più in alto: quelle che sembravano vette si sono rivelate dirupi.
Non perdi nulla del tempo che ti è stato assegnato; quello che lasci non ti appartiene.
Non puoi fuggire le necessità, ma le puoi vincere.
Non puoi sapere dove ti attenda la morte: perciò aspettala dovunque.
Non puoi sfuggire al destino, puoi solo vincerlo.
Non può vivere una vita serena chi si preoccupa troppo di prolungarla e annovera fra i grandi beni i molti anni vissuti.
Non renderti più gravosi i tuoi mali, non opprimerti con i lamenti: il dolore è leggero se non lo accresci con la tua suggestione.
Non riceviamo una vita breve, ma tale l’abbiamo resa, e non siamo poveri di essa, ma prodighi. Come ricchezze grandi e regali in mano a un cattivo padrone si volatizzano in un attimo, ma, per quanto modeste, se affidate a un buon amministratore, aumentano con l’impiego, così la durata della nostra vita per chi sa bene gestirla è molto estesa.
Non riflettiamo mai su quanto sia piacevole non chiedere nulla.
Non rinviamo niente: chiudiamo ogni giorno il bilancio con la vita. Il difetto maggiore dell'esistenza è di essere sempre incompiuta e che sempre se ne rimanda una parte.
Non scopriremo mai niente, se ci accontentiamo delle scoperte già fatte.
Non sempre la vita va conservata: il bene non consiste nel vivere, ma nel vivere bene.
Non si compie un’azione virtuosa in vista di un premio: il premio sta nell’averla compiuta.
Non si scoprirebbe mai niente se ci si considerasse soddisfatti di quello che si è scoperto.
Non si soffre, in effetti, per la mancanza di questi beni, ma per il pensiero della loro mancanza. Chi ha il possesso di sé non ha perso niente: ma quanti hanno la fortuna di possedere se stessi?
Non si trova nessuno che voglia dividere il suo denaro: ma a quanti ciascuno distribuisce la sua vita! Sono stretti nel tenere la borsa; appena si tratta di perdere tempo, sono larghissimi in quella sola cosa in cui è virtù l’avarizia.
Non sono né gli anni né i giorni a farci vivere a lungo, ma l'animo.
Non viene dall'esterno il nostro male: è dentro di noi, sta nelle stesse nostre viscere e, perciò, difficilmente possiamo guarire: ignoriamo di essere malati.
Non è bella la donna di cui si lodano le gambe o le braccia, ma quella la cui bellezza nel suo insieme distoglie dall'ammirare le singole parti.
Non è generoso chi è generoso con la roba altrui.
Non è gran cosa comportarsi da forte nella buona fortuna, quando la vita va a gonfie vele;anche la maestria del pilota non si rivela col mare calmo e il vento in poppa: ci vuole un’avversità che metta il cuore alla prova.
Non è grande nessuno di quegli uomini che le ricchezze e gli onori mettono in una condizione privilegiata. E perché, allora, sembra grande? Perché lo misuri insieme al piedistallo.
Non è il caso che tu creda di aver perso tempo e fatica, se hai imparato per te stesso.
Non è la deformità del corpo a rendere brutta l'anima, ma la bellezza dell'anima a far bello il corpo.
Non è libero chi è schiavo del proprio corpo.
Non è magnanimo chi è generoso con la roba altrui.
Non è mai poco quello che è abbastanza.
Non è perché le cose sono difficili che non osiamo, ma è perché non osiamo che sono difficili.
Non è tuo ciò che la fortuna ha fatto tuo.
Non è un'arte quella che arriva allo scopo per caso.
Non è vero che abbiamo poco tempo, abbiamo troppo tempo che non riusciamo a utilizzare.
Nulla di meglio l'eterna legge ha fatto che darci un unico ingresso nella vita ma la possibilità di tante uscite.
Nulla in natura è tanto sacro da non trovare un sacrilego, ma non per questo gli esseri divini sono meno in alto.
