Bisogna porsi delle mete per avere il coraggio di raggiungerle.
Bisogna porsi delle mete, bisogna combattere per raggiungerle. Bisogna avere dei sogni, bisogna battersi per realizzarli.
Che t’importa se alla fine riuscirai a raggiungere la tua meta? Ciò che conta è che tu ne abbia una.
Chi cammina dietro agli altri non deve pretendere di arrivare dove quelli non arrivarono.
Chi non sa dov'è diretto non arriva da nessuna parte.
Dalla meta mai non toglier gli occhi.
Filosofando, cerchiamo di tenere una direzione senza conoscerne la meta.
Forse bisogna viaggiare prima di capire qual è la meta giusta per noi.
Gli ostacoli sono quelle cose spaventose che vedi quando togli gli occhi dalla meta.
Il nostro progresso non consiste nel presumere di essere arrivati ma nel tendere continuamente alla meta.
Il successo e l'insuccesso sono la diretta conseguenza del vostro abituale modo di pensare. Quale di questi pensieri predomina in voi: il successo o l'insuccesso? Se il vostro consueto atteggiamento mentale è negativo, uno sporadico pensiero positivo non sarà sufficiente ad attirare il successo. Se invece è costruttivo, raggiungerete la meta, anche se vi sembra di essere avvolti dalle tenebre.
Immaginati con l'occhio della mente come se tu avessi già raggiunto la meta. Osservati mentre fai la cose che farai quando avrai raggiunto il tuo obiettivo.
L'attenzione alla meta parziale induce a non fissare quella finale e così, almeno in molti casi, a raggiungerla.
L'orizzonte, quantunque tu lo insegua, non lo potrai mai raggiungere. Ma, finché lo inseguirai avrai una meta.
L'uomo che nella vita ha più successo dei suoi simili è colui che sa individuare presto e con chiarezza la propria meta e ne fa l'oggetto costante delle sue energie.
La gente non è pigra. Semplicemente ha mete svigorite, mete che non ispirano affatto.
La meta è partire.
La meta, non è che un pretesto.
La nostra meta non è di trasformarci l'un l'altro, ma di conoscerci l'un l'altro
e d'imparar a vedere e a rispettare nell'altro ciò che egli è: il nostro opposto e il nostro completamento.
La nostra meta non è mai un luogo, ma piuttosto un nuovo modo di vedere le cose.
La vita senza una meta, è un vagabondaggio.
La vita. L'uomo che vive del tutto privo di scopi, l'uomo che vive come se la sua vita fosse una passeggiata mattutina, senza una meta, quell'uomo è spirituale, la sua vita è sacra.
Le difficoltà aumentano via via che ci s'avvicina alla meta.
Molte mete importanti si raggiungono a tappe, un obiettivo temporaneo dopo l'altro.
Molti sono ostinati in relazione alla via una volta intrapresa, pochi lo sono in relazione alla meta.
Nei momenti difficili della nostra vita
noi dobbiamo essere capaci di perseguire tenacemente una meta, di volerla con tutta la forza del nostro animo, eppure dobbiamo anche saper aspettare. Come è più facile dare in escandescenze, sbattere una porta!
Difficile è sopportare la prima, la seconda, la terza sconfitta e, ogni volta, ricominciare.
Nella vita non si può avere tutto: o hai un percorso o hai una meta, e le mete sono tutte uguali. Una volta che ci sei.
Nelle mete che ci prefiggiamo e a cui tendiamo con grande sforzo, dobbiamo osservare che non c'è nessun vantaggio o che gli svantaggi sono superiori; alcune sono superflue, altre non meritano tanto impegno.
Non apparteniamo tanto al nostro luogo d'origine ma alla meta cui tendiamo.
Non c'è cammino troppo lungo per chi cammina lentamente, senza sforzarsi; non c'è meta troppo alta per chi vi si prepara con la pazienza.
Non sostate sui labili espedienti, non illudetevi con una tregua momentanea o con compromessi instabili: guardate a quella mèta ideale, fate uno sforzo tenace e generoso per raggiungerla.
Non è abbastanza fare dei passi che un giorno ci condurranno alla meta, ogni passo deve essere lui stesso uno meta, nello stesso momento in cui ci porta avanti.
Ogni meta è una sconfitta inconfessabile.
Partendo dal proprio sogno ogni meta è raggiungibile finché l'aspirazione ti accompagna.
Per riuscire in una difficile impresa occorrono una formidabile motivazione ed una straordinaria tenacia. Perché occorre tener ferma l’attenzione sulla meta per mesi o anni, senza debolezze, senza riposo, continuamente attenti, vigilanti. La gente che guarda le cose dall’esterno, ha l’impressione che sia stato tutto facile. Invece niente è facile.
Proponiti una meta da non oltrepassare neppure volendo; allontana finalmente i beni pieni di insidie; sembrano migliori quando si spera di ottenerli che una volta ottenuti.
Prova a camminare un'ora tutti i giorni, senza una meta. Arriverai dappertutto.
Quanto più in alto si punta tanto maggiore il rischio di mancare la meta.
Se vuoi raggiungere il tuo obiettivo devi vedere la meta nella mente prima di poter davvero conseguire l'obiettivo.
Si deve conoscere la meta prima del percorso.
Sia la meta cui giungi il punto onde tu muovi per tendere a nuova meta.
Solo la direzione è reale, la meta è sempre una finzione, anche quella raggiunta e questa spesso in modo particolare.
Solo quando un viaggiatore ha raggiunto la sua meta può buttar via le sue carte.
Suprema e irraggiungibile meta: solo e felice.
Tutti i nostri rancori derivano dal fatto che, rimasti al di sotto di noi stessi, non siamo stati in grado di raggiungere la nostra meta. Questo non lo perdoneremo mai agli altri.
È bene avere una meta verso cui muoversi; ma è il viaggio che conta, non la meta.