Come avanza la civiltà, la poesia quasi inevitabilmente declina.
Dal tempo in cui i barbari rovesciarono l'impero d'occidente, fino al tempo del risorgimento delle lettere, l'influenza della Chiesa di Roma era stata generalmente favorevole al sapere, all'incivilimento e al buon governo. Ma negli ultimi tre secoli, suo scopo precipuo è stato quello di impedire il muoversi della mente umana. Per tutta la Cristianità, qualunque progresso nello scibile, nella libertà, nella opulenza, nelle arti della vita, ha ripugnato la Chiesa, e in ogni dove è stato sempre in proporzione inversa del potere di quella.
Esiste solo una cura nei confronti dei mali che una nuova libertà acquisita produce, ed è la libertà stessa.
Forse nessuno può essere poeta, e forse neppure godere la poesia, senza un pizzico di follia.
Gli affari di tutti non sono gli affari di nessuno.
Gli uomini non sono mai così disposti a risolvere correttamente un problema come quando ne discutono liberamente.
In ogni epoca, i più abietti esemplari della natura umana sono da cercarsi tra i demagoghi.
La chiesa romana conosce alla perfezione quel che nessun'altra chiesa ha mai saputo: cosa fare degli entusiasti.
La principale causa delle rivoluzioni è questa, che mentre le nazioni si muovono in avanti, le costituzioni stanno ferme.
La prova più alta della virtù è possedere un immenso potere senza abusarne.
Lo scopo dell'arte oratoria presa di per sé non è la verità ma la persuasione.
Nessuno, a parte la zecca, può fare soldi senza pubblicità.
Non c'è niente di più inutile di una massima.
Nulla è inutile quanto un principio generale di condotta.
Una religione dominante non è mai ascetica.
È possibile essere al di sotto dell'adulazione, oltre che al di sopra.