Nulla è eterno e solo poche cose sono durevoli.
Nulla è più contrario alla guarigione del cambiare spesso i rimedi.
Nulla è più estraneo all’uomo affaccendato del vivere: di nulla è meno facile la conoscenza.
Occorre che la legge sia breve, in modo che l'inesperto possa comprenderla facilmente.
Occorre saper sdrammatizzare ogni cosa e sopportarla con animo indulgente: è più degno di un uomo ridere della vita che piangerne.
Ogni criminale è il boia di se stesso.
Ogni crudeltà nasce da durezza di cuore e debolezza.
Ogni evento che si è aspettato a lungo, giunge più sopportabile.
Ogni favore bisogna ricambiarlo con lo stesso spirito con cui è fatto, senza considerarne l'entità, ma la volontà che lo ha originato.
Ogni felicità è incerta e instabile.
Ogni futuro è incerto e più certo è il peggio.
Ogni giorno deve essere organizzato come se fosse l'ultimo e concludesse la nostra vita.
Ogni giorno moriamo, ogni giorno si perde una parte della vita e anche quando cresciamo, la vita diminuisce.
Ogni male ha la sua compensazione. Meno è il denaro, meno i problemi; meno i favori, minore è l'invidia. Perfino in quei casi che ci fanno uscir di senno, non è la perdita in se stessa che ci angustia, bensì la nostra valutazione della perdita.
Ogni piacere ha il suo momento culminante quando sta per finire. In mezzo agli stessi piaceri nascono le cause del dolore.
Ogni potere è limitato dalla sua breve durata.
Ogni tanto è bello fare pazzie.
Ogni tipo di ambizione ha questo grave difetto: non guarda indietro.
Ognuno brucia la sua vita e soffre per il desiderio del futuro, per il disgusto del presente. Ma chi sfrutta per sé ogni ora, chi gestisce tutti i giorni come una vita, non desidera il domani né lo teme.
Ognuno è infelice nella misura in cui crede di esserlo!
Pancia vuota non sente ragioni.
Parte del tempo ce lo strappano di mano, parte ce lo sottraggono con delicatezza, e parte scivola via senza che ce ne accorgiamo.
Pensa a chi vuoi, giovani, vecchi, uomini maturi: li troverai ugualmente timorosi della morte, ugualmente ignari della vita.
Penso tra me e me quanti sono gli uomini che esercitano il corpo e quanto pochi quelli che esercitano la mente; quanta gente accorre a un passatempo inconsistente e vano, e che deserto intorno alle scienze; che animo debole hanno quegli atleti di cui ammiriamo i muscoli e le spalle.
Per fare ciò che si vuole bisogna nascere re o stupidi.
Per il desiderio nulla è abbastanza, per la natura è abbastanza anche il poco.
Per l'uomo non ci sono certezze e la fortuna non lo conduce necessariamente alla vecchiaia: lo congeda a suo piacimento.
Per molti fu causa di timore l'essere temuti.
Per molti la ricchezza non ha segnato la fine delle loro miserie, ma solo un cambiamento.
Per molti, vivere non è una cosa dolorosa ma una cosa inutile.
Perché nessuno ammette i propri difetti? Perché vi è ancora immerso: i sogni li racconta chi è sveglio e così i propri vizi li ammette solo chi è guarito.
Perché piangere su alcuni aspetti della vita quando tutta la vita ci induce a piangere?
Perché ti stupisci se viaggiare non ti serve? Porti in gito te stesso. Ti perseguitano i medesimi motivi che ti hanno fatto fuggire.
Perciò gli uomini si immergono nelle passioni e, una volta che ne hanno fatto un’abitudine, non possono più farne a meno, e sono veramente infelici, poiché giungono a sentire come necessarie le cose prima superflue. Non godono dei piaceri, ma ne rimangono schiavi e, quella che è la peggiore disgrazia, amano anche il proprio male. Si raggiunge il colmo dell’infelicità quando le cose turpi non solo sono gradite, ma procurano un intimo compiacimento, e non c’è rimedio quando quelli che erano sentiti come vizi diventano abitudine quotidiana.
