Passione

Aforismi

Allegria

Chi si guarda in giro camminando per strada vedrà, credo, le facce più allegre nelle carrozze da lutto.
Ci si addolora per i peccati commessi, ci si rallegra per quelli che ci attendono.
Così è l'allegria, o un buon carattere, più viene speso, più ne rimane.
Dieci volte al giorno devi ridere ed essere allegro: altrimenti lo stomaco, che è il padre di ogni mestizia, ti disturberà nella notte.
Essere allegri non significa necessariamente essere felici, talvolta si ha voglia di ridere e scherzare per non sentire che dentro si ha voglia di piangere.
Fate del bene a quanti più potete, e vi seguirà tanto più spesso d'incontrare dei visi che vi mettano allegria.
Godo di quell'allegria che non rende gli amici vergognosi l'uno dell'altro, l'indomani.
Ho conosciuto il bene e il male, il peccato e la virtù, la giustizia e l'infamia; ho giudicato e sono stato giudicato, sono passato attraverso la nascita e la morte, l'allegria e la sofferenza, il cielo e l'inferno, e alla fine ho capito che sono in tutto ciò che è in me.
I piaceri dell’amore sono l’effetto, e non la causa, dell’allegria.
Il demonio ha paura della gente allegra.
Il miglior modo per stare allegri è cercare di rallegrare qualcun altro.
Il possedere un carattere allegro è sicuramente la più grande fortuna che ci possa essere concessa.
Il primo periodo dell'innamoramento è sempre il più bello, perché a ogni incontro ogni sguardo si porta a casa qualcosa di nuovo per rallegrarsi.
Il saggio è pieno di gioia, allegro e sereno, imperturbabile; la sua vita è pari a quella degli dèi.
L'allegria allevia la fatica.
L'allegria arriva se stai contento in tua compagnia e questo accade quando l'immagine di te è proporzionata e rispondente alle tue reali capacità.
L'allegria di prima mattina può essere estremamente dannosa.
L'allegria e la contentezza abbelliscono in gran misura, e sono dei famosi conservanti dello sguardo giovanile.
L'allegria è contagiosa, e riesce sempre ad evitare che le persone si lascino paralizzare dalla depressione, dalla solitudine, e dalle difficoltà.
L'allegria è il principale motore che abbatte i muri della malinconia ed è una cura sufficiente in se stessa.
L'allegria è l'ingrediente principale nel composto della salute.
L'allegria è soprattutto, fomento di salute.
L'allegria è una pianta capricciosa, difficile da coltivare, che fa poca ombra, che dura poco e che richiede cure costanti e terreno concimato, né secco né umido, né esposto ai venti, insomma una coltivazione che viene a costar cara.
L'allegria è uno stato dell'animo che accresce e sostiene la forza del corpo ad agire; la tristezza al contrario, è uno stato dell'animo che ostacola e diminuisce la forza come l'ingegno.
L'allegro vive più a lungo in termini di anni, e successivamente nella nostra considerazione. L'allegria è il prodotto della bontà.
L'amore è allegria quando è scambio di sensi e di pensieri, mentre si trasforma in ossessiva tristizia se diventa vagheggiamento del possesso, narcisismo del proprio doppio, avara gelosia dell'altrui, bisogno di dominare, necessità di dipendere.
L'esercizio fermenta gli umori, li proietta nei loro propri canali, elimina tutte le sovrabbondanze, e aiuta la natura in queste segrete distribuzioni, senza le quali il corpo non potrebbe sussistere nel suo vigore, e neanche l'anima agire con allegria.
L'invidia è quel tipo di odio per cui uno si rattrista della felicità di un altro e si rallegra dei mali di un altro.
L'uomo che pensa può essere tranquillo, non può essere allegro.
L'uomo che pensa può essere tranquillo, non può essere allegro.
L'uomo necessita, per la sua felicità, non solo di rallegrarsi di questo o di quello, ma di speranza e intraprendenza e cambiamento.
La felicità non è esuberante né chiassosa, come il piacere o l’allegria. È silenziosa, tranquilla, dolce, è uno stato intimo di soddisfazione che inizia dal voler bene a se stessi.
La gioventù è il paradiso della vita: l’allegria è la gioventù eterna dell’animo.
La mia allegrezza è la malinconia.
La migliore filosofia, relativamente alla gente, è di fondere nei suoi confronti il sarcasmo dell'allegria con l'indulgenza del disprezzo.
