Passione

Aforismi

Vincent Van Gogh

Cerca la luce e la libertà e non meditare troppo sui mali della vita.
Che cosa sarebbe la vita se non avessimo il coraggio di correre dei rischi?
Ciò che differenzia da prima che s'innamorasse una persona innamorata non differisce da ciò che distingue una lampada spenta da quando invece è accesa: prima esisteva solo un'ottima lampada, ma ora in più diffonde la luce.
Cos'è disegnare? Come ci si arriva? È l'atto di aprirsi un passaggio attraverso un muro di ferro invisibile che sembra trovarsi tra ciò che si sente e che si può.
Così come in algebra due affermazioni false ne danno una vera, così spero che il prodotto dei miei insuccessi si concluda con un successo.
Faccio sempre ciò che non so fare, per imparare come va fatto.
Gli uomini si trovano spesso nell'impossibilità di fare qualcosa, prigionieri di non so quale gabbia orribile, orribile, spaventosamente orribile... Non si sa sempre riconoscere che cosa è che ti rinchiude, che ti mura vivo, che sembra sotterrarti, eppure si sentono non so quali sbarre, quali muri.
I pescatori sanno che il mare è pericoloso e le tempeste terribili, ma non hanno mai considerato quei pericoli ragioni sufficienti per rimanere a terra.
Il miglior modo per amare Dio è amare molte cose.
Io penso di vedere qualcosa di più profondo, più infinito, più eterno dell'oceano nell'espressione degli occhi di un bambino piccolo quando si sveglia alla mattina e mormora o ride perché vede il sole splendere sulla sua culla.
Io penso spesso che la notte sia più viva e più riccamente colorata del giorno.
La tristezza durerà per sempre.
La tua professione non è ciò che ti fa portare a casa la tua paga. La tua professione è ciò che sei stato messo al mondo a svolgere con tale passione e intensità che diventa spirituale nella sua chiamata.
Le grandi cose non vengono fatte per impulso, ma da una serie di piccole cose messe insieme.
Le leggi dei colori sono inesprimibilmente belle, proprio perché non sono dovute al caso.
Mi colpisce sempre, ed è molto curioso, che, ogni volta che vediamo l'immagine dell'indescrivibile e impronunciabile desolazione della solitudine, della povertà e della miseria, l'ultima ed estrema delle cose che ci viene in mente è il pensiero di Dio.
Non bisogna giudicare Dio da questo mondo, perché è soltanto uno schizzo che gli è riuscito male.
Non c'è bisogno che un artista sia un prete o un fabbriciere, ma certo egli deve avere un cuore affettuoso per gli altri uomini.
Non c'è blu senza il giallo e senza l'arancione.
Non posso cambiare il fatto che i miei quadri non vendono. Ma verrà il giorno in cui la gente riconoscerà che valgono più del valore dei colori usati nel quadro.
Non soffocare la tua ispirazione e la tua immaginazione, non diventare lo schiavo del tuo modello.
Non sono avventuriero per scelta, ma per destino.
Non vivo per me, ma per la generazione che verrà.
Non è tanto il linguaggio del pittore che si deve sentire, quanto quello della natura.
Prima sogno i miei dipinti, poi dipingo i miei sogni.
Quando ci si dice "io non sono pittore" è allora che bisogna dipingere.
Se quel che si fa si apre sull'infinito, se si vede che il lavoro ha una sua ragion d'essere e che continua al di là, si lavora più serenamente.
Se senti una voce dentro di te che dice 'non puoi dipingere', allora a tutti i costi dipingi e quella voce verrà messa a tacere.
Se uno è maestro in una cosa e capisce bene una cosa, ha, nello stesso tempo, un'introspezione nella comprensione di molte cose.
Soffrire senza lamentarci è l'unica lezione che dobbiamo imparare in questa vita.
Sono sempre più convinto che non bisogna giudicare Dio da questo mondo, perché è soltanto un abbozzo che gli è riuscito male.
Spesso le persone fanno arte, ma non se ne accorgono.
Uno può avere un focolare ardente nell'anima e tuttavia nessuno viene mai a sedervisi accanto. I passanti vedono solo un filo di fumo che si alza dal camino e continuano per la loro strada.
Vedo ovunque nella natura, ad esempio negli alberi, capacità d'espressione e, per così dire, un'anima.
È nostro dovere cercare di ammirare e conoscere le cose per noi stessi piuttosto che insegnarle agli altri. Eppure le due cose possono coesistere.