Perdona molto agli altri, nulla a te stesso.
Poichè sarebbe troppo faticoso avere tutti amici, basta non avere troppi nemici.
Possedere un bene non serve a niente se non si è pronti a perderlo. E i beni la cui perdita è più facilmente tollerabile sono quelli che, perduti, non possono essere oggetto di rimpianto.
Povero non è chi ha poco, ma chi vuole di più.
Preferisco l'insuccesso al disimpegno.
Preferisco molestare con la verità che compiacere con le adulazioni.
Prima di diventare vecchio ho cercato di vivere bene, ora che sono vecchio cerco di morire bene: a morire bene significa morire volentieri.
Primo segno di un animo equilibrato è la capacità di starsene tranquilli in un posto e in compagnia di sé stessi.
Proponiti una meta da non oltrepassare neppure volendo; allontana finalmente i beni pieni di insidie; sembrano migliori quando si spera di ottenerli che una volta ottenuti.
Proprio come sceglierò la mia nave quando mi accingerò ad un viaggio, o la mia casa quando intenderò prendere una residenza, così sceglierò la mia morte quando mi accingerò ad abbandonare la vita.
Proprio e naturale della virtù è godere e gioire: adirarsi non è conforme alla sua dignità, non più che essere triste; eppure la tristezza è compagna dell’iracondia, e ogni forma d’ira si risolve in essa, sia dopo il pentimento sia dopo l’insuccesso.
Punizione per alcuni, per altri un dono e per molti, un favore.
Puoi capire il carattere di una persona dal modo come accoglie le lodi.
Qual è il sommo bene dell'uomo? Comportarsi secondo natura.
Qual è la qualità peculiare dell'uomo? La ragione: se questa è onesta e perfetta, dà all'uomo una felicità completa.
Qualche volta anche il far qualche pazzia non dispiace.
Qualcuno va incontro alla morte pieno d'ira: solo chi vi si è preparato a lungo, ne accoglie lieto l'arrivo.
Quando aumenta il sapere, aumenta il dolore.
Quando ci sembra che si avvicini un pericolo di morte, consideriamo quanto ci sono vicini altri pericoli di cui non abbiamo paura.
Quando consideri il numero di uomini che sono davanti a te, pensa a quanti ti seguono.
Quando la morte è vicina e destinata ad arrivare in ogni caso, richiede una fermezza d'animo tenace che è piuttosto rara e la può dimostrare solo il saggio.
Quando la si desidera, una cosa sembra straordinaria, ma dopo averla ottenuta nessuno è soddisfatto.
Quanto maggiore è la prosperità, tanto meno si deve confidare in essa.
Quanto si ingannano quegli uomini che bramano di spingere il loro dominio al di là del mare e pensano di essere veramente felici se occupano militarmente molte regioni e alle vecchie ne aggiungono di nuove, e sono ignari di quale sia quello straordinario potere, pari al potere degli dei: il dominio di sé stessi è il più grande dominio.
Quanto è insensato l'oratore che si allontana felice per gli applausi di un pubblico ignorante!
Quello che ci rende veramente cattivi è che nessuno esamina la propria vita.
Quello che non poté guarire la ragione, l'ha spesso guarito il tempo.
Quello che tu chiami schiavo pensa che è nato come te, gode dello stesso cielo, respira la stessa aria, vive e muore, come viviamo e moriamo noi. Puoi vederlo libero cittadino ed egli può vederti schiavo.
Questo corpo non è una casa ma una locanda, e solo per breve tempo.
Questo solo di buono ha la continua sventura, che finisce per temprare le sue vittime di sempre.
Questo è l'unico motivo per cui non possiamo lagnarci della vita: essa non trattiene nessuno.
Ricordati di spogliare gli avvenimenti dal tumulto che li accompagna e di considerarli nella loro essenza: capirai che in essi non c'è niente di terribile se non la nostra paura.
