Ancora poche generazioni e il riso, riservato agli iniziati, sarà impraticabile quanto l'estasi.
C'è un'estasi che segna il culmine della vita, e oltre il quale la vita non può andare. E il paradosso dell'esistenza è che tale estasi giunge quando si è più vivi e consiste nella più completa dimenticanza dell'essere vivi.
Che misera cosa una sensazione! L'estasi stessa non è, forse, niente di più.
Chi ha delle estasi, delle visioni, chi scambia i sogni per la realtà è un entusiasta. Chi sostiene la propria follia con l'omicidio è un fanatico.
Fonte d'estasi oggi un limone quanto una venere.
L'estasi non potrebbe essere eterna, altrimenti ucciderebbe.
La malinconia è altrettanto seducente dell'estasi.
La salute si basa sulla felicità, dall'abbracciarsi e fare il pagliaccio al trovare la gioia nella famiglia e negli amici, la soddisfazione nel lavoro e l’estasi nella natura e nelle arti.
Più un contemplatore ha l'anima sensibile, più si abbandona all'estasi, che risveglia in lui questo accordo.
Quell'estasi che dicono il vedere, il sognare quando chiavi, non è nulla di più che il piacere di addentare una nespola o un grappolo d'uva. Se ne può fare a meno.
Solo i battiti uniti del sesso e del cuore insieme possono creare l’estasi.