A volte uno rimane fedele a una causa solo perché i suoi avversari non cessano di essere insipidi.
Anziché influire con ragioni sull'intelletto, si influisca con motivi sulla volontà, e l'avversario, come pure gli ascoltatori, sono subito guadagnati alla nostra opinione, poiché pesa di più una briciola di volontà, che un quintale di ragione e di persuasione.
Chi in cento battaglie riporta cento vittorie, non è il più abile in assoluto, al contrario, chi non dà nemmeno battaglia, e sottomette le truppe dell'avversario, è il più abile in assoluto.
Chi non fa valere le buone ragioni dell'avversario, mostra di avere o un intelletto debole per natura, o represso dal dominio della propria volontà, quindi indirettamente debole.
Chi si sposa, almeno sa chi è il suo avversario.
Coloro che non fanno piani e sottovalutano l'avversario saranno certamente catturati.
Come non essere ottimista! I miei avversari si sono rivelati finora esattamente quelle canaglie che avevo sospettato.
Da sola, la flessibilità non potrà mai annullare una grande forza, né la pura forza bruta potrà mai soggiogare un avversario.
Dal tuo vero avversario ti viene un coraggio illimitato.
Discutendo, polemizzando e contraddicendo, a volte si può anche vincere; ma è una vittoria di Pirro perché non si otterrà mai la simpatia dell’avversario.
Gli avversari non si devono lusingare ma schiacciare.
Ho passato tanto tempo ad assicurarmi di non sottovalutare i miei avversari che ho dimenticato quanto sia pericoloso sopravvalutarli.
I comunisti sono capaci di tutto. I loro avversari di tutto il resto.
Il compromesso è l'arte della leadership e i compromessi si fanno con gli avversari, non con gli amici.
Il grande trionfo dell'avversario è farvi credere quello che dice di voi.
Il solo modo di vincere è di combattere a fianco dei tuoi avversari.
Il valore senza avversario ristagna.
In politica capisci che stai vincendo quando gli avversari ti rubano le idee.
In politica, gli amici sono spesso più ingombranti degli avversari.
In tutte le questioni di opinione i nostri avversari sono pazzi.
L'errore più comune nella storia è sottovalutare l'avversario, ma succede tutto il tempo al tavolo da poker.
L'essenza dell'ottimismo non è soltanto guardare al di là della situazione presente, ma è una forza vitale, la forza di sperare quando gli altri si rassegnano, la forza di tenere alta la testa quando sembra che tutto fallisca, la forza di sopportare gli insuccessi, una forza che non lascia mai il futuro agli avversari, il futuro lo rivendica a sé.
L'intelligenza non può non voler capire. Intendere le ragioni dell'avversario, per poter intender quelle della nostra avversione.
La guerra è dunque un atto di forza per ridurre l’avversario al nostro volere.
La miglior vittoria è quando l'avversario si arrende di sua propria iniziativa prima che vi siano davvero delle ostilità. È meglio vincere senza combattere.
La propaganda non deve servire la verità, specialmente perché questa potrebbe favorire l'avversario.
La regola è perfetta: in tutte le questioni di opinione i nostri avversari sono pazzi.
La serietà di un avversario va disarmata con il riso e il riso con la serietà.
La strategia migliore è quella che fa fallire i piani dell'avversario; quella immediatamente successiva, fa fallire i negoziati; quella ancora successiva, fa fallire le strategie rivali; e quella più infima consiste nell’attaccare le fortezze.
La trappola dell'odio, è che ci lega troppo strettamente all'avversario.
La virtù del dubbio e la sospensione del giudizio, la capacità di dar ragione all'avversario è la migliore preparazione all'intransigenza e all'intolleranza operosa.
Lo scopo della creazione di un esercito è arrivare all'assenza di forma. La vittoria in guerra non è ripetitiva, ma adatta incessantemente la sua forma. Una forza militare non ha una formazione costante, l'acqua non ha una forma costante: la capacità di ottenere una vittoria cambiando e adattandosi a seconda dell'avversario è chiamata genio.
Lo sport insegna a riconoscere il valore dell'avversario e abitua al confronto offrendo lo stimolo per superare se stessi.