Rifletti a lungo se è il caso di accogliere qualcuno come amico, ma, una volta deciso, accoglilo con tutto il cuore e parla con lui apertamente come con te stesso.
Ritieniti felice allorché ogni tua gioia nascerà da te stesso.
Ritirati in te soprattutto quando sei costretto a stare tra la folla.
Ritirati in te stesso per quanto puoi; frequenta le persone che possono renderti migliore e accogli quelli che puoi rendere migliori.
Sacra è la voce del popolo.
Sarai meno schiavo del futuro, se ti impadronirai del presente.
Sarà quel che dev’essere, ma ciò che è una necessità per chi si ribella, è poco più che una scelta per chi vi si adatta di buon grado.
Sbagliamo a temere l'ultimo giorno: ogni giorno concorre in egual misura alla morte.
Se alle nostre lacrime non porrà termine la ragione, non lo porrà la fortuna.
Se giudichi il denaro un bene, ti angustierà una povertà falsa.
Se guardiamo un pezzo di legno perfettamente diritto, immerso nell'acqua, ci sembra curvo e spezzato. Non ha importanza che cosa guardi, ma come guardi: la nostra mente si ottenebra nello scrutare la verità.
Se i ritratti dei nostri amici assenti ci sono graditi, perché rinnovano il ricordo e alleviano la nostalgia con un falso ed effimero conforto, tanto più ci è gradita una lettera, che porta le vere tracce, i veri segni dell'amico assente.
Se il lamentarsi non risuscita nessuno, se il soffrire non muta una sorte immobile e fissa per l’eternità e la morte non ha mai mollato quel che si è preso, cessi un dolore in pura perdita.
Se l'eloquenza scaturisce senza sforzo, facile o spontanea, ben venga e tratti argomenti di grande rilievo: ma evidenzi la sostanza, non se stessa.
Se la felicità consistesse nella sensualità, le bestie sarebbero più felici dell’uomo, l’umana felicità invece ha sede nell’anima, non nel corpo.
Se mi arrenderò al piacere, dovrò arrendermi anche al dolore, alla fatica, alla povertà, anche l’ambizione e l’ira vorranno le mie energie, anzi sarò straziato fra tante passioni. Aspiro alla libertà, questo è il premio a cui sono rivolte tutte le mie fatiche. Mi chiedi che cosa sia la libertà? È indipendenza da ogni cosa, da qualunque circostanza esterna, da qualunque necessità.
Se mi offrissero la saggezza alla condizione di tenerla per me, senza comunicarla a nessuno, non la vorrei.
Se non vuoi adirarti con i singoli, devi perdonare tutti.
Se saprai richiamarti agli studi, fuggirai ogni forma di fastidio della vita e non desidererai che venga la notte per noia della luce, non sarai di peso a te stesso né di troppo per gli altri; attrarrai molti nella tua amicizia e tutti i migliori verranno da te.
Se una sofferenza ci tormenta senza aiutarci, bisogna smetterla prima possibile e allontanare dal cuore conforti illusori e l’amara voluttà del dolore.
Se uno non sa di sbagliare, non vuole correggersi: devi coglierti in fallo, prima di correggerti.
Se uno non vuole morire, non vuole vivere: la vita ci è stata data con la condizione della morte; noi avanziamo verso di essa.
Se uno segue le orme di un altro, non trova niente, anzi neppure cerca.
Se uno sente il bisogno della ricchezza, teme di perderla; ma nessuno può godere di un bene che gli dà preoccupazione.
Se uno vuole arrivare a destinazione, deve seguire una sola strada, non vagare qua e là: questo non è avanzare, ma andare errando.
Se uno vuole quanto basta, ha ciò che vuole.
Se vivrai secondo natura, non sarai mai povero; se vivrai secondo le opinioni, non sarai mai ricco.
Se volete evitare il timore, pensate che bisogna temere ogni cosa.
Se vuoi avere la vera libertà devi farti servo della filosofia.