La nostra vita non è che si possa dividere semplicemente in due, allegra o triste. Fra questi due estremi c’è tutta una serie di sfumature. Una persona equilibrata riconosce e cerca di capire la gradazione di queste sfumature.
La radice di tutte le passioni è l'amore. Da esso nasce la tristezza, il piacere, l'allegria e la disperazione.
La terra desolata, senza uomini, soltanto l'amore dell'uomo per se stesso la immagina in preda alla desolazione. In realtà, la terra è desolata di non essere desolata. Purtroppo, di una terra realmente desolata, non conosceremo mai la profonda allegria.
La vita basta non leggerla in modo lineare, con un prima e con un dopo, e ridiventa allegra.
La vita senza allegria è una lampada senza olio.
Le difficoltà, per superare le quali la mente cerca sostegno, inducono l'allegria, come l'esercizio agevola la digestione.
Le disgrazie sono tegole che cascano sul capo dei Re come su quello dei sudditi, e non c'è allegrezza senza che ci sia mescolato qualche dispiacere.
Le stesse parole che dette da un filosofo gli costerebbero la testa, in bocca a un buffone suscitano allegria.
Noi dovremmo dare come vorremmo ricevere, allegramente, rapidamente, e senza esitazione; perché non c'è grazia in un beneficio che si attacca alle dita.
Noi spesso ci rallegriamo con noi stessi al momento del risveglio da un sogno agitato: potrebbe essere lo stesso nel momento successivo alla morte.
Nutre la mente soltanto ciò che la rallegra.
Perché ci rallegriamo a una nascita e ci addoloriamo a un funerale? Perché non siamo noi la persona in questione.
Quando è allegra, la gente diventa più intuitiva e creativa, ma anche meno vigile e più soggetta a errori logici.
Quanto spesso gli uomini sono stati allegri poco prima di morire!
Ricordati che il saggio è sempre allegro perché accetta la verità.
Ridi, e il mondo riderà con te; piangi, e piangerai da solo: poiché questo triste vecchio mondo deve prendere a prestito l'allegria, ché di guai ne ha abbastanza di propri.
Se i mortali si guardassero da qualsiasi rapporto con la saggezza, la vecchiaia neppure ci sarebbe. Se solo fossero più fatui, allegri e dissennati godrebbero felici di un'eterna giovinezza.
Se noi amiamo noi stessi, noi siamo soddisfatti, siamo allegri, siamo gioiosi, siamo felici.
Se non puoi ridere quando le cose si mettono male, ridere e fare un po’ di chiasso in allegria, allora o sei morto o vorresti esserlo.
Se più persone dessero valore al cibo, all'allegria, alle canzoni che all'oro, sarebbe certo un mondo più felice.
Se t'imbatti in gravi difficoltà o in situazioni incresciose, non è sufficiente dire a te stesso che non ne sei turbato. Imbattendoti in situazioni incresciose, devi spingerti ancora più avanti con audacia e rallegrartene, quasi dovessi superare una barriera. Come dice il motto: «Quando l'acqua sale, la barca si alza».
Se tronchi alla radice qualunque accenno d'invidia, e ti rallegri sinceramente dei successi altrui, non perderai la gioia.
Si può cancellare dal cuore il dolore di una perdita? No. Ma ci si può rallegrare con ciò che si ricava da essa.
Sii allegro, i problemi che ti angosciano di più sono quelli che non accadranno mai.
Spesso ci si rallegra di una puerilità ed è una cattiveria distruggere questa gioia che può rendere felice colui che la prova.
Spesso una conversazione diventa davvero allegra e sincera quando gli ospiti si trovano già nell'ingresso, per mettersi la giacca.
Spesso è necessario riflettere sul perché siamo allegri, ma sappiamo sempre perché siamo tristi.
Sulla terra nulla si presta tanto per allietare il malinconico, per intristire l'allegro, per infondere coraggio ai disperati, per inorgoglire l'umile e indebolire l'invidia e l'odio, come la musica.
Superato il primo choc, l'umiltà è una virtù allegra.
Tra gli dèi che gli uomini inventarono, il più generoso è quello che unendo molte solitudini ne fa un giorno di allegria.
Tutto al mondo è follia, ma non l'allegria.
Un compagno allegro è una carrozza in un viaggio a piedi.
Un'oncia di allegria vale una libbra di tristezza.
Uomo allegro il cielo l’aiuta.
È bello qualcosa che, se fosse nostro, ci rallegrerebbe, ma che rimane tale anche se appartiene a qualcun altro.