Nella corsa alla ricchezza, agli onori e all'ascesa sociale, ognuno può correre con tutte le proprie forze, per superare tutti gli altri concorrenti. Ma se si facesse strada a gomitate o spingesse per terra uno dei suoi avversari, l'indulgenza degli spettatori avrebbe termine del tutto. la società non può sussistere tra coloro che sono sempre pronti a danneggiarsi e a farsi torto l'un l'altro.
Nelle opinioni dell'avversario vi è sempre qualcosa che condivido.
Noi non attribuiamo particolare valore al possesso di una virtù, finché non ne notiamo la totale mancanza nel nostro avversario.
Non cercare alleati. Non mostrarti mite. Basati sui tuoi interessi. Intimorisci il tuo avversario. Così il paese nemico potrà essere conquistato e le sue città fortificate sottomesse.
Non si oppone forza contro forza ma si devia la forza dell’avversario, per poi colpirlo quando è sbilanciato e indifeso.
Non si può restare attaccati sempre e soltanto alle vicende del presente e del
passato e farne un pretesto per attaccare gli avversari invece di pensare a costruire insieme un futuro migliore.
Non stare dalla parte sbagliata in una discussione solo perché il tuo avversario si è messo dalla parte giusta.
Non è onesto sospettare nell'avversario dei motivi più bassi dei propri.
Ogni critico ha tre sorta di avversari: quelli che ha biasimati; quelli che non ha mai nominati; quelli che ha lodato una volta sola, molti anni addietro e che, per quanto s'intenerisca, non riesce più a lodare. Questi sono i più accaniti.
Ogni ombra di inquietudine da parte della vittima finisce per accrescere la superiorità dell’avversario.
Per arrivare alla verità, tutti devono cercare di difendere il punto di vista del proprio avversario.
Quando ci si accorge che l'avversario è superiore e si finirà per avere torto, si diventi offensivi, oltraggiosi, grossolani, cioè si passi dall'oggetto della contesa al contendente e si attacchi in qualche modo la sua persona.
Quando due avversari si scontrano, vince quello che lotta con riluttanza.
Quando non hai niente da dire, non dire niente; una difesa debole rafforza il tuo avversario, e il silenzio è meno dannoso di una cattiva risposta.
Ricordiamoci sempre che non crede davvero alle sue stesse opinioni colui che non osa dare libero spazio a quelle del suo avversario.
Se il mio cuore mi dice che ho ragione, andrò avanti anche contro migliaia e decine di migliaia di avversari.
Se il vostro avversario ha un carattere iroso, dovete tentare di irritarlo, se è arrogante, provate a incoraggiare la sua arroganza... Colui che è in grado di muovere il proprio avversario lo fa creando una situazione che indurrà il nemico a compiere una certa mossa; questi alletta il nemico con qualcosa che l’altro pensa di poter far suo. Tiene in movimento il nemico facendogli pendere davanti un’esca e poi attaccandolo con truppe scelte.
Se qualcuno mi chiede: Rispondo:
Se vuoi offendere un avversario, lodalo a gran voce per le qualità che gli mancano.
Senza un avversario la virtù marcisce.
Si deve smantellare la serietà degli avversari con il riso, e il riso avversare con la serietà.
Sii come l'acqua, cerca di adattarti ad ogni situazione. Se il tuo avversario si apre, chiuditi. Se lui si chiude, apriti.
Spara il primo colpo in fretta. Questo sconcerterà il tuo avversario quanto basta per permetterti di centrarlo perfettamente al secondo colpo.
Trattare il tuo avversario con rispetto è dargli un vantaggio a cui non ha diritto.
Un avversario è un’assicurazione sul futuro, un termine di paragone permanente che ci costringe a migliorarci.
Un guerriero della luce non conta solo sulle proprie forze. Usa anche l'energia dell'avversario.
Un guerriero della luce non imbroglia mai, ma sa distrarre il suo avversario.
Un uomo schiacciato dall'avversario può sempre rialzarsi. Un uomo schiacciato dal conformismo è vinto per sempre.
Una donna sicura del proprio ingegno è un’avversaria imbattibile per un uomo in balia del proprio temperamento.
Una dose di vittimismo è indispensabile per non galvanizzare gli avversari.
È pessima l'abitudine di scusarsi in anticipo, dando così all'avversario l'opportunità di lamentarsi.