Se vuoi credere a coloro che penetrano più profondamente la verità, tutta la vita è un supplizio. Gettàti in questo mare profondo e tempestoso, agitato da alterne maree, e che ora ci solleva con improvvise impennate, ora ci precipita giù con danni maggiori dei presenti vantaggi e senza sosta ci sballotta, non stiamo mai fermi in un luogo stabile, siamo sospesi e fluttuiamo e urtiamo l'uno contro l'altro, e talvolta facciamo naufragio, sempre lo temiamo; per chi naviga in questo mare così tempestoso ed esposto a tutti i fortunali, non vi è altro porto che la morte.
Se vuoi essere amato, ama.
Se vuoi liberarti da ogni preoccupazione, pensa che avverrà senz'altro quello che temi e, qualunque sia quel male, misuralo con te stesso e poi valuta attentamente la tua paura: sicuramente ti renderai conto che il male temuto o non è grave o non durerà a lungo.
Se vuoi rendere ricca una persona, non devi aumentargli i beni, ma diminuirne i desideri.
Se vuoi sottomettere a te ogni cosa, sottomettiti alla ragione; farai da guida a molti se la ragione farà da guida a te.
Se vuoi valutare te stesso, metti da parte il denaro, la casa, la tua posizione, esaminati all'interno.
Seguite questa sana e salutare regola di vita: concedete al corpo solo quanto basta a mantenerlo in salute.
Senza amici i beni di questo mondo sono nulla.
Senza un avversario la virtù marcisce.
Sgobba per fare di te stesso una persona notevole per un talento o per l'altro.
Si volge ad attendere il futuro solo chi non sa vivere il presente.
Siamo giunti a tanto meschine insulsaggini che ci tormenta non solo il dolore, ma il pensiero del dolore, come accade solitamente ai bambini, i quali sono spaventati dall’ombra.
Siamo tutti schiavi dello stesso destino; se uno nasce, deve morire.
Siamo tutti sconsiderati e incauti, insicuri, brontoloni, ambiziosi (ma perché cerco di nascondere con parole troppo blande la piaga di tutti?), siamo tutti malvagi. Pertanto qualunque vizio venga rimproverato a un altro, ciascuno se lo ritroverà in seno.
Siate persuasi che è ben difficile essere sempre il medesimo uomo.
Sii servo del sapere, se vuoi essere veramente libero.
Smetterai di temere quando avrai smesso di sperare.
Soli, saremo migliori.
Solo il saggio è contento delle cose sue; gli sciocchi, invece, sono tormentati dal disgusto di se stessi.
Sono meno da temere proprio quelle cose che fanno più paura.
Sono nato per un solo cantuccio, la mia patria è il mondo intero.
Sono più le cose che ci spaventano di quelle che ci minacciano effettivamente, e spesso soffriamo più per le nostre paure che per la realtà.
Sono pochi quelli che decidono saggiamente su se stessi e sulle proprie cose. Tutti gli altri, a somiglianza degli oggetti che galleggiano nei fiumi, non vanno da sé, ma sono trasportati.
Spesso il vivere bene consiste proprio nel non vivere a lungo.
Spesso nel giudicare una cosa ci lasciamo trascinare più dall'opinione che non dalla vera sostanza della cosa stessa.
Spesso un piccolo dono produce grandi effetti.
Spesso vogliamo una cosa e preghiamo per un’altra, senza ammettere la verità neanche agli dei.
Spesso è inutile e vana la volontà non di chi intraprende cose facili, ma di chi vuole che siano facili le cose che ha intraprese.
Stolto è colui che giudica gli uomini dal vestito o dalla condizione sociale.
Talvolta ci vuole coraggio anche a vivere.
Tanti servi, altrettanti nemici.
Temiamo tutto in quanto mortali, ma desideriamo tutto come se fossimo immortali.
Ti indicherò un filtro amoroso senza veleni, senza erbe, senza formule magiche: se vuoi essere amato, ama!
Ti stupisci che fuggire non ti serva? I mali che fuggi sono in te.
Ti stupisci come di un fatto inaudito, perché, pur avendo viaggiato a lungo e in tanti posti diversi, non ti sei scrollato di dosso la tua tristezza e il tuo malessere spirituale? Devi cambiare animo, non cielo.
Tollera ciò che accade come se avessi voluto che accadesse.
Tra chi ha un amico e chi lo cerca c'è differenza, come tra il contadino che miete e quello che semina.
Traversare gli oceani, cambiare città, a cosa serve? Se vuoi liberarti dai tuoi affanni non devi trasferirti altrove, ma diventare un altro.
Tre sono le dimensioni temporali: passato, presente, futuro; di questi, solo il passato ci appartiene veramente.
Troppi libri sono dispersivi: dal momento che non puoi leggere tutti i volumi che potresti avere, basta possederne quanti puoi leggerne.
Troverai anche uomini che hanno fatto professione di saggezza e sostengono che non si debba fare violenza a sé stessi; per loro il suicidio è un delitto: bisogna aspettare il termine fissato dalla natura. Non si accorgono che in questo modo si precludono la via della libertà? Averci dato un solo ingresso alla vita, ma diverse vie di uscita è quanto di meglio abbia stabilito la legge divina. Dovrei aspettare la crudeltà di una malattia o di un uomo, quando posso invece sottrarmi ai tormenti e stroncare le avversità?
Tu vorresti insegnarmi come conservare i miei beni e la mia condizione; ma io desidererei piuttosto imparare come potrei perderli ed essere ugualmente felice.
Tutta l'arte è imitazione della natura.
Tutti muoiono nel giorno stabilito dal destino. Non perdi nulla del tempo che ti è stato assegnato; quello che lasci non ti appartiene.
Tutti sanno fare il timoniere col mare calmo.
Tutti vogliono vivere felici, ma quando si tratta di veder chiaro cos’è che rende felice la vita, sono avvolti dall’oscurità. Ed è così difficile raggiungere una vita felice che più la si ricerca con affanno più ci se ne allontana.
Tutto ciò che eccede il bisogno è un peso superfluo e pesante a reggersi.
Tutto ciò che è incerto è in balia delle congetture e dell'arbitrio di un animo terrorizzato. Perciò niente è così dannoso, così irrefrenabile come il panico; le altre forme di timore sono irrazionali, questa è dissennata.
Tutto ciò che è nato è sottoposto a morte.
Tutto ciò che è radicato e congenito, può essere attenuato dall'educazione, non vinto.
Tutto quello che deve avvenire è incerto: vivi senza indugio.
Tutto è instabile, fallace e più mutevole di ogni burrasca: tutto è sconvolto e muta per i capricci della sorte: fra tanto variare delle vicende umane, la sola cosa certa è la morte; eppure, tutti si lamentano della sola cosa che non inganna nessuno.
Un adirato può non essere irascibile, un irascibile, talvolta, può non essere adirato.
Un amico turbato e scontento, per quanto sia fedele ed affettuoso, è sempre nemico della tranquillità.
Un animo grande disprezza la grandezza e preferisce la moderazione agli eccessi; quella è utile e vitale, questi, invece, nocciono, proprio perché sono superflui.
Un bene che può essere dato, può anche essere tolto.
Un beneficio non consiste in ciò che si fa o in ciò che si dà, ma nell'animo di chi fa o dà.
Un crimine che riporta successo e fortuna è chiamato virtù.
Un grande amore si permette delle deroghe al buon senso.
Un grande pilota sa navigare anche con la vela rotta.
Un malfattore può avere la fortuna di rimanere nascosto; ma non ne ha mai la certezza.
Un piccolo debito crea un debitore, uno grande un nemico.
Un popolo affamato non ascolta ragioni, né gl'importa della giustizia e nessuna preghiera lo può convincere.
Un tempo si cercava l'amicizia, oggi il profitto.
Un tetto di foglie copre bene quanto uno d'oro.
Un timoniere di valore continua a navigare anche con la vela a brandelli.
Un uomo che soffre prima del necessario soffre più del necessario.
Un uomo senza passioni è così vicino alla stupidità che ha bisogno solo di aprire la bocca cadervi dentro.
Un viaggio è incompiuto se ci si ferma a mezza strada o prima del punto stabilito; la vita non è incompiuta, se è virtuosa.
Un'era costruisce città. Un'ora le distrugge.
Un'ira smisurata sfocia nella follia; perciò evita l'ira, per conservare non solo il dominio di te, ma la tua stessa salute.
Una bella donna non è colei di cui si lodano le belle gambe o le braccia, ma quella il cui aspetto complessivo è di tale bellezza da togliere la possibilità di ammirare le singole parti.
Una donna o ama o odia, non ha una via di mezzo. Il pianto della donna è menzogna. Negli occhi della donna vi sono due tipi di lacrime, le une provocate dal vero dolore, le altre indotte dalla scaltrezze. Una donna che pensa sola, pensa cose cattive.
Una grande fortuna è una grande schiavitù.
Una mano lava l'altra.
Una mente notevole possiede un regno.
Una parte della salute sta nel voler essere curati.
Una piccola somma data in prestito crea un debitore, una grossa crea un nemico.
Una vita più lunga non è necessariamente migliore, ma una morte attesa più a lungo è senz'altro peggiore.
Uno assiste l'amico ammalato: bravo! Ma lo fa per ereditare: è un avvoltoio, aspetta il cadavere. Le stesse azioni possono essere oneste o disoneste: quello che conta è il perché o il modo in cui sono fatte.
Uno solo è il bene, causa e fondamento della felicità: la fiducia in sé stessi.
Usa le orecchie piuttosto che la lingua.
Vale la pena sperimentare anche l'ingratitudine pur di trovare una persona grata.
Vanno più in profondità gli insegnamenti che sono impressi in tenera età.
Vediamo la morte davanti a noi e invece gran parte di essa è già alle nostre spalle: appartiene alla morte la vita passata.
Vivere non è poi una gran cosa: tutti i tuoi servi, tutte le bestie vivono: l'importante è morire con dignità, saggezza e coraggio.
Vivi con gli uomini come se Dio ti vedesse, parla con Dio come se gli uomini ti udissero.
Vivi in modo da non avere segreti nemmeno per i tuoi nemici.
Vivi una vita ritirata, ma nascondila agli altri.
Volgi la mente da questa bassa aiuola a così eccelse meditazioni! Fallo adesso, finché il tuo sangue è caldo e sei ancora pieno di vigore, questo è il momento per guardare più in alto!
Vuoi disprezzare il piacere del cibo? Guarda che fine fa.
Vuoi ottenere la vera libertà? Renditi schiavo della filosofia.
Vuoi sapere che cosa sia il vero bene o da dove venga? Te lo dirò: dalla buona coscienza, dagli onesti propositi, dalle rette azioni, dal disprezzo del caso, dal tranquillo e costante tenore di vita di chi segue sempre lo stesso cammino.
È cosa di uomo grande e al di sopra degli errori umani non farsi sottrarre nulla del proprio tempo, e la sua vita è lunghissima proprio perché, qualunque fu la sua durata, è stata tutta per lui.
È cosa egregia imparare a morire.
È cosa iniqua non stendere la mano verso chi è caduto.
È davvero un ingrato chi, quando perde qualcosa, non si sente debitore per averla avuta.
È debole e vile chi si dà la morte per paura del dolore, e insensato chi vive per soffrire.
È di gran sollievo pensare che il male che ti è accaduto, tutti prima di te l’han sofferto, e tutti lo soffriranno.
È dunque felice una vita consona alla propria natura. Questo può accadere solo se, prima di tutto, la mente è sana anzi nel pieno possesso delle sue facoltà, se è veramente forte, decisamente paziente, adattabile alle circostanze, attenta al corpo e a tutto ciò che lo riguarda ma senza ansie, amante dei vantaggi che migliorano la qualità della vita ma con distacco e pronta a servirsi dei doni della sorte senza diventarne schiava. Capisci da te, anche se non aggiungo altro, che ne deriva una serenità durevole e la libertà, se si sono rimosse le cause dell'irritazione o del timore.
È durante la tempesta che conosciamo il navigatore.
È felice chi giudica rettamente. È felice chi è contento della sua condizione, qualsiasi essa sia, e gode di quello che ha. È felice chi affida alla ragione la condotta di tutta la sua vita.
È già molto non essere corrotti dal contatto con la ricchezza; è grande chi ci vive in mezzo da povero.
È grande chi sa essere povero nella ricchezza.
È grande chi usa vasellami di argilla come se fossero di argento, ma non lo è meno chi usa l'argento come se fosse argilla; solo i deboli non sono in grado di reggere la ricchezza.
È il povero che conta le sue pecore.
È inevitabile tanto perdere la vita, quanto perdere i beni e, se lo comprendiamo, questo è proprio un conforto. Impara a perdere tutto serenamente: dobbiamo morire.
È ingrato chi nega il beneficio ricevuto; ingrato chi lo dissimula; più ingrato chi non lo restituisce; il più ingrato di tutti chi lo dimentica.
È invulnerabile non chi non viene colpito, ma chi non si sente ferito.
È l'animo che devi cambiare, non il cielo sotto cui vivi.
È meglio imparare delle cose inutili che non imparare niente.
È meglio non ricevere gratitudine piuttosto che non fare del bene.
È molto più importante ciò che tu pensi di te stesso che quello che gli altri pensano di te.
È naturale ammirare più le cose nuove che le grandi.
È necessario che tu viva per un’altra persona se vuoi vivere per te stesso.
È necessario imparare tanto a lungo quanto a lungo si vive.
È perverso comunque tutto ciò che è troppo.
È più facile eliminare le passioni pericolose piuttosto che controllarle, tenerle lontane piuttosto che governarle dopo averle lasciate entrare.
È più facile non acquistare che perdere, e perciò vedrai più felici coloro che mai la fortuna si è voltata a guardare di quelli che ha abbandonato.
È proprio di uno stomaco viziato assaggiare molte cose: la varietà di cibi non nutre, intossica.
È proprio una vergogna per un individuo assennato che il rimedio al dolore sia la stanchezza di soffrire: è meglio che sia tu a lasciare il dolore, non il dolore te.
È quando non si ha più speranza che non si deve disperare di nulla.
È questione di qualità, piuttosto che di quantità.
È ridicolo correre verso la morte per stanchezza della vita, quando è il tuo sistema di vita che ti fa correre incontro alla morte.
È sbagliato sia credere a tutti sia non credere a nessuno.
È sempre peggio il giorno successivo.
È sicuramente meglio conoscere cose che non servono a niente, piuttosto che non conoscere niente.
È tanta la stupidità, anzi la follia degli uomini, che alcuni sono spinti alla morte dal timore della morte.
È troppo tardi essere sobri quando ormai si è al fondo.
È un infame chi pretende dalla moglie il pudore, ma seduce le donne altrui.
È una gran fatica avere tutti come amici; è sufficiente non avere nemici.
È una grande cosa sapere quando è il momento di parlare e quando è il momento di tacere.
È una grande ricchezza la povertà regolata dalla legge di natura.
È veramente felice e padrone di sé chi aspetta il domani senza preoccupazione; se uno dice: "Ho vissuto," ogni giorno alzarsi al mattino gli appare come un guadagno.
È vergognoso dire una cosa e pensarne un'altra: ma scrivere una cosa e pensarne un'altra lo è ancora di più.
È vergognoso vivere di rapina, morire di rapina, invece, è bellissimo.
È vivo chi è utile a molti, è vivo chi fa buon uso di sé stesso; quelli che si nascondono, immobili nel loro torpore, stanno in casa loro come in una tomba.